410 ragazzi e la forza creatrice di una Parola

17 – 21 febbraio 2012  


È in corso al Centro Mariapoli di Castelgandolfo il congresso dei gen 3 (dal 17 al 21 febbraio), cui partecipano 410 adolescenti, dai 13 ai 17 anni, di 17 nazionalità diverse, alcune anche extraeuropee: Brasile, Panama, Cile, Costa Rica e Venezuela. Presente anche un rappresentante dall’Iraq.

Il titolo dell’incontro è “La Parola crea”. E’ la Parola del Vangelo, che i gen 3 hanno messo a base della loro vita. “ ‘Catturarla’ questa parola” , dice Simone, 15 anni, “per viverla e portarla agli altri. Sono venuto per ricaricarmi”. Il programma del congresso si snoda su 4 parole chiave: conoscere, vivere, comunicare e agire. E prevede momenti di dialogo su vari temi, tempi forti “a tu per tu con Dio” e spazi di lavoro nei vari workshop, tra cui quello col Gen Rosso per offrire il musical Streetlight alla cittadinanza lunedì 20 febbraio alle ore 20, nel palazzo dello sport di Genzano.

Comunicato stampa

Scheda Gen 3

Aggiornato al 20 febbraio 2012

UF

Servizio Informazione Focolari – SIF

Marisa Baù (1963-2011)

1° febbraio 2012 – aggiornato all’8 febbraio 2012

Manca ancora il riconoscimento ufficiale, ma la polizia elvetica è ormai sicura che il corpo trovato due giorni fa a Cugy sia quello di Marisa Baù. Lo conferma una riunione tenuta oggi dal procuratore incaricato del caso con i famigliari di Marisa e i responsabili del Centro di Montet.

Marisa Baù era scomparsa dal Centro del Movimento dei focolari a Montet (Broye), in Svizzera, il 20 dicembre 2011. Le ricerche fatte da allora non avevano prodotto alcun indizio (vedi info). Lunedì 30 gennaio, invece, la polizia ha informato di aver trovato il corpo di una donna in un capannone agricolo, nella vicina località di Cugy, in uno spazio utilizzato per tenere balle di fieno.

Il contadino che cura la fattoria riferisce di passare frequentemente da quello spazio, ma soltanto quando ha dovuto spostare parte del fieno si è accorto della presenza del corpo.

La polizia, con i familiari, ha valutato l’opportunità di ulteriori accertamenti per verificare le cause del decesso. Ora si procederà all’autopsia e agli esami correlati, che potrebbero protrarsi per alcune settimane. Le indagini saranno chiuse se i risultati escluderanno un coinvolgimento esterno.

Marisa è stata ritrovata impiccata, in circostanze ancora da chiarire. Lo stato di decomposizione indica che il decesso sia avvenuto prima di Natale. In questo momento l’ipotesi più accreditata della morte è quella del suicidio. Martedì 7 febbraio la salma sarà consegnata alla famiglia e portata prima a Montet, dove si celebrerà il rito funebre e poi ad Asiago, sua città di origine.

Ci troviamo di fronte ad una situazione tragica, dolorosa, in cui vediamo il Movimento più identificato che mai con i drammi dell’umanità di oggi”, scrive Maria Voce alle comunità del Movimento. E continua: “Ci rimane come conforto la testimonianza della generosità con cui Marisa si è data a Dio, con cui ha vissuto tutti questi anni, in piena donazione nei confronti delle altre focolarine, del lavoro che le era affidato e che portava avanti con responsabilità e impegno. Credendo più che mai nell’amore di Dio per Marisa, continuiamo a pregare per lei e per tutti i suoi familiari”.

Lunedì 6 febbraio, nella località di Cugy, 350 persone hanno preso parte alla cerimonia funebre per dare l’ultimo saluto a Marisa Baù in terra elvetica. La S.Messa è stata concelebrata da 8 sacerdoti. Il vescovo del luogo mons. Charles Morerod e mons. Jean-Claude Périsset, nunzio apostolico a Berlino, originario di Estavayer-le-Lac, vicino Montet, hanno espresso nei loro messaggi la loro partecipazione, vicinanza e sostegno ai familiari e ai focolarini di Montet.

