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Maggio 2000 – Chiara ritorna in quella remota regione. Quell’area dimenticata è ora disseminata di case, strade, una centrale idroelettrica, attività lavorative, chiese. L’ospedale diviene centro specializzato per le malattie tropicali e si contraddistingue per la battaglia contro la malattia del sonno, attualmente sconfitta. Si è aperto un reparto per la cura dell’Aids. Vi lavorano oltre 100 persone. Le strade rompono l’isolamento. Un college con tutte le classi inferiori e superiori, equiparate alle scuole inglesi, consente a tanti ex studenti di occupare posti di responsabilità nel Paese e all’estero. C’è chi, costretto ad emigrare, attirato dalla vita che sta fiorendo a Fontem, vi fa ritorno. Fontem è diventato un distretto del Camerun anglofono e, con altre località ad essa legate, ha ora una popolazione di circa 80.000 abitanti.

Una terra senza conflitti – In quel maggio 2000, l’attuale Fon dott. Lukas Njifua, (il leader spirituale e civile), esprime a Chiara la sua gratitudine più per l’aiuto spirituale ricevuto dal Movimento che per le molte opere realizzate. Lo ribadirà in un’intervista: «La spiritualità del focolare ha cambiato le persone. Ci ha aiutato a non fare guerre. Non c’è criminalità. Per chi vive così non ci sono problemi nella famiglia, questioni di proprietà della terra, di stregoneria… La morale è più alta. Anche per la lotta alla piaga dell’Aids è importante«.

In segno di riconoscenza Chiara è investita del titolo di “Mafua Ndem” (regina inviata da Dio). dal popolo bangwa e da quello continguo, mundani, nella cornice di una grande festa. E’ l’anno del Grande Giubileo del 2000, anno della riconciliazione e del perdono. Rivolgendosi a chi – ed è la maggioranza – non è cristiano, ricorda che “ognuno è liberissimo di seguire altre fedi”, ma con forza afferma che “non è libero di non amare, perché le religioni, in genere lo esigono”. Chiara propone “un patto di amore vicendevole, forte e vincolante. Come una specie di giuramento che ci impegna ad essere sempre nella piena pace tra di noi e di ricomporla ogni volta che si fosse incrinata”.

E’ la scintilla di una nuova evangelizzazione che ha per primi protagonisti i leader del popolo bangwa e via via di altre tribù. Un piano organico viene messo a punto tra Chiara e il fon di Fontem che per primo si impegna davanti al suo popolo a vivere lo spirito di amore e di unità del Vangelo. E’ lo stesso Fon che coinvolge i capitribù e i notabili.

Ci sono voluti  anni perché  la popolazione si convincesse  della sincerità e trasparenza dei nuovi abitanti.  D’altro canto, da parte dei focolarini, continuo è l’impegno di inculturazione, “tagliando le radici della propria cultura” per “entrare” e apprezzare valori e costumi africani. Nasce una piena collaborazione.

Nel 1992 Chiara è a Nairobi dove dà il via ad una scuola per l’inculturazione secondo la spiritualità dell’unità dei Focolari, per valorizzare “i semi del Verbo” presenti nelle culture africane.

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