“Hemmerle era una figura rilevante del cattolicesimo tedesco, oltre che un Vescovo estremamente emblematico della Chiesa del postconcilio. Già nei pochi anni dalla morte, si sono svolti su Hemmerle due convegni accademici e sono stati scritti numerosi saggi, articoli, dissertazioni. La sua tomba, nell’antico duomo di Aquisgrana, è oggi meta di venerazione popolare e di pellegrinaggi spirituali”.

“Figlio di artisti, aveva innate inclinazioni per la pittura, la musica, la poesia, la linguistica e il fine umorismo. A ventisette anni, come giovane sacerdote, ricevette il compito di fondare l’Accademia cattolica della sua Diocesi di Friburgo, e di organizzare così ’l’incontro tra la Chiesa e il mondo’ secondo le parole del Vicario generale all’affidamento dell’incarico. Assolse egregiamente questo compito.
Da professore universitario, dimostrò acutezza di analisi teologica e filosofica, testimoniata da una vasta produzione scientifica.”

“Certo Hemmerle aveva qualità non comuni. E nella sua biografia non mancano le realizzazioni di rilievo. Era un predicatore di rara capacità, con una vivissima forza comunicativa. ’Sapeva parlare di Dio in modo così avvincente …’ – ha osservato il suo successore, il Vescovo Heinrich Mussinghoff”.

“Ha avviato il dialogo della Chiesa tedesca con l’ebraismo, compito comprensibilmente difficile”. “Era sempre alla ricerca della pecora perduta, aveva un desiderio profondo di comunicare il Vangelo a tutti senza eccezioni, aveva una spiccata sensibilità ecumenica. Accettava la sfida del dialogo, era sempre per così dire sulla strada, parlava con tutti, perdonava tutti, affidandoli alla misericordia divina, non condannava ma sapeva convincere. Credeva all’amore di Dio per gli uomini e lo manifestava”.
“Ma l’autentico spessore di una figura come Hemmerle va cercato nell’umiltà, l’integrità sacerdotale, la disponibilità al dialogo, lo sforzo costante di vedere Cristo negli interlocutori, la benevolenza, la cordialità, il senso dell’amicizia, e altre virtù spirituali che gli venivano dalla costanza nella preghiera e nella pietà.”

“Vescovo di Aquisgrana dal 1975 al 1994, anno della sua scomparsa, Klaus Hemmerle è stato per molti aspetti un uomo fuori dell’ordinario. …. Sin dagli inizi del suo mandato episcopale, disse di non avere programmi: ’Il mio programma è solo il Vangelo. Intendo dire il Vangelo che mi viene proposto e interpretato dalla Chiesa …’.”

“Sapeva di avere tanti impegni e incombenze, ma risolveva evangelicamente il dilemma del suo tempo – come spiega la seguente citazione, che rende qualcosa della sua anima semplice e profonda: ’Quanto più ho bisogno di tempo per gli impegni urgenti che non posso rimandare, tanto più ho bisogno di tempo per un rapporto immediato con il Signore. Mi troverei letteralmente senza respiro, non riuscirei davvero a venirne fuori se prima non mi fossi svincolato dai miei impegni per dedicarmi al Signore’. ”

Dalla recensione di Roberto Morozzo Della Rocca
Osservatore Romano del 5/9/2002
sulla biografia di mons. Hemmerle, pubblicata dapprima in Germania ed ora in Italia
(Wolfgang Bader – Wilfried Hagemann,
Klaus Hemmerle. Un Vescovo secondo il cuore di Dio,
Roma, Città Nuova)

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