ChiaraLubich_3marzo2018

«Ecco la grande attrattiva
del tempo moderno;
penetrare nella più alta contemplazione
e rimanere mescolati fra tutti,
uomo accanto a uomo.

Vorrei dire di più: perdersi nella folla,
per informarla del divino, come s’inzuppa
un frusto di pane nel vino.
Vorrei dire di più:
fatti partecipi dei disegni di Dio
sull’umanità,
segnare sulla folla ricami di luce
e, nel contempo, dividere col prossimo
l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie.

Perché l’attrattiva del nostro,
come di tutti i tempi,
è ciò che di più umano e di più divino
si possa pensare, Gesù e Maria:
il Verbo di Dio, figlio d’un falegname;
la Sede della Sapienza, madre di casa».

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