Il primo centro del Movimento (il focolare) in Thailandia è stato aperto nel 1981. La comunità si era formata già da alcuni anni, attorno a due religiosi missionari italiani che, dopo aver conosciuto la spiritualità del Movimento in Italia, l’avevano fatta propria.

La spiritualità dell’unità, promossa dal Movimento, è stata accolta dalle persone delle più varie categorie e ceti sociali. Il vivere mensilmente la “Parola di Vita”, una frase del Vangelo, con un commento di Chiara Lubich, è ormai una prassi ben nota. Essa rinnova la vita dei singoli e crea la comunità.

Prima di tutto si è cercato di dare il proprio contributo nella Chiesa Cattolica, a cui i primi aderenti appartenevano, affinché sia sempre più “comunione”.

Ma la vita d’unità, per sua natura, va oltre ogni possibile distinzione. Per questo è stato naturale il dialogo interreligioso. Tra i ‘collaboratori’ del Movimento vi sono monaci e laici buddisti che condividono la visione di un mondo unito e vivono per realizzare la fratellanza universale. Sono stati promossi fin dal 2002 i simposi buddisti-cristiani per sviluppare la conoscenza reciproca, anche da un punto di vista culturale.  L’ultimo si è tenuto in un noto tempio buddista a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, in collaborazione con l’università buddista della città.

La nascente Cittadella di testimonianza, che porta il nome “Regola d’Oro” (“fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”Mt 7-12), principio comune alle grandi religioni, vuole essere il luogo per rendere visibile l’unità tra fedeli di religioni diverse.

Oggi sono otto i Focolari, che fungono come centri d’irradiazione della vita del Movimento in questo Paese.