Nov 9, 2011 | Chiesa, Ecumenismo
Il discorso di Gerhard Pross di Esslingen (Germania, rappresentante del gruppo promotore internazionale di “Insieme per l’Europa”) è stato la base e il punto di partenza di quest’incontro di approfondimento della comunione ecumenica. Nel suo intervento Pross ha ripercorso la storia di Insieme per l’Europa, che ebbe inizio il 31 ottobre 1999, quando ad Augsburg fu firmata la dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Allora Chiara Lubich aveva parlato dell’amore come strada verso l’unità. “Un discorso ricco di conseguenze”, ha detto Pross, perché in seguito rappresentanti evangelici e cattolici andarono incontro gli uni verso gli altri per chiedersi perdono dal profondo del cuore. “Lo Spirito Santo aveva fatto irruzione nella storia, e tutti sentirono che stava iniziando qualcosa di nuovo. La riconciliazione dava inizio al movimento Insieme” ha rilevato Pross. Gli incontri successivi hanno portato a riconoscere che l’unità non doveva riferirsi soltanto al popolo di Dio, ma che doveva aiutare al rinnovamento della società in Europa. Non a caso Pross ha scelto come titolo del suo discorso “La speranza ha bisogno di una visione”. Dalla separazione delle chiese Dio ha tratto qualcosa di positivo. Ogni chiesa e ogni movimento ha sviluppato un suo carisma particolare. Dall’ insieme tra le chiese all’Insieme per l’Europa. La tavola rotonda con rappresentati delle chiese è stata un altro momento centrale nella giornata. Moderata da Benedikt Walker (Gruppi biblici universitari, GBU), vi hanno preso parte Mons. Martin Gächter, vescovo ausiliare e delegato della Conferenza dei Vescovi, Rev. Adèle Kelham, pastoressa della Chiesa anglicana e Presidente della Comunità di Lavoro delle Chiese Cristiane in Svizzera e Kristin Rossier Buri, pastoressa della Chiesa riformata e vicepresidente della Federazione delle Chiese Evangeliche della Svizzera (SEK-FEPS). “Varie sono le strade per trovare Dio”, ha detto Kristin Dossier, “ed è evidente che questo deve riflettersi anche nella nostra federazione”. Alla domanda “Quale effetto spera per la comunità?” Adèle Kelham risponde: “Se noi cristiani riusciamo ad esprimere insieme i nostri punti di vista sui problemi ecclesiali e sociali, veniamo ascoltati. È importante che esponiamo con più coraggio i valori cristiani comuni.” Non una rinuncia alla propria identità, ma un reciproco riconoscimento dei doni particolari di ciascun movimento. Kristin Rossier: le chiese possono imparare ancora molto dai movimenti nell’impegno a vivere il Vangelo. Costruire ponti. Nella sala conferenze del centro Eckstein a Baar è stato costruito un ponte simbolico in sagex. Dopo i dialoghi nei gruppi chi lo desiderava poteva scrivere su un foglietto l’impegno preso e fissarlo sul ponte; ciò che ancora poteva pesare o essere di ostacolo per la comunione come le imperfezioni e le separazioni persistenti é stato cestinato in un contenitore posto sotto il ponte. Nei gruppi si sono veramente costruiti ponti di comprensione vicendevole. Brani musicali e canti hanno accompagnato la preghiera comune fino a rinnovare il “patto” di continuare, con l’aiuto di Dio, il cammino insieme per essere sale e luce nella società. Alfred Gassmann (altro…)
