“La fraternità come categoria politica è la risposta più innovativa alle tensioni e ai conflitti del mondo, come nei singoli stati e all’interno delle amministrazioni locali”. E’ uno dei passaggi-chiave del messaggio che Chiara Lubich ha lanciato da Rimini dove era stata invitata dal sindaco Alberto Ravaioli.
Le Amministrazioni comunale e provinciale hanno voluto che proprio da questa città, Rimini, capitale del turismo e dell’ospitalità, città per tradizione cosmopolita, partisse questo forte messaggio.

Il Palacongressi sabato era gremito da oltre 5000 persone fra cui moltissimi giovani. Presenti anche circa quaranta tra sindaci deputati e senatori, il vescovo della città, mons. Mariano De Nicolò. Chiara Lubich, era stata presentata da Sergio Zavoli come “ricca del suo carisma interiore e al tempo stesso dotata di un sistema di valori calato nella dimensione anche politica della realtà quotidiana”, “testimone e protagonista di una nuova, ragionata speranza”.

Speranza ben espressa dal messaggio della fondatrice dei Focolari, incentrato su “Fraternità e pace per l’unità dei popoli”. Tre parole da lei definite “tremendamente attuali, perché dopo il fatidico 11 settembre, la loro assoluta necessità è emersa paradossalmente nella coscienza di molti”. E qui ha richiamato le “tante reti già in atto che collegano i popoli, le culture e le diversità” grazie alle decine e decine di Movimenti e comunità ecclesiali in espansione non solo in Europa, ma ormai in tutto il mondo.

Chiara dà un esempio concreto: il “Movimento dell’ unità”, emanazione dei Focolari, sorto nel 1996, formato da politici che assumono la fraternità come categoria politica. “Non un nuovo partito, ma portatore di una cultura e di una prassi politiche nuove”, che rende possibile, ad esempio, il dialogo tra maggioranza e opposizione. “Chi è al governo, riconosce gli apporti positivi dell’opposizione e ne favorisce il ruolo di controllo. L’opposizione è condotta attraverso una critica costruttiva che non tende a intralciare l’operato del governo, ma a correggerlo per migliorarlo. Così si favorisce la ricerca della soluzione migliore per la comunità, la quale viene pienamente garantita solo se governo e opposizione esercitano entrambi al meglio il proprio ruolo”. Ed ha parlato di “risultati politici di rilievo” come “tra le opposte fazioni nell’Irlanda del Nord”.

Andando alle radici delle cause del terrorismo, approfondite nei mesi successivi agli attentati in USA, ha citato come “fondamentale” lo squilibrio sul nostro pianeta fra paesi poveri e paesi ricchi, squilibrio che reclama maggior condivisione di beni. Impossibile “finché l’umanità non sarà percorsa da un ardente desiderio e da un forte impegno di fraternità universale”.

Il prof. Stefano Zamagni ha poi presentato il progetto dell’Economia di comunione, lanciato da Chiara Lubich più di 10 anni fa, che ispira la gestione di più di 750 aziende nel mondo, da lui definito “un nuovo paradigma economico”. E’ seguita la presentazione del progetto del Polo imprenditoriale, di prossima attuazione nei pressi della cittadella di Loppiano.

Jorge Braga De Macedo, Presidente del Centro di Sviluppo Ecosoc (Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo presso l’ONU) ha parlato di una proposta “molto importante per gli economisti che lavorano per lo sviluppo dei paesi più poveri”.
Il sindaco di Rimini, Ravaioli, in un’intervista a Città Nuova ha commentato: “Oggi Chiara ci ha mostrato – e Rimini è orgogliosa di avere lanciato questo messaggio – che sono necessari strumenti nuovi. E questo dell’Economia di Comunione, e della fratellanza e unità tra i popoli – è uno strumento nuovo, un passo concreto per realizzare un nuovo cammino verso la pace e l’unità”.

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