Mag 30, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dal 17 al 19 giugno prossimi, a Girona (Spagna) si terrà il primo workshop europeo per manager e responsabili d’azienda. Promosso dalla Commissione Economia e Lavoro del Movimento Umanità Nuova (Movimento dei Focolari) il laboratorio si presenta come un’opportunità di confronto e approfondimento su tematiche tipicamente gestionali, alla luce del paradigma della reciprocità, risorsa quanto mai attuale per l’immissione di strumenti e prassi di sussidiarietà, cooperazione e collegialità, che migliorano le modalità di lavoro e i risultati dell’impegno professionale. Il programma prevede diversi panel di lavoro in sessioni plenarie e in circoli minori per un totale di due giorni e mezzo di impegno comune, anche con contributi culturali da docenti dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze-Italia): si parlerà di strumenti professionali nell’ambito del management, dalla comunicazione all’integrazione produttiva, la gestione del gruppo, la gestione della leadership. Temi che si integreranno con quelli della cooperazione tra imprese, relazione, collegialità nelle decisioni, inclusione della persona, oltre ad approfondire aspetti culturali dell’impegno professionale in ambito gestionale. Una vera e propria chance per aumentare consapevolezza e disponibilità di strumenti in grado di far sperimentare un nuovo approccio antropologico ed economico. L’idea del workshop nasce dall’esperienza di un gruppo di manager spagnoli impegnati nelle diverse responsabilità- dal marketing alle risorse umane, dall’amministrazione alla logistica – che da qualche anno si ritrovano insieme per dialogare, scambiarsi idee ed esperienze su temi specifici, convinti che questa condivisione arricchisca il loro impegno professionale e possa contribuire a migliorare il contesto economico e organizzativo. Un vero e proprio “laboratorio” il cui funzionamento prevede sessioni tematiche tenute da esperti, a partire dai quali si innestano il dialogo e la riflessione personale, nella concretezza dei problemi e delle esperienze di successo, cui segue una sintesi comune. Elisa Golin è Presidente della Commissione Economia e lavoro del Movimento Umanità Nuova: «Con il workshop di Giugno questo laboratorio si apre a una dimensione europea, sarà un modo per rivalutare la “persona” con le sue risorse prima di tutto, che può riscoprire in sé stesso, nei colleghi e nelle persone che lui gestisce, delle persone il cui valore supera la funzione operativa, un arricchimento di visione e di strumenti che fa bene al singolo e ha ricadute operative anche nella professione». Per info: newhumanity@focolare.org Vedi sito: https://sway.com/H32Hs6UQRDhtwlYR
Mag 30, 2016 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Nunzio in Kenya dal gennaio 2013, mons. Balvo è anche il primo nunzio apostolico nominato per il Sud Sudan, stato indipendente solo dal 2011, provato da guerra, povertà e migrazioni. Lo scorso 20 maggio Maria Voce e Jesús Morán, presidente e copresidente del Movimento dei Focolari, lo hanno incontrato alla sede della Nunziatura a Nairobi, nel corso della loro visita in Kenya (14 maggio-1° giugno). Un incontro cordiale, con un’immediata atmosfera di famiglia, che fa da sfondo allo scambio di una varietà di notizie, ma anche alla condivisione di preoccupazioni e speranze sulle sfide della regione, soprattutto nella zona del Sud Sudan. Tra gli argomenti trattati, la sua conoscenza con Chiara Lubich, che risale al suo viaggio in Medio Oriente nel 1999 quando mons. Balvo prestava servizio in Giordania; la scuola di inculturazione alla Mariapoli Piero, in corso in quei giorni; l’avventura di aver dato il suo benvenuto al Papa in Kenya, e poi la sua visita nella Repubblica Centrafricana, dove “cristiani e non cristiani”, ha detto, “sono rimasti impressionati perché il Papa non è corso via dalle loro difficoltà, e, a dispetto delle sfide per la sicurezza, ha trascorso una notte in questo Paese”. E ancora, l’aggiornamento su alcune notizie riguardanti i Focolari, come la recente visita a sorpresa di papa Francesco alla Mariapoli di Roma. “Papa Francesco è il Papa delle sorprese”, ha commentato mons. Balvo. Ma il focus si sposta presto sul dramma del Sud Sudan. Parlando della crisi di questa regione il Nunzio ha sottolineato le tante sfide: povertà e analfabetismo, tra le altre, peggiorate dalla mancanza di pace. Nel 2007, il Movimento dei Focolari attraverso l’AMU, aveva dato il via ad un progetto nel deserto intorno a Khartum per la costruzione di una scuola destinata proprio ai figli degli sfollati provenienti dal Sud Sudan, che abitavano in un campo nella parrocchia di Omdurman. Il progetto, durato alcuni anni, era inserito in un’azione della diocesi chiamata “Salvare il salvabile”; la scuola è stata costruita, ma in seguito molte delle famiglie sono rientrate in Sud Sudan, prima che diventasse uno stato autonomo.
