Un insegnante – della Comunità Emmanuel – si chiede come coinvolgere i propri studenti per vivere il Natale in modo più solidale. Ha scelto l’azione “scatole di scarpe”. Un’idea: riempire le scatole di scarpe vuote, con tanti regali per chi altrimenti non avrebbe la possibilità di riceverli.
Venuti a sapere dell’iniziativa, anche alcuni colleghi, membri dei Focolari desiderano collaborare.
L’appartenenza a diversi movimenti è una marcia in più: rapporto fraterno, aperto, ricco di stima reciproca. “Bastava un solo sguardo per capirci e impegnarci con slancio maggiore”, racconta chi ha partecipato.
Scatole piene di regali, e poi la domanda dei ragazzi: a chi destinarle? La scelta è ricaduta sui ragazzi aiutati dai Servi dei Poveri del Terzo Mondo, opera fondata in Perù da p. Giovanni Salerno, presente anche in altri Paesi, e conosciuta proprio nel corso di altre iniziative con vari Movimenti.
Una coincidenza: i Servi dei Poveri del Terzo Mondo avevano programmato di far arrivare regali a chi, in qualsiasi punto della terra, non avrebbe avuto nessuno a donarglieli. In Ungheria, i destinatari erano alcune persone di etnia Rom. C’era già chi avrebbe fornito i regali, ma all’ultimo momento, il “fornitore” aveva disdetto e non sapevano come fare.
Tra lo stupore di tutti, sono arrivate le scatole piene di giocattoli, altrettanto “impreviste”. Chi le ha ricevute, ha confidato che erano come “la risposta d’amore dell’Eterno Padre”. Un felice evento inatteso, che ha moltiplicato gioia.