07.921-Madonna-della-Accoglienza_© Centro Ave Ceramica
“Madonna della bella-accoglienza” © Centro Ave Ceramica

«In un anno dedicato a Maria noi dovremmo trovare il modo di onorare la madre di Dio.
E quello migliore.
Ma c’è maniera e maniera di onorarla.
Lo si può fare parlandone, lodandola, pregandola, visitandola nelle chiese a lei dedicate; dipingendola, scolpendola, innalzandole inni, adornando le sue effigi di fiori…
Ci sono tanti modi di imitare Maria.

Ma ce n’è uno che supera tutti: è quello di imitarla, di comportarsi come altra lei sulla terra. Credo che sia quello a lei più gradito, perché le dà la possibilità di ritornare in certo modo sulla terra.
Noi, senza escludere tutte le altre possibilità che abbiamo di onorare Maria, dobbiamo puntare su questa. Imitarla.

Ma come imitarla? Cosa imitare di lei?
Imitarla in ciò che è essenziale. Ella è Madre, madre di Gesù e spiritualmente madre nostra: Gesù ce l’ha data come tale sulla croce nella persona di Giovanni.
Dobbiamo essere un’altra lei come madre.
Dobbiamo in pratica formulare questo proposito: durante l’Anno Mariano mi comporterò verso tutti i prossimi che avvicinerò, o per i quali lavorerò, come fossi madre loro.
Così facendo costateremo in noi una conversione, una rivoluzione. E non solo perché a volte ci troveremo a fare da madre magari a nostra madre o a nostro padre, ma perché assumeremo un atteggiamento particolare, specifico.
Una madre accoglie sempre, aiuta sempre, spera sempre, copre tutto. Una madre perdona ogni cosa di suo figlio, fosse anche un delinquente, un terrorista.
L’amore di una madre infatti è molto simile alla carità di Cristo di cui parla Paolo.
Se noi avremo il cuore di una madre o, più precisamente, se ci proporremo di avere il cuore della Madre per eccellenza: Maria, saremo sempre pronti ad amare gli altri in tutte le circostanze e a tener vivo perciò il Risorto in noi. Ma faremo anche tutta quella parte che è richiesta a noi per mantenere presente Gesù, il Risorto, in mezzo a noi.

Se avremo il cuore di questa Madre, ameremo tutti e non solo i membri della nostra Chiesa, ma anche quelli delle altre. Non solo i cristiani, ma anche i musulmani, i buddisti, gli induisti, ecc. Anche gli uomini di buona volontà. Anche ogni uomo che abita sulla terra: perché la maternità di Maria è universale (Cf. LG 79), come è stata universale la Redenzione.
Anche se lei non è a volte riamata, ama sempre, ama tutti.
Ecco dunque il nostro proposito: vivere come Maria, come fossimo madri di tutti».

 

Da CHIARA LUBICH – Cercando le cose di lassù – Città Nuova 1992 pp 40-41-42

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