Nov 7, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Bagno di ragazzi per Maria Voce al Convegno annuale dei giovani cattolici olandesi, organizzato il 6 novembre dalla Conferenza episcopale insieme a vari movimenti. Migliaia i partecipanti. Lo stile è quello dei concerti rock, ritmo veloce, canzoni a tutto volume, simpatia, ma anche riflessione. L’identità cattolica, minoritaria in Olanda, è fortemente sottolineata. Tra una canzone di argomento religioso e l’altra, l’intervista ad un sacerdote, poi tocca a Maria Voce. Un gruppetto di gen sale con lei sul palco. Le pongono alcune domande. Le risposte sottolineano l’unità più che la diversità: «Prima di essere di questa chiesa o di quell’altra, credenti o no, siamo tutti figli di Dio, quindi fratelli». Maria Voce ricorda quando conobbe il Movimento, come fu colpita dall’affermazione: «Questa non è un’organizzazione, è una vita; se tu vivi il vangelo fai parte di questo gruppo». Seguono altre canzoni, l’intervista al vescovo che da 12 anni segue i giovani e che ora lascia questo incarico ad un suo vescovo ausiliare (anche lui intervistato), un video sulla GMG, un quarto d’ora di Radio Maria che ha aperto le trasmissioni in Olanda. E poi la santa messa, i workshop, gli stand. Tante emozioni, soprattutto emozioni. Ma anche in tanti un serio impegno a vivere e testimoniare quel “fuoco” a cui la giornata era intitolata e che oggi è stato acceso o riacceso. La presentatrice ripete: «Facciamoci accendere!». Nel pomeriggio, nella cittadella Marienkroon, Maria Voce incontra i membri dei Focolari arrivati da Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda e Finlandia. «Abbiamo sempre sognato che Chiara Lubich potesse venire a visitare i nostri paesi, ma non è riuscita. Ora questo è un momento storico per noi». Così accolgono la presidente, con familiarità, confidenza, tanto calore (e dicono che i popoli del nord sono freddi!), raccontando vittorie e difficoltà, soprattutto nel campo dell’ecumenismo. Maria Voce li ringrazia per la loro fedeltà e li incoraggia: «Dobbiamo arrivare alla famiglia universale. Ricordiamoci però che noi non facciamo il dialogo tra le religioni, ma tra le persone. Ad esempio nel recente grande incontro fra le Religioni ad Assisi ho avuto una grande gioia perché quasi tutti i convenuti, di diverse religioni, conoscevano il Movimento e mi testimoniavano la loro riconoscenza. Certo, a volte possiamo scoprire differenze che non riusciremo mai a superare, ma possiamo però accettarci fino in fondo, amandoci così come siamo. E devo testimoniare che nel 2011 ho avuto la sorpresa di trovare persone di altre religioni non più solo in dialogo con noi come dall’esterno, ma tutti insieme davanti al mondo per testimoniare l’ideale dell’unità.» Alla fine le canzoni, le foto, i saluti, un po’ di commozione e la promessa di rivedersi presto, magari in uno di questi paesi nordici! Ultimo momento della giornata, l’incontro con gli abitanti della cittadella, specialmente i pionieri, sulle cui vite e disponibilità a lasciare tutto, è nata e cresce Marienkroon. Persone che magari non hanno mai avuto il microfono in mano in occasioni pubbliche, ma che ora, davanti alla presidente, si fanno coraggio e donano con semplicità il racconto dei momenti più intimi della loro vita. «Lavoro nella cittadella perché le persone possano dire: “Com’è bello qui”. E trovare Dio, perché Dio è bello». Marienkroon: una cittadella unica, una cittadella fatta di cuori. Dall’inviato Giulio Meazzini (altro…)
Ott 21, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Spiritualità
«È con sorpresa e grande gioia e gratitudine che abbiamo accolto l’annuncio del prossimo “Anno della fede” indetto da Papa Benedetto XVI. E ancor più la sua lettera apostolica “Porta fidei”, con cui egli indice tale anno, che avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel 50° dell’apertura del Concilio Vaticano II. Ancora una volta si coglie la forte spinta dello Spirito Santo in questa iniziativa che giunge puntuale in questo momento della storia. I giovani della Gmg, le famiglie, i lavoratori e i giovani che scendono nelle piazze, inaugurano nuove primavere e invocano profonde