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La nostra scoperta di Dio Amore


Dalla tentazione di suicidio alla scoperta di Dio Amore
Rafael del Brasile

Nella mia scuola tanti ragazzi pensano solo a se stessi e non si accorgono degli altri.
È difficile dirsi persino un “Ciao!”. Soffrivo molto per questo e non sapevo cosa fare.
Poi, provando a fare il primo passo, ho cominciato ad avere degli amici.

In particolare ho conosciuto un ragazzo che mi sembrava molto triste. Sempre chiuso in se stesso, non voleva parlare con nessuno.
Ho cercato di interessarmi a lui, facendogli sentire che ci tenevo alla sua amicizia. Dopo una lunga chiacchierata, mi ha confidato di essere disperato: aveva tutto, ma era insoddisfatto della vita. Essendo molto intelligente, cercava la verità nei libri. E si domandava come credere in Dio, quando c’è così tanta sofferenza. Non riuscendo a trovare una risposta aveva pensato persino al suicidio.
Gli ho assicurato che poteva contare su di me. Poi ho telefonato ad altri compagni invitando anche loro a stargli vicino. Ci siamo messi d’accordo di chiedergli aiuto per alcune materie, in modo che si sentisse utile. Grazie a questi rapporti ha iniziato a stare meglio.
Spesso mi faceva domande sulla fede. Così l’ho invitato ad un incontro con i ragazzi per l’unità. Alla fine mi ha detto: “Vi vedo per la prima volta, ma in una parola mi avete dato la risposta che cercavo: Dio è amore e quando amiamo Lui è dentro di noi”.
Poi si è confessato ed è tornato a Messa dopo molto tempo. Mi ha confidato: “Tu ed i tuoi amici mi avete salvato la vita”.

Perdonare il nemico


Dal senso di abbandono al perdono del padre che ha lasciato la famiglia
Heloisa del Brasile

Avevo 12 anni quando i miei genitori si sono separati e questo mi ha fatto molto soffrire. Il dolore più grande per me era, però, non riuscire a perdonare il papà per averci lasciato, formandosi un’altra famiglia.
All’inizio, quando chiamava al telefono, non volevo rispondergli. Ma l’invito che Gesù fa nel Vangelo di “perdonare il nemico”, non mi lasciava in pace.
Chiedevo a Gesù di riuscire a fare questo passo.
Anche Lui sulla croce si era sentito abbandonato dal Padre, ma aveva continuato ad amare. Anche io dovevo fare lo stesso. E altre ragazze che credono in questo mi hanno molto aiutato.
Avvicinandosi la festa del papà, vedevo a scuola i miei compagni che preparavano i regali. Era l’occasione per dimostrare anche al mio papà che lo avevo perdonato.
Quando ha ricevuto il mio regalo, si è commosso e mi ha detto che la cosa più importante per lui erano i figli. Da quel momento i nostri rapporti sono cambiati: era come se avessi riaperto la porta del mio cuore a lui.
In una telefonata mi ha confidato di sentirsi molto solo. Ho colto l’occasione per andare più in profondità con lui parlandogli della mia scoperta di Dio, che ama ognuno immensamente. Mi ha salutato sereno assicurandomi che sarebbe venuto a trovarmi per parlare di questo.
Vivere questa situazione non è facile. Ma cercando di amare, ho capito che tutti possono sbagliare, ma abbiamo la possibilità di ricominciare sempre.

L’unità che rinnova politica, arte, mass media, sport


Al muretto
Federico, sindaco "junior" della Sicilia

Trecastagni, dove abito, è il primo Comune della Sicilia ad avere un Consiglio Comunale Junior. Accanto a quello degli adulti, infatti, ce n’è uno formato da ragazzi dai 13 ai 15 anni, eletto dagli studenti.
Il sindaco della mia città ha voluto realizzare questa iniziativa ritenendo utile e costruttivo il contributo di noi ragazzi. Il Consiglio Junior, infatti, fa parte a tutti gli effetti dell’amministrazione comunale ed ha il compito di fare proposte e dare consigli agli adulti sulle decisioni politiche che più ci riguardano, nell’ambito della scuola, dello sport e dell’ambiente.
Con alcuni ragazzi per l’unità ci siamo candidati e, senza fare campagna elettorale, in tre siamo stati eletti: io come sindaco, Davide è il mio vice ed Eric è consigliere.
Nel Consiglio Junior non ci sono divisioni partitiche e questa è la cosa più bella.
Ci riuniamo una volta al mese e portiamo le nostre proposte nel Consiglio degli adulti.
Durante il nostro mandato, che era di un anno, abbiamo fatto approvare vari progetti, che poi sono stati realizzati: la formazione di una consulta giovanile che riunisce le associazioni del paese, la ristrutturazione di alcune aree verdi e la costruzione di un centro polifunzionale per ragazzi.
Questa esperienza mi ha arricchito molto: oltre ad aprirmi al confronto con tanti altri ragazzi, mi ha fatto capire il vero senso della politica, che è servizio: amore concreto rivolto a tutta la città.
Questo penso sia il segreto di chiunque voglia essere un buon sindaco.

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