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  • L’ultima settimana del mese di marzo in Spagna si è conclusa con una nuova pagina scritta nella nostra tournée 2012, non di studenti, insegnanti, ne di grandi Teatri come avviene per la maggior parte dei nostri spettacoli ma stavolta si tratta di un luogo non certo nuovo per noi eppur sempre privilegiato: il carcere.

    Siamo ritornati ad Albacete dove eravamo già stati una settimana per le scuole ed in questa occasione si è confermato il nostro desiderio di poter fare lo show per i detenuti del carcere della città.

    Uno spettacolo in pochi, adattato oltre che alle non ampie misure del palco disponibile in prigione, anche a quelle di sicurezza più che “ristrette”.

    Dopo i vari controlli, l’attraversamento dei soliti cancelli, lunghi corridoi, si giunge a quella che funge da sala teatro, dove abbiamo lavorato per preparare nello stesso giorno lo show a porte chiuse (è proprio il caso di dirlo!) per circa 110 detenuti.

    In un gesto spontaneo, Eric, durante lo spettacolo, tira sul palco 2 detenuti che un po’ imbarazzati ci stanno al gioco e partecipano attivamente alla scenta, suscitando un aumento di calore, gioia e di applausi.

    Se non bastasse quello, alla fine dello spettacolo, 3 di loro sono saliti spontaneamente sul palco e hanno condiviso con tutti 4 brani flamenco, di cui uno molto conosciuto, che parlava dell’amore del figlio per la mamma… Un momento di vera commozione per tutti…

    Con questi nostri nuovi amici ci siamo ritrovati a scambiarci gesti di cordialità in una semplice stretta di mano, a raccontarci le proprie aspirazioni, le speranze e le attese della vita “fuori” come quelle di S. che spera di poter rivedere presto sua figlia e sua moglie, o di A. che cantava benissmo il flamenco e spera di ricostruire presto la sua vita…Tutto questo mentre uscivano per raggiungere le proprie celle, segno di essere entrati veramente gli uni nella vita degli altri; così che pur dovendo noi andar via e loro restare ancora un tempo là, i nostri cuori ormai sembrano volare insieme oltre le sbarre nella vera libertà…

    Uno di loro diceva:“ Grazie che siete venuti qui, oggi pomeriggio non pensavo di essere in prigione“…

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