riforme sociali; sono segnali che dicono quanto l’umanità oggi sia alla ricerca di cambiamento. Ne ho avuto conferma anch’io nei recenti viaggi che ho compiuto negli Stati Uniti, Santo Domingo, Russia, Slovenia, Gran Bretagna. “Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta”[1], scrive il Papa. È un’urgenza che avvertiamo profondamente anche noi e che ci richiama ad una conversione: vivere con particolare intensità la Parola di Dio. Rilanciati con ancor maggiore vigore dal ‘mandato’ del Papa, ci siamo impegnati a ritornare alla radicalità degli inizi del Movimento, a rievangelizzare innanzitutto noi stessi, per poi irradiare il Vangelo, con la sua forza di trasformazione, sull’umanità che ci circonda. Ancora oggi – come scriveva Chiara Lubich già nel 1948 – “il mondo ha bisogno di una cura di Vangelo”[2]. Inoltre, profonda eco ha trovato in noi il pressante invito del Papa a dare pubblica testimonianza della fede, della Parola vissuta “come esperienza di un amore ricevuto”, “comunicata come esperienza di grazia e di gioia”[3]. Nei primi anni di vita del Movimento dei Focolari era una novità la comunione delle esperienze della vita della Parola. Queste risultavano inconfutabili, perché ‘vita’, e feconde, capaci di generare l’incontro vivo con Gesù, di far di persone disperse una comunità. Benedetto XVI ci ha ricordato che non si affronta questa impresa da soli, ma in compagnia. Vogliamo intensificare quella esperienza di comunione e fraternità nei nostri ambienti: nei parlamenti, nelle fabbriche, nei quartieri, nelle università, nelle famiglie, perché è nella comunione che il Risorto stesso si fa spiritualmente presente, tocca i cuori e trasforma. Il Papa ci ha rafforzati nella convinzione che questo è un momento di grazia speciale per la Chiesa, in cui lo spirito di rinnovamento del Concilio è quanto mai in atto».
[1] Lettera apostolica “Porta Fidei”, n°3
[2] Lettere dei primi tempi. Alle origini di una nuova spiritualità, a cura di F.Gillet e G. D’Alessandro – Città Nuova Editrice, 2010
[3] Lettera apostolica “Porta Fidei”, n°7
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Ott 15, 2011 | Chiesa
«La Parola di Dio cresce e si diffonde» (At. 12, 24) è l’espressione degli Atti degli Apostoli scelta come tema di questo incontro internazionale, il primo promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione – di recente istituzione – dal titolo: “Nuovi evangelizzatori per la nuova evangelizzazione”, il 15 e 16 ottobre in Vaticano. I lavori sono stati aperti la mattina del 15 con la relazione del presidente del dicastero vaticano, mons. Rino Fisichella, e un ampio spazio di confronto tra i responsabili delle realtà ecclesiali per la nuova evangelizzazione. Nel pomeriggio, dopo gli interventi dei relatori, concerto del tenore Andrea Bocelli. Due i momenti con Benedetto XVI: nel pomeriggio, e con la celebrazione eucaristica a conclusione dell’appuntamento, il 16 mattina. Qual è la base sulla quale deve poggiare la nuova evangelizzazione perché possa davvero far nascere o rinascere domande su Dio, sul significato della sua presenza nella vita e nella storia? – chiede l’agenzia SIR in un’intervista a Fisichella – “Il contenuto della nuova evangelizzazione è sempre lo stesso, non cambia. La nuova evangelizzazione non fa altro che ripercorrere quel lungo cammino che dagli apostoli arriva fino ai nostri giorni, attraverso il quale uomini e donne di buona volontà, cioè i discepoli del Signore, hanno voluto annunciare la sua parola come un Vangelo che salva. Quello che si modifica è, ovviamente, il linguaggio, un nuovo entusiasmo, un rinnovato senso che deve acquisire la comunità cristiana di essere essa stessa evangelizzatrice”.
