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Di nuovo ai blocchi di partenza: lunedì 17 ottobre la comunità accademica dello IUS si ritrova presso l’Auditorium di Loppiano a partire dalle ore 10,30 per l’inaugurazione del quarto anno accademico. La giornata vede presenti, oltre agli studenti, ai docenti e allo staff dell’Istituto, anche gruppi di amici da tutta Italia e oltre, studenti che si avvicinano curiosi alla proposta formativa di Sophia e giovani già laureati nei corsi precedenti, docenti di altre università invitati per l’occasione, personalità della vita economica e politica del territorio, accanto agli abitanti del Centro internazionale di Loppiano che è partecipe del percorso dello IUS fin dal suo avvio.

Anche quest’anno presenti alla cerimonia d’inaugurazione la presidente del Movimento dei focolari, dott. Maria Voce e l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, che rappresentano le maggiori autorità accademiche. C’è attesa per la prolusione della sociologa Vera Araújo, in un momento in cui la grave crisi che attraversa l’Europa e l’Occidente, che è anzitutto di matrice culturale, pone in primo piano la questione antropologica.

A quattro anni dalla costituzione dello IUS, la domanda è lecita: quale orizzonte si profila oggi? Nonostante sia tuttora aperta la sperimentazione del primo quinquennio, da una primissima valutazione emergono dati incoraggianti. Sono circa 150 gli studenti che, dal 2008 ad oggi, hanno frequentato e seguono i corsi, 30 i laureati, mentre entro l’anno accademico, alla laurea magistrale in Fondamenti e Prospettive di una cultura di unità, già consolidata, si aggiungeranno altri tre percorsi di laurea specialistica in Studi politici, Economia e management, Ontologia trinitaria.

“La caratteristica matrice interdisciplinare di Sophia emerge con chiarezza dai singoli curricola, dai temi di ricerca dei dipartimenti e dai seminari, dai lavori delle tesi di laurea e di dottorato; un percorso, quest’ultimo, che si sta stagliando in modo interessante e forse inatteso”, aggiunge il preside Piero Coda, che analizzerà questi dati nella sua relazione annuale. “E sono oltre una dozzina i centri universitari nel mondo (dal Brasile all’Austria, dall’Ungheria al Messico) che hanno avviato rapporti di collaborazione e di reciproco riconoscimento dei percorsi di studi”.

Non manca infine la prospettiva degli studenti, di quanti cioè sfidano ogni giorno la novità di vita e di pensiero di Sophia e la arricchiscono della loro adesione attiva.

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