Il ricordo di Chiara, una ragazza vivace, allegra e sportiva, a distanza di venti anni è più vivo che mai negli episodi e negli aneddoti raccontati dai genitori Maria Teresa e Ruggero Badano. Diceva la beata Madre Teresa di Calcutta: «Se i membri della famiglia restano uniti, si ameranno reciprocamente come Dio li ama individualmente». È stata anche l’esperienza di Chiara, giovane ragazza di Sassello morta di tumore e prossima beata il 25 settembre al santuario del Divino Amore di Roma, che sembra trovare le sue radici nella testimonianza evangelica vissuta innanzitutto nel nucleo familiare.

Sappiamo che avevate desiderato tanto una figlia. Come avete vissuto l’arrivo di Chiara nella vostra famiglia?

Maria Teresa Badano: «Ci siamo sposati a 26 anni. Il nostro più grande desiderio era quello di avere dei figli, ma abbiamo dovuto aspettare undici anni. Con l’arrivo di Chiara è come se avessimo compreso maggiormente la grazia del sacramento del matrimonio, perché completava la nostra unione. Chiara cresceva bella e sana, e ci dava tanta gioia; ma abbiamo avvertito da subito che non era solo figlia nostra. Era prima di tutto di Dio, e come tale dovevamo educarla, rispettando la sua libertà».

Qualche aneddoto dell’infanzia di Chiara?

Maria Teresa Badano: «Una volta, di ritorno dall’asilo, Chiara mi aveva chiesto di fermarsi dalla nostra vicina Gianna. Dopo un’oretta è tornata a casa con in mano una bellissima mela rossa e gialla. Le ho chiesto come se la fosse procurata. Chiara mi ha risposto che l’aveva presa dalla vicina; ma, l’avevo intuito, senza il suo permesso. Le ho spiegato che avrebbe dovuto riportarla e domandare scusa. La vedevo molto preoccupata, si vergognava, ma le ho promesso che l’avrei seguita con lo sguardo dal terrazzo. Allora ha preso coraggio, è tornata dalla vicina e le ha spiegato l’accaduto. Dopo un quarto d’ora è arrivata Gianna, con un bel cestino di mele, tutto per lei. “Ora potrai fare merenda con la tua mamma − ha affermato la vicina −, perché oggi ti ha insegnato una cosa importantissima”».

Come ha conosciuto il Movimento dei focolari vostra figlia?

Ruggero Badano: «A nove anni e mezzo, grazie a una gen (generazione nuova, i giovani dei Focolari) di nome Chicca. È stato un momento fondamentale per la vita di Chiara. Prendeva una corriera che da Sassello la portava ad Albisola dove abitava la sua nuova amichetta. I miei genitori erano un po’ preoccupati per il fatto che andasse da sola, ma noi ci fidavamo. Spesso al suo ritorno, non conoscendo ancora il Movimento dei focolari, le facevamo alcune domande. Ma lei rimaneva sul vago, limitandosi a raccontare che giocavano e leggevano il Vangelo. Chiara stessa notava però, qualcosa di diverso nel rapporto con la Chicca: “Vedi mamma, io trovo che questa nuova amica è diversa da quelle che frequento di solito qua”».

Com’era Chiara da adolescente?

Maria Teresa Badano: «Chiara era una ragazza piena di vita: le piaceva ridere, cantare ed anche ballare. Ecco: era una ragazza meravigliosa. All’epoca a Sassello non c’erano molti divertimenti, d’estate i ragazzi si ritrovavano al bar, magari per prendere un gelato. E poi a noi piace pensare a Chiara come a una sportiva per eccellenza, ma non in senso agonistico. Praticava il pattinaggio e il tennis; amava la montagna, ma era al mare che “esplodeva” ».
 

(Continua…) 

Comments are disabled.