Qui, alla “Luminosa”, cittadella dei Focolari per il Nord America, in fatto di accoglienza non sono secondi a nessuno. Per la venuta di Maria Voce e Giancarlo Faletti viene da supporre che abbiano predisposto uno dei più lunghi inverni dell’ultimo periodo in modo che un po’ di neve potesse ancora corredare e rendere più suggestiva la scenografia di boschi e prati lungo le strade e attorno alle abitazioni. Quando poi i due illustri ospiti si sono recati in visita all’edificio ad un piano che accoglie la redazione della rivista Living City e l’editrice New City Press, ecco che un gruppetto di agili cervi è passato a una decina di metri dai visitatori tra lo stupore generale. «Mai successo prima», notavano i residenti. «Potenza dei media», il parere di altri.

Lasciata Montréal, la presidente dei Focolari ha raggiunto “Luminosa”, come prima tappa della sua “scoperta” degli Stati Uniti, dopo una giornata di viaggio in auto, comprensiva degli adempimenti alla frontiera, con tanto di foto digitale del volto e di impronte elettroniche delle dieci dita. È la prima volta che la presidente e il co-presidente giungono negli Stati Uniti. Un tripudio di gioia è stata l’accoglienza al loro arrivo nella cittadella, che si trova nella zona di Hyde Park – famosa per aver dato i natali al presidente Roosvelt –, a due ore di auto da New York. Uno striscione colorato di benvenuto con annessi palloncini ha anticipato, all’inizio della strada verso la cittadella, la festa tributata dagli abitanti sotto lo sventolio della bandiera a stelle e strisce degli Usa e il vessillo dei Focolari, grande stella oro in campo azzurro, disegnata proprio qui da Chiara Lubich nel 1990.

La fondatrice dei Focolari ha fatto visita alla cittadella nel 1990 e nel 1997. Segni di vicinanza e di partecipazione ad un progetto che le stava a cuore per questa immensa ed influente nazione. La prima idea fu manifestata da Chiara nell’ottobre 1984. Da allora fu iniziata la ricerca della località più adatta e prese avvio una raccolta di denaro, sostenuta dalla generosità di tanti e da interventi della Provvidenza.

Fu inaugurata il 14 settembre ’86, anche se Chiara, all’ultimo momento, non poté intervenire per ragioni di salute. Ma questa assenza assegnò valore profetico al contenuto del messaggio che indirizzò per la solenne occasione. «Avrà una sua bellezza e una sua vocazione», indicava, pur domandandosi: «Sarà ecumenica e vi parteciperanno persone di altre religioni?». E confidava: «Tutto fa capire di sì, perché prima di tutto deve esprimere questo popolo, e come il popolo americano ha saputo comporre in uno persone, gruppi etnici, provenienti da stati e da continenti diversi, così la cittadella degli Usa sarà un bozzetto esemplare anche di quell’unità dei popoli, aspetto sociale della preghiera di Gesù “che tutti siano uno”.

Venticinque anni dopo, su quei 33 ettari sorgono 22 edifici, una piscina all’aperto e un campo sportivo. Gli abitanti sono una cinquantina, da vari Paesi del mondo, e nel periodo estivo sono numerose le presenze prolungate per condividere l’esperienza di una fraternità cosmopolita. Abitazioni per famiglie e per giovani, per sacerdoti e per religiose si alternano alle sedi dei focolari. Al centro della cittadella sorge la chiesa dedicata alla Madonna della Luce. Le diverse sale ospitano incontri sino a 500 persone, dai ragazzi ai vescovi, alle famiglie. Un laghetto e un piccolo corso d’acqua completano il paesaggio, frequentato da una simpatica varietà di animali, tra cui i socievoli scoiattoli.

In questa cornice, Maria Voce e Giancarlo Faletti hanno incontrato per due giorni i responsabili del Movimento di Canada, Usa e Caraibi, e Oceania. Da martedì 29 è iniziato un ritiro spirituale per 260 focolarine e focolarini  nel Nord America.

Dall’inviato Paolo Lòriga

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