Marithé Vuigner, co-responsabile del Centro di Montet, ha ripercorso in un breve discorso i 40 giorni, dalla scomparsa del 20 dicembre al ritrovamento del cadavere, e un breve profilo di Marisa Baù.

Dopo la cerimonia la salma è stata trasportata in Italia, accompagnata da alcuni parenti che erano presenti a Montet e da un gruppo di focolarini.

Grande folla ad attendere Marisa alla chiesa della frazione Sasso di Asiago, l’indomani martedì 7 febbraio, per darle l’estremo saluto alle esequie celebrate dal parroco di Gallio, don Lauderio Dal Bianco. A nome dei familiari una nipote ha espresso il saluto a Marisa, mettendo in luce il suo amore per la famiglia e per la vita.

I referti dell’autopsia che dovrebbero accertare le cause della morte potrebbero arrivare nel giro di un mese.

Marisa Baù è nata il 12 maggio 1963 ad Asiago, in provincia di Vicenza, penultima di otto fratelli. Dall’età di 15 anni, rimasta orfana della madre, si era prodigata nel prendersi cura dei fratelli rimasti a casa. Operosa e creativa, dopo due anni di lavoro in fabbrica, ha avviato, assieme a due ex colleghe, un piccolo laboratorio di confezioni.

Ha conosciuto la spiritualità del Movimento dei focolari nel Genfest del 1980, aderendovi con prontezza e generosità. Avvertita la vocazione a consacrarsi a Dio nella comunità dei Focolari, ha lasciato la sua famiglia nel ’91 per andare prima nel focolare di Padova, dove ha concluso gli studi di ragioneria, e, nel ‘92, alla scuola di formazione a Loppiano, mantenendo sempre uno stretto legame con tutti i familiari.

Dopo il periodo di formazione Marisa è rimasta nel Centro di Montet (Broye), in Svizzera, dove ha lavorato nell’atelier di confezioni per bambini, di cui era dal ‘94 responsabile del settore di produzione. Nel 1998, per le sue doti umane e spirituali, le è stato chiesto di prendersi cura delle focolarine in formazione.

Di personalità creativa e tenace, Marisa è stata stimata da tutti per la qualità dei suoi rapporti, il suo senso di responsabilità e il suo altruismo.

Aggiornato all’8 febbraio 2012

BF – UF

Servizio Informazione Focolari – SIF

Scomparsa di Marisa Baù – Focolarina a Montet (Broye) – Svizzera

30 dicembre 2011 – aggiornato al 31 gennaio 2012

È da martedì 20 dicembre 2011 che è scomparsa Marisa Baù. Focolarina italiana nata nel 1963 ad Asiago, Vicenza, è da più di 15 anni in Svizzera, presso il Centro del Movimento dei focolari di Montet.

Lavora attualmente come formatrice del Centro e responsabile di produzione dell’atelier artistico, impegno che nei prossimi mesi prevedeva di lasciare per un’altra destinazione, come avviene periodicamente per i focolarini.

Appena tornata da una settimana di lavoro in Brasile, la mattina del giorno 20 decide di fare una passeggiata nella campagna attorno a Montet. Esce verso le 11:00 e non ritorna. Dopo una prima ricerca fatta all’ora di pranzo dalle persone del Centro si avverte la polizia, che nel pomeriggio inizia le ricerche con i cani.

Il caso è seguito dalla polizia svizzera di Friburgo, in contatto con i responsabili del Centro di Montet e con i familiari.

A livello locale è grande la collaborazione per trovare qualche traccia che porti a Marisa. La stampa locale ne dà notizia. Gli amici e conoscenti perlustrano regolarmente i luoghi attorno a Montet dove lei sarebbe potuta andare. Oltre alla guardia forestale, anche le associazioni di cacciatori, di pescatori, di camminatori e di ornitologi della regione hanno diffuso la segnalazione di scomparsa. Sono avvertiti ugualmente i numerosi campeggi che costeggiano il vicino lago di Neuchatêl.