“In una regione così ricca di risorse, sarà difficile poterle sviluppare fin quando non si arriverà a una pace stabile”, ha affermato mons. Balvo. “È veramente difficile promuovere la società, con generazioni di persone che hanno conosciuto solo la violenza”. Da lì è spaziato sulla storia di questo Paese, nel quale viaggia spesso, a dimostrazione di quanto gli stia a cuore la sorte del popolo sud sudanese. Il Sud si è separato dal Nord il 9 luglio 2011, in seguito al referendum del gennaio dello stesso anno, vinto con larga maggioranza dei sì dei sud sudanesi. Il referendum era uno dei punti chiave dell’accordo di pace che nel 2005 pose formalmente fine ai 21 anni di guerra civile tra il governo di Khartoum e il gruppo che lottava per l’indipendenza del Sudan del Sud. La separazione del Sud rimane carica di tensioni e punti critici. Tra questi la linea di demarcazione al confine nord-sud, lo status della regione di Abyei, ricca di petrolio e contesa da entrambi i Paesi, e tensioni continue sull’esportazione del petrolio. All’interno del Sud Sudan poi, gruppi armati minacciano la pace, e scontri etnici per questioni di terra, acqua, bestiame, sono all’ordine del giorno. Nel Dicembre 2013 è scoppiato un conflitto tra le forze governative e le forze leali all’ex vicepresidente Riek Machar. Nel gennaio 2014 si è firmato il primo cessate il fuoco e il 26 aprile 2016 Riek Machar è ritornato nella capitale e ha giurato come vicepresidente. Maria Voce ha espresso la sua grande speranza che questo passo riporti il Sud Sudan sul sentiero dell’unità e della prosperità. (altro…)
Mag 29, 2016 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Qui in Africa, ci ha raggiunti la notizia (della partenza di Giorgio Marchetti), all’una di questa mattina, 29 maggio, festa del Corpus Domini. Aveva più volte espresso il suo desiderio di raggiungere Chiara Lubich in cielo. Gioiamo con lui e preghiamo». Così scrive Maria Voce ai membri del Movimento dei Focolari in tutto il mondo, dal suo soggiorno in Kenya dove si trova dal 14 maggio e fino al 1° giugno. Giorgio Marchetti (Fede), era nato a Padova (Italia) il 16 ottobre 1929, dove è tra i primi ad impegnarsi nell’avventura dell’unità, come definiva Chiara gli inizi del nascere del Movimento, ma anche il percorso che anche oggi si impegnano a portare avanti i Focolari sparsi in tutto il mondo. «Lo ricordano in tanti – scrive Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova – per il suo strenuo seguire Chiara Lubich sulla via tracciata dal carisma dell’unità nei primi mesi della cittadella toscana di Loppiano, in mezzo al fango ma nell’entusiasmo più autentico. Oppure in Brasile, dove si incontrò con la dura realtà delle favelas e volle guardarla in faccia. O ancora nel sostenere il Movimento, sempre in prima linea, guardando avanti». E Ángel Bartol, che è stato con lui negli ultimi momenti: “Fede si è donato interamente in corpo e anima fino alla fine”. Medico, psicologo e teologo, ha accompagnato e formato centinaia di giovani nella strada del Focolare. Intelligenza e generosità le sue note caratteristiche. Molto ci sarà da scrivere di lui e lo faremo nei prossimi giorni. Oggi diciamo solo: Grazie, Fede, per la tua vita tutta proiettata all’unità della famiglia umana! I funerali si svolgeranno presso il Centro di Castelgandolfo, mercoledì 1° giugno alle ore 11. (altro…)
Mag 29, 2016 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dare alla Legge un volto umano e di ricerca di una giustizia basata sul valore della fraternità, sono il forte messaggio che Maria Voce, avvocato e presidente del Movimento dei Focolari, ha dato ad un pubblico di 300 persone riunite lo scorso 25 maggio alla Facoltà di Giurisprudenza della Catholic University of Eastern Africa (CUEA), a Nairobi (Kenya). Erano studenti di diritto e scienze sociali, professori, membri della Facoltà, staff dell’università. Nel suo discorso dal titolo “Il Diritto nella società contemporanea”, Maria Voce spiega come con l’evoluzione della società, la correttezza dei comportamenti è stata sistematizzata nella comunità, e col raggiungimento dell’identità politica di uno Stato è stata incorporata nelle Costituzioni, nei suoi codici o in altre leggi. Con l’avvento del Cristianesimo, secondo la presidente dei Focolari, «emerge, come valore di riferimento, una legge superiore che viene da Dio, il solo Giusto e che è comunicata all’umanità in Gesù: la legge dell’amore».

