ATTI DEL CONVEGNO SOCIAL-ONE

INTRODUZIONE – Presentazione degli Atti del Convegno Internazionale dal titolo «Rapporti sociali e fraternità: paradosso o modello sostenibile? Una prospettiva a partire dalle scienze sociali» tenutosi dall’11 al 13 febbraio 2005 a Castelgandolfo (Rm).

MESSAGGIO – di Chiara Lubich – In apertura del Convegno è stato letto un messaggio di Chiara Lubich indirizzato ai partecipanti in cui la fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari sottolinea come le relazioni tra gli uomini sono specchio delle relazioni di Dio Trinità. Cogliere tale verità significa comporre queste relazioni secondo l’amore, l’unità, la fraternità in modo da far sorgere una società più solidale, più giusta, più felice.

SOCIAL-ONE: NASCITA DI UNA PROPOSTA  – di Maria Rosalba Demartis –  Questa breve relazione costituisce l’introduzione all’intero Convegno. In essa viene descritto il contesto in cui esso è nato ed è stato progettato,  le motivazioni che lo sostengono, l’importanza e la specificità delle tematiche affrontate,  la metodologia di lavoro adottata.

LE SFIDE DELLA SOCIETÀ COMPLESSA E GLOBALIZZATA – di Vincenzo Zani – La dinamica della globalizzazione da una parte ha ampliato l’interconnessione mondiale in tutti gli aspetti della vita – da quello culturale a quello criminale, da quello politico a quello ambientale, da quello finanziario a quello religioso e spirituale – e dall’altra sembra aver ridotto gli spazi ove si discute, si elabora la cultura e si alimentano i valori della socialità. L’analisi di alcuni sociologi lascia intendere la necessità di innestare nella globalizzazione la dimensione umanistico-comunitaria, capace di sviluppare una cultura che qualifichi i processi sociali in ordine ai valori di equità e di solidarietà. Il paradigma della “fraternità” può diventare un utile strumento per monitorare il destino dell’individuo nella società complessa, rilevando soprattutto i dinamismi della comunicazione che rendono possibili i rapporti di reciprocità fra individui, gruppi sociali ed appartenenze culturali differenti.

LA NASCITA DELLA SOCIOLOGIA E LA RELAZIONE SOCIALE – di Gennaro Iorio –   Se si dovesse individuare un elemento che accomuna tanto i “precursori” quanto i “fondatori” del pensiero sociologico, esso va individuato nella relazione sociale. E’ grazie a questa categoria che storicamente la sociologia si è differenziata dai saperi che l’hanno preceduta, in primo luogo la filosofia politica e l’economia. Nell’800 la necessità di una nuova prospettiva era imposta dal mutamento sociale, dalle inedite rivoluzioni politiche ed economiche cui urgeva dare risposte interpretative. In questo sforzo di comprensione del proprio tempo i sociologi scoprono la relazione sociale e le pratiche d’azione come nuovo determinante delle forme organizzate della vita associata. Anche oggi la sociologia è chiamata a reinterpretare una fase storica nuova pur nella fedeltà alla sua intuizione originale. Da questa considerazione scaturisce la consapevolezza che è maturo il tempo per pensare un nuovo paradigma del sociale, aperto all’indagine empirica.

RELAZIONE SOCIALE E FRATERNITÀ: PARADOSSO O MODELLO SOSTENIBILE? – di Vera Araújo – La comprensione dei rapporti sociali si avvale dei diversi paradigmi che hanno illuminato la storia della sociologia e tali paradigmi, a loro volta, sono espressioni di un determinato contesto socio-culturale. Attualmente ci troviamo di fronte ad un cambiamento strutturale-culturale di notevole portata, è legittimo allora pensare che possano nascere nuovi paradigmi? La risposta che viene proposta è affermativa e fra essi viene delineato il paradigma dell’unità-fraternità che prende ispirazione dal carisma e dalla spiritualità di Chiara Lubich accennando al ruolo e alle dinamiche che tale paradigma può offrire per un’analisi e un’interpretazione innovative delle relazioni sociali.

VALORE SOCIOLOGICO DEI RACCONTI DI VITA –  di Enrique Cambón – L’Autore ha il compito d’introdurre, da una prospettiva sociologica, i racconti di vissuto sociale che nel Convegno si alternano agli interventi più prettamente teorici.  In particolare egli  sottolinea le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori ad  assegnare, nel Convegno, un posto così rilevante agli aspetti empirici, ed offre una chiave di lettura che permetta una migliore comprensione dei criteri che orientano le storie di vita narrate.