Anche i Focolari sono presenti al convegno, con una delegazione del Centro Internazionale. “La Parola di Dio” fra l’altro è il punto della spiritualità di Chiara Lubich che, da ora fino al Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione del prossimo anno, caratterizzerà la riflessione e la vita dei membri del Movimento, ed è stato il tema principale del raduno dei delegati dei Focolari radunati da tutto il mondo a Rocca di Papa, concluso la settimana scorsa. Già nel 2008, durante il Sinodo sulla Parola, al quale ha partecipato come uditrice, la presidente Maria Voce aveva presentato in Aula l’esperienza della vita della Parola iniziata “fin dagli albori del Movimento dei Focolari”, quando “Chiara Lubich, insieme ad un piccolo gruppo di compagne, intraprendeva un cammino spirituale tracciato da una profonda riscoperta e vita del Vangelo”. Aveva detto ancora in quell’occasione: “Effetto di questa vita fu la nascita di una comunità formata da quanti, venendo in contatto con loro, cominciavano a loro volta a vivere con impegno ed entusiasmo il Vangelo comunicandosene le molte sorprendenti esperienze. Ancora oggi la Parola di Dio occupa un posto centrale. Si sperimenta la Parola come una fonte di Dio (cf DV 7) cui abbeverarci, con cui nutrire l’anima, come con l’Eucaristia (cf DV 21). La consuetudine di comunicarsi reciprocamente le esperienze scaturite dalla vita della Parola, contribuisce a suscitare una sempre più autentica evangelizzazione. Si può allora comprendere l’anelito di Chiara a lasciare a chi l’avrebbe seguita solo il Vangelo”. Per approfondimenti su:
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Ott 12, 2011 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sono arrivati un centinaio di membri da varie parti del mondo del Movimento per un Mondo Migliore a celebrare il XIV Cenacolo ed eleggere il nuovo direttivo internazionale. Padre Fidel Suarez, Direttore uscente, ha curato le presentazioni e coordinato il pomeriggio. Arricchito dalle esperienze vissute in prima persona nelle diverse latitudini e connotate dalla sapidità del carisma di P. Lombardi (fondatore del movimento), laici, religiosi e religiose, sacerdoti e un vescovo, hanno potuto condividere la giornata del 21 settembre scorso con amici di altri Movimenti. Affetto e cordialità hanno accolto gli amici della Comunità di Sant’Egidio, Aiuto alla Chiesa che soffre e dei Focolari, espressioni della continuità di un rapporto avviato ormai da anni. In particolare è una storia antica quella che lega il Movimento dei focolari e il Movimento per un Mondo Migliore. P. Lombardi, gesuita, napoletano di nascita, definito “un profeta” da Papa Paolo VI, ha messo al centro del suo carisma l’uomo, l’amore fraterno, il Regno di Dio: “Per entrare solennemente nel Regno eterno – diceva – la distinzione sarà una sola per tutti: aver amato o non amato gli uomini, con ciò stesso aver amato o no Gesù che si nascondeva in loro”. Dovunque c’è qualcosa di vero e di buono, lì c’è una partecipazione del Regno di Dio. Orizzonte immenso. Non ha frontiere geografiche definibili. È dentro di noi,in mezzo a noi e ci circonda da ogni lato”. L’incontro tra il padre gesuita e Chiara Lubich avvenne negli anni ‘50. La passione per la Chiesa e per l’umanità, così fortemente sentite da entrambi, furono il fondamento di quella stima reciproca che p. Lombardi definì: “Un rapporto di unità in Cristo”; Chiara, invece, di lui disse che era “la persona più santa che lei avesse incontrato”. Inoltre, quella vita che vedeva fiorire intorno a Chiara colpì profondamente il padre che affermò: “Questa è la vita che io voglio annunziare. Qui è Gesù che ritorna”.
Una storia, quindi, che ha visto due grandi carismi confrontarsi e stimarsi permeando una vita di comunione profonda pur nella consapevole diversità, che quasi naturalmente si è trasmessa come in eredità ai rispettivi membri. Un’eredità significativa, depositaria di un patrimonio importante: l’amore reciproco, vissuto tra realtà carismatiche, che reca in sé tutte le promesse fatte da Gesù; la prospettiva assume, perciò, un’ampiezza diversa. Tutto ciò conteneva, in embrione, quella comunione che sarebbe fiorita dopo l’incontro dei Movimenti con Giovanni Paolo II il 30 maggio 1998. Il 21 settembre, assieme agli attuali membri del Movimento Mondo Migliore, erano presenti anche coloro che hanno vissuto con il fondatore. Tra questi p. Cubero, suo primo successore, e p. Ugo Masini (92 anni), che conosciuto il padre a 18 anni ha iniziato un’avventura di cui solo adesso – come ha espresso – ne comprende il senso profondo. Nel cuore del pomeriggio l’annuncio del nuovo direttivo, di cui Direttore Generale è p. Feliciano Rodriguez, di Porto Rico, vicario generale della sua diocesi, sganciato dal vescovo per poter assolvere a questo compito. Il desiderio di tornare ad abbeverarsi alla fonte è stato sottolineato da più di qualcuno come un’esigenza forte; e a chiudere la giornata, un momento conviviale ha consentito di approfondire i rapporti.
