La presenza del Movimento dei focolari in Egitto è ormai trentennale, risale infatti al gennaio 1981. Partita dal Cairo, megalopoli di 20 milioni di abitanti, la spiritualità dell’unità si è diffusa in varie parti del paese: da Alessandria, sul Mediterraneo, risalendo il Nilo è arrivata fino ad Aswan e, oltrepassando i confini dell’Egitto, fino al nord del Sudan. Nel 2006, 25⁰ anniversario, Chiara Lubich augurava alla comunità: “Siate sempre più famiglia, fatta uno dall’amore reciproco e dalla fedeltà di ciascuno a questo Ideale; una famiglia di figli di Dio, autentici apostoli della fratellanza universale.” Questa è la consegna che i membri del Focolare in Egitto cercano di vivere nei vari ambienti e situazioni in cui si trovano. I focolari al Cairo e a Sohag, nel sud, sono piccoli punti luminosi a cui attingono persone di tutte le età e classi sociali. Giovani e adulti sono impegnati in varie attività per portare l’amore in grandi città o piccoli villaggi. In un paese in cui la famiglia è la cellula fondamentale della società, il Vangelo vissuto aiuta tante famiglie ad affrontare e superare le sfide odierne. L’Egitto è la culla della Chiesa Copta e la vita di fratellanza e amore scambievole vissuta nel quotidiano ha fatto crollare pregiudizi di secoli e suscitato un dialogo della vita che si realizza nell’appartenenza al movimento di cristiani di diverse chiese, pur rimanendo ognuno fedele alla propria. Attraverso incontri e attività sociali ma anche cercando di incarnare nella vita di ogni giorno lo spirito del movimento, si instaurano rapporti nuovi non solo fra cristiani (circa il 10% della popolazione) ma anche con musulmani e ciò incoraggia, infonde speranza e dà la certezza di poter costruire un mondo unito al di là di qualsiasi differenza.