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Giovanni e Fabiola dell’Ecuador sono appena sposati. Lei, avvocato, lavorando per l’infanzia e per la famiglia, doveva attuare procedure di separazione di famiglie, oppure si trovava con casi di bambini  abbandonati dai genitori indigenti. Lui, professore di lingue e amministratore di una piccola impresa familiare: “Vedevo l’ingiustizia e lo sfruttamento nel campo del lavoro. Con Fabiola abbiamo deciso che il nostro matrimonio doveva avere sin dall’inizio un impegno sociale e cercavamo il modo per poter contribuire a migliorare la realtà sociale attorno a noi.  E’ così che abbiamo trovato la Scuola Loreto. Ci sembrava di vedere nella sua originale e innovativa proposta la risposta alle nostre domande di come aiutare a generare delle comunità sane, dove si vivono i valori più desiderati dagli uomini: fraternità, rispetto reciproco e uguaglianza.”

In Ecuador, l’incremento dei divorzi è del 115% (7 coppie su 10). Il progetto per la loro tesi d’esame alla conclusione del corso, oltre a individuare i fattori  determinanti questa situazione, le conseguenze e i costi sociali, propone un’azione che agisca su vari livelli per fortificare l’istituto familiare a livello preventivo.

Una famiglia sana sviluppa legami positivi, personali e sociali che rappresentano il capitale umano primario per il benessere della società. E’ da questa premessa che nasce il progetto culturale: “La famiglia in vista del bene comune”, promosso dall’Agenzia formativa “Scuola Loreto” di Azione per Famiglie Nuove Onlus, in collaborazione con la Provincia di Firenze e la Regione Toscana.

Obiettivo: ripartire dalla promozione di una cultura della famiglia per sanare tante piaghe che derivano dalla disgregazione sociale causata dalla crisi e dalla privatizzazione dell’istituto familiare.

Il percorso formativo si è svolto a Loppiano, cittadella internazionale dei Focolari, presso la “Scuola Loreto”, la scuola permanente per famiglie, fondata da Chiara Lubich nel 1982, e che vuole contribuire alla realizzazione della fratellanza universale attraverso il risanamento e la valorizzazione della vita delle famiglie.

Sono 1260 le coppie che hanno partecipato e animato la Scuola Loreto in questi anni. Dal 2007 è Agenzia Formativa riconosciuta dalla Regione Toscana. 

Il progetto, concluso il 18 giugno scorso, ha coinvolto dodici famiglie provenienti da 4 continenti – si è articolato in due periodi formativi lungo l’anno: il ‘corso propedeutico’ (di 250 ore) e il ‘corso di Qualifica’ (600 ore), ed ha rilasciato il titolo professionale di livello europeo di  “Tecnico qualificato per l’animazione di comunità”.  (scarica il depliant)

Per la sessione conclusiva d’esame, i candidati – provenienti da Congo, Egitto, Vietnam, Corea, Messico, Ecuador, Italia, Portogallo – hanno elaborato dei progetti operativi di intervento culturale e sociale a favore di alcune aree a rischio dei loro paesi di provenienza.

Karin ed Alex, vengono da Città del Messico: “una metropoli dove convivono 26 milioni di persone che, pur parlando la stessa lingua, sembrano non avere vincoli di fraternità.
Qui, alla Scuola Loreto, abitiamo vicino a famiglie di 6 idiomi differenti, ma le relazioni tra le persone si fanno ogni giorno più profonde. Non è facile, l’unità e il bene comune si costruiscono con uno sforzo continuo, ma sperimentiamo che ne vale la pena.”
“Per fare uscire le persone dal circolo dell’emarginazione, – dicono ancora – occorre il riconoscimento della dignità e del valore della persona. Per cui gli aiuti devono rendere ognuno soggetto attivo del tessuto sociale.” Con questa idea di base, la coppia ha realizzato un progetto per sollevare le famiglie di Actipan (Puebla), un paese povero, con una situazione giovanile difficile.

Con il progetto culturale si è voluto far acquisire le conoscenze e gli strumenti utili perché la prima cellula della società sia consapevole dei valori e dei compiti che ha in sé e possa divenire soggetto protagonista di una nuova costruzione del bene comune.

In libreria
Gianni Bianco, Una famiglia grande come il mondo – La storia della scuola Loreto di Loppiano, Città Nuova 2008

 

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