L’interesse per l’ambiente, una proposta inaspettata e l’inizio di un impegno in ambito ecologico che oggi ha raggiunto ampie dimensioni. La storia di Javier, diciassettenne del Cile.

Da sempre ho amato la natura ed ho avuto un rapporto speciale con essa. Nel 2017, sono venuto a conoscenza del grave danno che l’umanità sta provocando al pianeta, “ma – mi sono detto – cosa può fare un semplice adolescente per cambiare la realtà del pianeta?”. Un giorno, però, mia zia mi ha invitato a partecipare ad un Forum di Sviluppo Sostenibile nella sede della Cepal (Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi). Ero sorpreso, ma, incoraggiato dalla zia che mi ha detto come gli adolescenti debbano farsi carico di decisioni importanti e far sentire la loro voce per il nostro futuro, mi sono deciso a partecipare ed ho coinvolto, con l’aiuto della scuola, altri compagni interessati a problematiche sociali e ambientali.

Durante il Forum abbiamo potuto conoscere gli Obiettivi di Sviluppo Sociale (ODS) e le azioni che, per raggiungerli, si realizzano in alcuni Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Abbiamo anche potuto esprimere il nostro pensiero davanti alle autorità presenti.

Tra le iniziative ci ha colpito “Concausa”, che fa parte della ONG “America Solidale”. Essa lavora specialmente per mettere fine alla povertà infantile e forma gli adolescenti affinché siano autentici agenti di cambiamento.

Con due compagne abbiamo così deciso di proporre un progetto nella nostra scuola legato a “Concausa”, ma non abbiamo avuto successo. Dopo qualche tempo, visto il nostro interesse per queste tematiche, “Concausa” ha voluto realizzare nella nostra scuola un laboratorio chiamato “Azionatori” per aiutarci ad elaborare un progetto in un modo migliore. Tra le classi vedevamo tanta spazzatura gettata per terra. Ci siamo proposti così di favorire una migliore gestione dei rifiuti e del riciclo per creare una cultura ecologica. È nato il progetto “Eco-educazione”. I rifiuti erano soprattutto di Tetrapack e allora li abbiamo ti-utilizzati per creare “Eco-contenitori” dove differenziare i rifiuti che riutilizziamo anche per fare eco-mattoni.

Grazie al nostro lavoro tanti dei compagni hanno imparato come riciclare e adesso hanno coinvolto i loro genitori per farlo nelle loro abitazioni.

Nel frattempo anche insieme ai Ragazzi per l’unità dei Focolari dei quali faccio parte, abbiamo inserito, durante i nostri incontri periodici, workshop e approfondimenti su tematiche ambientali.

Dopo un anno di lavoro con il nostro progetto “Eco-educazione”, siamo stati scelti per rappresentare il Cile in un Campo Continentale di “Concausa” che ogni anno si realizza nel nostro Paese e al quale partecipano progetti di tutto il continente. Io sono stato tra i partecipanti. L’esperienza è stata indimenticabile. Ho conosciuto persone di tanti Paesi, ognuno con una cultura diversa: conoscerci a vicenda ci ha fatto sentire uguali, eravamo e siamo una famiglia, una generazione che lotta per un futuro più unito e solidale. L’ultimo giorno siamo stati invitati a tenere un discorso di fronte alle autorità di “America Solidale”, Unicef e Cepal sulle diverse realtà che viviamo nei nostri Paesi e su come stiamo dando un contributo in favore dell’ambiente. Adesso con i partecipanti al Campo continuiamo a lavorare insieme attraverso videochiamate. Abbiamo ideato così il progetto “1000 Azioni per un Cambiamento” che cerca di generare azioni ecologiche per mitigare la crisi climatica. Per la sua realizzazione sono stato scelto io come rappresentante per il mio Paese.

Qui la testimonianza di Javier in occasione del lancio della campagna Pathway 2020-2021 “Dare to care”

A cura di Anna Lisa Innocenti

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