FONTEM (CAMERUN): UN LABORATORIO DI FRATERNITÀ – di Bennie Callebaut e Martin Nkafu Nkemnkia –   Riflettendo sull’uso delle parole, i sociologi fanno osservare che spesso vengono utilizzati gli stessi termini in modi diversi, pertanto per esemplificare cosa si intende per fraternità, coscienti che con questo esercizio non se ne esaurisce il significato, si è voluto sottoporre ad una griglia di lettura prettamente sociologica un’esperienza concreta e pluridecennale di collaborazione – quella tra i Focolari ed una realtà tribale africana, i Bangwa –, definita da tanti un’esperienza di fraternità.

COMUNICAZIONE EMPATICA E “FARSI UNO”: UNA VIA PER STRUTTURARE NUOVI MODELLI DI INTERVENTO NEL CAMPO DEL DISAGIO SOCIALE – di Mario Giostra –  L’empatia, intuizione sviluppata in particolare nell’ambito della riflessione fenomenologica e concetto cardine della psicologia umanistica, può essere vista  come la base di una profonda esperienza di relazione con l’altro.  Essa  rivela notevoli punti di contatto con ciò che Chiara Lubich, nell’esplicarsi del suo pensiero ha chiamato “farsi uno”, idea fondamentale per la relazione di reciprocità così come lei l’ha intuita. Partendo da queste considerazioni è possibile strutturare nuove strategie per intervenire attivamente nel campo del disagio  sociale grazie ad un diverso modo di concepire il rapporto tra l’operatore sociale e la persona in difficoltà.

I RAPPORTI NEL LAVORO SOCIALE COMUNITARIO ALLA LUCE DEL PARADIGMA DELL’UNITÀ. ESPERIENZA DEL CENTRO COMUNITARIO UNITÀ DI BUENOS AIRES –  di Rolando Cristao –  Viene presentata l’esperienza di un Centro Comunitario alla periferia di Buenos Aires sorto oltre 15 anni fa nella località “La Matanza”, dove il 70 % degli abitanti (1.500.000 persone) vive sotto la soglia della povertà. Il  progetto si attua in sei quartieri dove abitano circa 16.000 persone e si articola in una complessa azione di sviluppo comunitario che ha come riferimento  l’esperienza e la prospettiva dell’”unità”. In questo contesto, le categorie teoriche fondamentali che guidano il lavoro del Centro sono tra le altre quelle di persona, relazione, unità/distinzione e reciprocità. I risultati ottenuti indicano che queste categorie possono rivelarsi veri strumenti di analisi e possono orientare la ricerca e il processo metodologico di sviluppo di una comunitá.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PITIRIM SOROKIN: IL POTERE DELL’AMORE. PARTE PRIMA – di Michele Colasanto –  Fra i molteplici risultati perseguiti dalla sociologia sorokiniana, uno s’impone con particolare evidenza: Sorokin ha, di fatto, indicato la via che la conoscenza sociologica deve intraprendere per riuscire a sfuggire alle insidie epistemologiche e concettuali che oggi ne impediscono il definitivo sviluppo. A tale scopo è necessaria una riflessione profonda sul concetto di persona ed egli contribuisce in modo determinante a tracciare il percorso teorico e metodologico utile a questo obiettivo imperniando il proprio paradigma sull’amore creativo e generativo, sorgente di rinascita sociale, in grado davvero di umanizzare la scienza sociologica.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PIRITIM SOROKIN: IL POTERE DELL’AMORE. PARTE SECONDA – di Tommaso Sorgi – Non era la prima volta che veniva proposta l’idea di tradurre e pubblicare quest’opera di Sorokin, ma solo recentemente si è riusciti nell’impresa e finalmente può apparire in lingua italiana un libro che formula argomentazioni davvero originali centrate su un tema insolito, all’interno di una “scienza positiva”, come quello dell’«amore creativo». L’originalità del pensatore di origine russa-finlandese traspare  nella scelta delle figure di riferimento per la sua indagine: Lao-Tse, Confucio, Budda, Francesco d’Assisi, Gandhi e tanti altri, con una particolare passione per Gesù Cristo. Si ravvisano, pertanto,  in questa opera sorokiniana alcune idee che possono oggi accompagnare le prospettive nuove e avvincenti di una sociologia della comunione e della fraternità.

INDICI «NUOVA UMANITA’» 2005  – a cura di Antonio Coccoluto

NUOVA UMANITÀ
XXVII –  Novembre – Dicembre – 2005/6, n.162
SOMMARIO

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