Di fronte al rischio dello scontro tra le civiltà, ecco l’idea dell’interdipendenza positiva come chiave per affrontare la grande sfida del “saper vivere insieme” posta dalla società postglobale. Per superare la visione di un’interdipendenza solo economica dei mercati e della finanza, l’interdipendenza positiva tra persone, popoli e Stati per un futuro di pace, dialogo, giustizia sociale e fraternità universale.

L’iniziativa
L’11 e 12 settembre prossimo, sarà celebrata a Roma la seconda Giornata dell’Interdipendenza. La prima ha avuto luogo il 12 settembre 2003 a Philadelphia, per iniziativa di Benjamin Barber, professore dell’Università del Maryland (USA) e fondatore dell’associazione Civ-World.
La scelta della data non è casuale, trattandosi del giorno seguente l’11 settembre in cui si ricordano gli attacchi terroristici alle Twin Towers e al Pentagono. Nel progetto del Civ-World questa è sembrata la data più appropriata in riferimento alla nuova realtà interdipendente che questi attacchi hanno così duramente espresso.

Il significato dell’iniziativa è quello di sottolineare l’idea dell’interdipendenza positiva, come chiave per affrontare la grande sfida del “saper vivere insieme”, come valore necessario alla convivenza pacifica tra gli uomini, da applicare in politica e su cui impegnarsi culturalmente. L’interdipendenza è la condizione globale nella quale oggi ciascuno di noi, come singolo e come gruppo, vive, lavora, respira, pensa: prenderne coscienza accelera il cammino positivo dell’umanità. Di fronte ad una interdipendenza negativa organizzata dal crimine o dal terrorismo o ad un’interdipendenza solo economica, dei mercati e della finanza, che non riesce ad evitare il rischio di uno scontro fra civiltà, la ricerca di un’interdipendenza positiva tra i popoli e le nazioni contribuirà alla maturazione di una cultura della pace, del dialogo, della solidarietà e della fraternità universale.

Obiettivo dell’evento del prossimo settembre è quello di promuovere anche in Italia e in Europa l’idea dell’interdipendenza positiva tra le persone, i popoli e gli Stati, collaborando per individuare azioni comuni locali, nazionali, europee e transnazionali.

I promotori, insieme al Comune di Roma e al Movimento Civ-World del prof. Barber, sono: le ACLI, Legambiente, il Movimento politico per l’unità – Movimento dei Focolari e la Comunità di Sant’Egidio. Realtà così diverse si sono unite per rispondere insieme, ognuno con la sua tipicità e specificità, adeguatamente alla necessità di formare un “cittadino globale”, che con le sue virtù civiche sia in grado di costruire una “società civile globale”, capace di vera mutualità e reciprocità e di vero dialogo tra culture e popoli diversi.

 

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