© CSC Audiovisivi – Verônica Farias
Maria Voce si sofferma, poi, sullo sviluppo del sistema legislativo in Africa dove costata che «è molto forte la tendenza comunitaria per cui l’individuo non è mai considerato in modo isolato, ma sempre come membro di una comunità (famiglia, clan, stirpe, tribù), verso la quale ha doveri e responsabilità e dalla quale riceve aiuto, sostegno e protezione». Sostiene, inoltre, che la spiritualità di comunione vissuta dai membri dei Focolari, sta cominciando ad influenzare la costruzione del tessuto sociale e quindi le regole che governano ogni comunità umana. E per spiegarlo, si rifà ad alcuni punti della spiritualità dell’unità Il primo: la scoperta di Dio come Amore. «Questa comprensione ci porta a vivere la “maggiore giustizia”. Se giustizia è dare a ciascuno il suo – ci dicevamo -, poiché tutto è di Dio, dà tutto a Dio e sarai giusto!». Il secondo: l’impegno ad adempiere la Volontà di Dio «conduce alla scoperta del fondamento della legalità, intesa come coerenza fra il nostro agire e la scelta fondamentale che abbiamo fatto, cioè la scelta di Dio-Amore». E il terzo: l’amore al prossimo. Per Maria Voce «non si può prescindere da esso per riconoscere efficacemente la dignità di ogni uomo (di ogni donna) ed i suoi diritti inviolabili». 
© CSC Audiovisivi – Verônica Farias
E parlando dell’amore reciproco, ricorda che «l’uomo nasce sociale per natura ed ha bisogno degli altri, come gli altri hanno bisogno di lui». E aggiunge che «l’amore reciproco è legge di collaborazione che, facendo scoprire in ognuno un dono d’amore, è il cemento della società e l’equilibrio del diritto». «Ci dà coraggio l’esperienza del Movimento che ci appare come la verifica di una ipotesi di vita intessuta di rapporti personali basati sul principio dell’unità, testimonianza che è possibile una giuridicità impostata sul comandamento nuovo quale norma fondamentale della vita di relazione», ha concluso. Dopo il suo intervento, il Decano della Facoltà di Legge, Dott. Maurice Owuor, sottolinea l’attualità del discorso di Maria Voce, perché “l’amore è un valore capace di sorreggere le nostre leggi”. E afferma che “dovremmo mettere più enfasi nell’educare i cittadini ai valori come l’amore, la fraternità, l’adempimento delle leggi non per paura delle sanzioni ma perché è una cosa buona in sé”. A conclusione, segue un forum aperto a commenti e domande. Rispondendo a chi le chiede sugli effetti della giustizia sul bene comune, Maria Voce afferma che «non è la legge che contribuisce al bene comune, ma la persona, contribuendo a promuovere leggi giuste». E lascia una sfida agli studenti: «Mi auguro che da tanti di voi possano nascere molte buone leggi».
Willy Niyansaba
Testo dell’intervento di Maria Voce: “Il diritto nella società contemporanea”
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Mag 28, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
È il 29 maggio 1991 quando Chiara Lubich lancia a San Paolo, Brasile, l’Economia di comunione (EdC). Costatando le disuguaglianze sociali del paese, ella fa nascere una realtà che ben presto coinvolge imprenditori e lavoratori, studenti, professori e ricercatori, ricchi e poveri. Per Luigino Bruni, attuale coordinatore del progetto, i poveri rimangono tutt’oggi al centro dell’EdC: «Impossibile dimenticare le tante volte in cui Chiara Lubich, quando lavoravamo insieme, mi ripeteva: “Non dimenticare mai che l’Economia di comunione l’ho fatta nascere per i poveri”. Oggi abbiamo il dovere etico e spirituale di ricollocare la povertà e gli esclusi al centro del sistema economico, politico e sociale». I poveri sono i primi testimoni dell’esperienza nascente dei Focolari a Trento, quando, in piena guerra, Chiara e le sue prime compagne – esse stesse senza risorse – invitavano alla propria tavola i poveri e mettevano in comune quanto ricevevano.
