"Gentile Chiara, gentili ospiti, autorità,

io credo che in tutti noi vi sia oggi una lucida consapevolezza: questa giornata da trascorrere insieme alla nostra cittadina onoraria Chiara Lubich non è storica solo per Rimini ma per tutti coloro nel mondo i quali ritengono che la pace non sia un concetto astratto e utopico ma un fatto vero, reale, solido riguardante da vicino le nostre quotidiane esistenze.

La pace quale principio ispiratore di ogni nostra azione, la fraternità quale scudo infrangibile posto davanti ai piccoli e ai grandi tentativi di prevaricazione, l’unità come metodo per restare saldi davanti alle tante tragedie di un mondo che non ha ancora imparato le lezioni dolorose trasmesse dalla storia.

Da te, Chiara, quest’oggi in tanti attendono non solo parole di pace e di speranza ma anche l’indicazione di un cammino che non può e deve essere interrotto dalle guerre, e dal sangue inutilmente versato nel nome di una religione o di una ideologia. Io penso che tu, Chiara, quest’oggi ci dirai che quella strada siamo noi- con le nostre opere- a realizzarla ogni giorno.

Non è forse vero che la più dirompente delle rivoluzioni comincia nel cuore dell’uomo e nella risposta individuale?

La responsabilità personale e collettiva ci chiama dagli albori della storia dell’uomo a un impegno a costruire una società migliore; ci chiama dal primo all’ultimo giorno della nostra vita a una crescita personale che condiziona poi le scelte generali. Non possiamo dimenticare questo: è nostro dovere capire e conoscere per crescere insieme. In ogni campo dell’esistenza.

Anche e soprattutto in quella politica che troppe volte ha deviato dal nobile principio originario.

Restituirgli il suo sapore attraverso la riaffermazione di categorie etiche universali- vale a dire, realizzare la libertà, l’uguaglianza, la pace, la fratellanza con programmi concreti- è compito che riguarda uomini pubblici a qualsiasi livello. Anche noi.

Per farlo occorre non limitarsi alla gestione, o cinica o populista o consociativa, del quotidiano; serve dare segni che vadano anche oltre i ruoli se vogliono davvero indicare una via per il futuro.

Oggi, con la tua presenza, Chiara, Rimini vuole offrire al mondo uno di questi segni.

La nostra città è diversa e migliore di quelle rappresentazioni parziali che a volte fuoriescono all’esterno. La nostra città ha costruito l’industria dell’accoglienza su una profonda cultura dell’accoglienza; ha ricoperto e ricopre il ruolo di realtà aperta al dialogo, al confronto tra culture diverse, alla multietnicità, alla tolleranza.

E’ stata ed è capitale della vacanza, dando a questa espressione una valenza straordinaria e positiva: ’inventare’ un sistema unico che permettesse a tutti- senza distinzioni di classi o censo- di ritagliarsi durante l’anno giorni di serenità e svago. Ma proprio perché eccellente, Rimini oggi ha una responsabilità in più rispetto ad altre città: non può accontentarsi. In un momento di profondi cambiamenti sociali, economici, culturali, uno snodo della storia per certi versi epocale, Rimini deve tornare a essere anticipatrice, innovativa e propositiva, dando risposte non banali a problemi tanto urgenti quanto universali.

Questa città deve investire le sue risorse, in primis umane, più qualificanti in uguaglianza, integrazione, accoglienza perché in tanti all’esterno chiedono a questa città di tornare a essere ’laboratorio’ capace di interpretare con fantasia, laboriosità, voglia di intrapresa i messaggi che il mondo pone.

E’ un compito difficile, non lo nego, che necessita di un grado di coesione assoluto tra cittadini, istituzioni pubbliche civili e religiose, categorie private, immigrati sulla base di poche ma chiare certezze: il rispetto da parte di tutti delle regole di convivenza, la condivisione di valori imprescindibili quali l’ascolto delle idee altrui, la consapevolezza che il legittimo benessere economico vada perseguito battendo le strade della legalità, l’impegno a non chiudersi nell’individualismo e nel corporativismo.

Serve un altro scatto in avanti, una nuova prospettiva in cui si miscelino in egual misura orgoglio, umanità, intelligenza e capacità imprenditoriale. Questo, Chiara, è il mio sogno e il mio appello. Non è ambizioso perché sai- e la tua presenza qui ne è la testimonianza palese- quanto Rimini sia già adesso aperta e bella. Questa giornata – i colori, la gioia, l’atmosfera che si respira – mi fanno dire che un pezzetto di questo sogno si stia già avverando."



Il Sindaco di Rimini
Dott. Alberto RAVAIOLI

Comments are disabled.