Marisa godeva complessivamente di buona salute, secondo il suo medico. Negli ultimi mesi si sottoponeva ad indagini mediche per trovare la causa di un certo dimagrimento e di episodi ricorrenti di febbre.

A fine novembre ha partecipato al ritiro annuale per le focolarine di tutta Europa. A conclusione esprime ad una responsabile il proprio stato d’animo: quei giorni l’avevano aiutata a focalizzare la propria scelta di donazione a Dio, a vedere in una luce nuova e positiva anche le esperienze che potevano sembrare negative, per le quali avvertiva talvolta un senso di fallimento.

Il viaggio in Brasile aveva come finalità di accompagnare di ritorno a casa una ragazza brasiliana che aveva trascorso gli ultimi 3 anni presso il Centro di Montet e che Marisa aveva seguito. Il viaggio, il fuso orario e il cambiamento di clima, assieme all’impegno richiesto dal portare bene a termine questo compito, devono essere stati la causa della grande stanchezza e di un certo turbamento che Marisa manifestava al suo ritorno. Arrivando accusava forte mal di testa e insonnia, situazione che si è protratta anche nei giorni successivi.

D’accordo con le focolarine con cui viveva, la mattina del 20 dicembre Marisa non era andata al lavoro, ma aveva preferito riposarsi ancora per tutta la giornata, offrendosi di preparare la cena per le altre. Uscendo di casa per la passeggiata, aveva lasciato nella sua stanza tutti i suoi documenti, i soldi, il cellulare.

Di personalità creativa e tenace, Marisa è stimata da tutti per la qualità dei suoi rapporti, il suo senso di responsabilità e il suo altruismo. Si preparava a lasciare Montet verso fine gennaio per assumere, dopo una pausa di riposo, un altro incarico di responsabilità nel Movimento dei focolari.

Due avvistamenti sono stati segnalati alla famiglia: localizzerebbero Marisa nella zona del Lago di Como e Lago Maggiore. Il primo avvistamento, tra il 10 e l’11 gennaio a Turate (CO), il secondo avvenuto martedì 24 gennaio: una signora comunica di averla salutata in italiano nei pressi del Santuario di S.Maria del Sasso, vicino a Locarno (Svizzera). Le ricerche si concentrano ora in questa regione.

Marisa Baù, nata il 12.05.1963, domiciliata a Montet (Broye)

I suoi connotati sono:

Corporatura snella, 163 cm, capelli medio/lunghi ondulati rossi, occhi verdi. Al momento della scomparsa indossava un mantello invernale nero con cappuccio, pantaloni jeans, un pull nero e degli stivaletti. Si esprime in italiano e francese. Chiunque potesse fornire informazioni utili al suo ritrovamento é pregato di contattare la Polizia Cantonale di Friburgo al numero di tel. +41 (0) 26 305 17 17 oppure qualsiasi posto di Polizia (117/112).

Link alla polizia di Friburgo

I fatti del 30 gennaio, invece, fanno temere che la vicenda di Marisa Baù si sia purtroppo conclusa diversamente. In effetti, in serata la polizia svizzera ha informato i responsabili del Centro di Montet, che a loro volta hanno avvertito la famiglia, di avere trovato il corpo di una donna in tutto compatibile con quello di Marisa Baù, all’interno di un capannone agricolo situato nella vicina località di Cugy, a un chilometro e mezzo dal Centro. Si attende che venga effettuato il riconoscimento ufficiale. Le circostanze della morte dovranno essere chiarite dagli accertamenti medico-legali all’ospedale cantonale di Friburgo, dove la salma è stata trasportata.

Vedi anche: focolare.org Facebook

Aggiornato al 31 gennaio 2012

BF – UF

Servizio Informazione Focolari – SIF

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