Quella stessa comunione, spirituale e materiale, caratterizza anche oggi gli attori dell’EdC, la sua principale risorsa: una comunità di persone, accomunate da una visione del mondo e dell’economia, che fa sua la lotta per la riduzione delle povertà e delle diseguaglianze. L’intreccio tra comunità e aziende ha nell’imprenditore di comunione la figura di riferimento. I 25 anni dell’EdC trovano espressione in un appuntamento internazionale nelle Filippine, a Tagaytay City (Manila), dal titolo “Economia di comunione, un’economia per tutti”. Dal 25 al 29 maggio, 250 partecipanti fanno il punto sul cammino percorso e dibattono sulle principali linee di azione a livello mondiale per i prossimi anni: Formare una rete internazionale di incubatori di aziende, con spazi e risorse nei Poli imprenditoriali nati dall’EdC, disponibili a sostenere soprattutto progetti di giovani imprenditori. Costituire un Osservatorio sulla Povertà, per assicurare che affrontare la povertà sia sempre centrale e conforme allo spirito dell’EdC, e per contribuire a identificare le sue periferie. Moltiplicare le Lab-Schools, laboratori di formazione in campo tecnico, professionale e imprenditoriale indirizzati in particolare ai giovani. La scelta dell’Asia per questo appuntamento mondiale non è casuale. «Qui vi si trovano tratti dello stesso panorama incontrato da Chiara in Brasile nel 1991. Ma vi sono anche ricchezza, giovani, imprenditorialità. È evidente il legame tra creazione di ricchezza e povertà. L’Economia di comunione vive finché tiene insieme ambedue» osserva Luigino Bruni. «Tra quindici anni la quota del PIL dell’Asia sarà doppia rispetto a quella di Stati Uniti ed Europa Occidentale. Il futuro del mondo quindi dipenderà molto dal tipo di economia che si svilupperà in Asia. Celebrare qui il 25º dell’Economia di comunione significa riconoscere che il futuro di essa nel continente asiatico è una questione cruciale». In contemporanea con il Convegno nelle Filippine, se ne stanno svolgendo altri in varie parti del mondo. Sabato 28 maggio, alle 21:00, ora di Manila, un collegamento internet permetterà di interagire con la Bolivia (Scuola Interamericana di imprenditori), Italia (Polo Lionello Bonfanti, Loppiano), Messico (Convegno di imprenditori a Puebla), Slovacchia (Convegno di imprenditori di Slovacchia e Cechia). Parteciperanno alla diretta, anche gruppi dell’EdC in Brasile, Costa D’Avorio, Guatemala, Madagascar, Panama, Portogallo, Russia, Spagna, Uganda. Una vera festa, nelle parole di Luigino Bruni: «In un mondo in cui manca la capacità di fare festa, l’Economia di comunione sembra il miracolo del pane che si moltiplica per i poveri, ma anche il miracolo del vino nelle nozze che arriva per i poveri e per tutti, il miracolo della festa della fraternità». Comunicato stampa Servizio Informazione Focolari, 27 maggio 2016 – Un’economia per tutti, poveri e ricchi
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Mag 27, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
L’iniziativa di circa 15 giorni che tocca diverse città o paesi dell’Italia, è incentrato sulla conoscenza dei territori con le loro ricchezze e le loro sfide. Una speciale occasione di dialogo con le persone del posto, con i territori!
Vi partecipano docenti e studenti di architettura dellUniversità di ‘La Salle’ di Bogotà (Colombia) e nelle varie tappe si uniscono i nostri dellInondazione e quanti sono interessati.
Il workshop partirà dalla Sicilia e si concluderà nel Trentino facendo tappa in alcune regioni italiane.
Quale lo scopo?
Percorrere lo Stivale tutto dun botto come propone Habitandando dalla Sicilia alle Dolomiti, significa incrociare ad ogni snodo e attraversare i grandi temi del territorio inondato di citta diffuse, dell’uso dei beni e la sfida dell’integrazione e dei flussi; della manutenzione sempre più impellente di vaste regioni. Significa osservare nuove attività e pratiche antiche, vedere l’impatto dei vari turismi sulla conservazione e uso del patrimonio. Significa ancora, entrare nelle relazioni tra pubblico e privato, tra natura e costruzione, tra intervento pubblico e mercato, tra infrastruttura e ambiente, tra interessi conflittuali e ambigui. Soprattutto, avere la possibilità di percepire in forma diretta quello che oggi può rappresentare il paradigma del paesaggio, integrando le forme di territorio con le trasformazioni che la società ha voluto imprimervi, avendo come aula inquadrature che offrono cambiamenti inaspettati, fatti di sfumature antiche nel bel mezzo di violente trasformazioni.