Set 26, 2011 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Quella di Insieme per l’Europa non è una vocazione passata di moda, ma è sempre più necessaria, perché il mondo sta andando verso una crisi profonda, non solo economica e strutturale, ma di rapporti” – afferma Marco Impagliazzo nel dialogo che il 24 mattina ha visto protagonisti alcuni rappresentanti del gruppo promotore di Insieme per l’Europa, con i delegati dei Focolari delle nazioni europee, riuniti in questo periodo al centro internazionale di Rocca di Papa per il raduno mondiale annuale. “La spinta per l’unità è rifiorita dentro di noi” – afferma inoltre Gerhard Pross, ricordando un momento decisivo nel 2000, quando le testimonianze di Chiara Lubich e del Vescovo luterano Wilckens, hanno mostrato una profonda consonanza pur nella diversità delle espressioni e della provenienza: “La verità più forte: la comune appartenenza a Cristo. Lo Spirito Santo ha allargato gli orizzonti… Insieme abbiamo capito l’importanza dell’atteggiamento di apertura all’altro. E cominciavano a cadere così i pregiudizi”.

Marco Impagliazzo
La tavola rotonda ha visto quindi alternarsi il rappresentante dell’ YMCA (movimento evangelico) di Esslingen, fra i primi testimoni dell’inizio dell’avventura europea dei movimenti cristiani; l’attuale presidente della Comunità di Sant’Egidio, rientrato dall’incontro internazionale di preghiera per la pace (Monaco, 11-13 settembre) ed Eli Folonari, accanto a Chiara Lubich in tutti questi anni. È proprio lei ad aprire lo scambio, inquadrando le radici del cammino di comunione fra i diversi movimenti, all’interno della chiesa cattolica, e con movimenti e comunità carismatici di varie chiese cristiane. Cita inoltre la carta: “Basi della Comunione tra comunità e movimenti cristiani”, firmato nel 2009 dagli Amici di Insieme per l’Europa, nel corso del loro convegno presso la Comunità di Sant’Egidio a Roma. Per promuovere la conoscenza reciproca ogni anno cambiano la sede e il movimento ospitante: dopo Schoenstatt nel 2010, è quest’anno la volta dei Focolari. Appuntamento previsto dal 10 al 12 novembre prossimi per lavorare al programma del 12 maggio. Fa da cornice alla tavola rotonda, la concomitanza con la visita di Benedetto XVI in Germania, che dà rilievo al valore del dialogo ecumenico e al “bisogno” d’Europa. ‘Vivere insieme’ diventa allora una parola-chiave, da imparare e proporre, da sognare e realizzare. Una visione nella quale coinvolgerci tutti, a partire dai giovani: “Proprio perché c’è la crisi, dobbiamo lavorare ancora di più” – afferma Impagliazzo. 
Gerhard Pross
“L’esperienza con l’insieme dei movimenti mi ha cambiato dal di dentro” – ha il tono della confidenza quanto comunica Gerhard Pross, sottolineando quella “passione” per l’unità che anche come evangelici hanno sentito rinascere, proprio grazie al lavoro congiunto insieme a cristiani di varie chiese. Si ricordano con commozione Chiara Lubich ed Helmut Nicklas, due grandi carismatici, che hanno creduto ed entusiasmato le folle nel sogno per l’Europa, e che hanno lasciato questa terra a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra, ma che con la loro eredità continuano a ispirare il lavoro di tanti. Spunti interessanti che accendono gli interventi:sono del Belgio – padroni di casa dell’evento centrale del 12 maggio –, della Germania, Slovenia, Norvegia, Francia, Portogallo, Olanda, in un susseguirsi di contributi che dicono la vitalità di un percorso che ha sul territorio la sua presa più forte. In contemporanea alla manifestazione di Bruxelles, si prevedono infatti eventi paralleli in 200 città europee – di un’Europa non dei 27, ma di tutti – per dire che c’è una base di popolo, di società civile, che ha a cuore il futuro del continente, non chiuso e ripiegato su se stesso, ma a servizio del mondo. (altro…)