Editoriale

LA PASSIONE PER LA VERITA’ – di Piero Coda – La sfiducia nella verità è, alla fine, sfiducia nella persona umana, nella sua capacità di ricercare con l’intelligenza e di aderire con la libertà a quella verità che la fa diventare pienamente ciò ch’è chiamata ad essere secondo il disegno di Dio. Dietro l’ultima enciclica di Giovanni Paolo II, Fides et ratio, c’è la stessa passione per l’uomo che, sin dalla Redemptor hominis, ha animato tutto il suo pontificato. Si tratta di una difesa del significato umanistico della filosofia e insieme dell’invito ad aprirsi con fiducia e gratitudine all’orizzonte nuovo, e pieno, di verità donato dalla rivelazione e, di conseguenza, a un rapporto d’amicizia e di cooperazione – pur nella distinzione dei ruoli e nell’autonomia dei metodi – con la teologia. Di fronte alla tentazione della frammentazione e allo smarrimento del senso, il Papa stimola dunque a intraprendere con coraggio la via d’una visione unitaria e organica del sapere che abbia al suo centro la persona umana gratuitamente e liberamente orientata al ritrovamento di sé nel mistero del Verbo incarnato.

Nella luce dell’ideale dell’unità

Lezione tenuta per la consegna del dottorato honoris causa in “ECONOMIA e commercio” – di Chiara Lubich – Il 29 gennaio 1999 l’Università Cattolica del “Sacro Cuore”, ha consegnato, presso la Sede della Facoltà di Ecomia e Commercio di Piacenza, la Laurea Honoris Causa a Chiara Lubich.

ASPETTI DELLA MARIOLOGIA NELLA LUCE DELL’INSEGNAMENTO DI CHIARA LUBICH – di Marisa Cerini – Marisa Cerini, già nota ai lettori della Rivista di cui era membro di Redazione, è recentemente scomparsa. L’articolo propone l’ultimo suo studio-conversazione su alcuni aspetti della mariologia che emergono dal pensiero di Chiara. Già pubblicato nel n. 110 di questa Rivista, tale studio era stato da lei recentemente rielaborato all’interno di una prospettiva teologica che vuole assumere il mistero dell’Uni-Trinità di Dio quale sua fonte e suo modello.

Saggi e Ricerche

L’EDUCAZIONE ALLA PROSOCIALITA’ – di Roberto Roche – La prosocialità sta emergendo all’interno della psicologia evolutiva e sociale per le positive conseguenze e i benefici che produce a vantaggio di tutti i componenti di un sistema sociale. I benefici per i recettori delle azioni prosociali sono stati abbondantemente investigati, mentre è meno conosciuta la loro incidenza sugli autori, che, in una definizione rigorosa, non possono ricevere ricompense esterne, estrinseche o materiali. In quest’articolo l’A., Professore presso l’Università catalana di Barcellona, desidera analizzare i possibili benefici relazionali e intrapsichici che può supporre l’azione prosociale, sia per i recettori sia, specialmente, per gli autori, nell’ambito della salute mentale e, a livello più generale nell’ambito della convivenza collettiva.

BABELE/KOINE’. LO SPAZIO POLITICO TRA MONDIALITA’ E COMUNITA’ – PARTE PRIMA: DOPO IL MURO – di Pasquale Ferrara – A circa un decennio dalla caduta del Muro di Berlino, la ricerca di un introvabile “nuovo ordine mondiale” rimane uno dei temi centrali del dibattito sull’assetto delle relazioni internazionali in questo scorcio di secolo. L’Autore, prendendo le mosse dalle riflessioni condotte da studiosi ed esperti svolte in diversi ambiti disciplinari (storiografia, relazioni internazionali, antropologia culturale, economia internazionale), si propone di disegnare un percorso tra le .”strutture di pensiero” che caratterizzano questa ricerca, giungendo alla formulazione di alcune indicazioni interpretative centrate sul rapporto tra pluralismo culturale e forme politiche.
Lo studio si articola in tre sezioni. Nella prima – qui presentata – si tenta una panoramica, necessariamente lacunosa, ma abbastanza indicativa, della riflessione internazionalistica e “culturale” sul cambiamento di civiltà innescatosi dal 1989. Si tratta, in realtà, di una riflessione che talvolta ha assunto la portata di un’ermeneutica del Novecento, tesa a identificare il “senso” del XX secolo e a prospettare le linee evolutive del III millennio.

IN CERCA DEL TESTO – di Piero Capelli – Nel suo articolo Il Pentateuco, il Deuteronomista e Spinoza (“Nuova Umanità” XIX [1997/5] 113, pp. 571-589) P. Sacchi ha osservato che il lavoro critico su un testo letterario (biblico, nella fattispecie) deve avere come presupposto appunto l’esistenza di un oggetto che chiamiamo “testo” : il che implica l’esistenza di un autore seppur implicito (secondo la definizione di W.C. Booth). Malgrado le difficoltà di una definizione del “testo” su questi piani (cf gli studi di P. Schäfer sulla letteratura rabbinica), va definito anche nel suo esistere all’interno di un sistema (la letteratura) come inizio di un processo di storia degli effetti, spesso di straordinaria complessità.

Spazio letterario

GOCCE D’ANIMA – di Claudio Guerrieri
“Nuova Umanità” continua nelle sue pagine l’apertura di spazio dedicato alla produzione letteraria.

Per il dialogo

IL DIALOGO POSSIBILE. INTERVISTA A MONS. ANTONIO PETEIRO FREIRE, ARCIVESCOVO DI TANGERI – a cura di Luce Mauro Pesce – In un paese come il Marocco, l’Islam si incontra dappertutto, a tutti i livelli della vita sociale, politica, morale, economica, familiare e naturalmente religiosa: è un mondo coi suoi valori, con il suo Libro, coi suoi profeti. Nell’articolo, Mons Antonio Peteiro, sollecitato dalle domande dell’intervistatore, ci dona l’esperienza di quindici anni di vita a contatto col mondo islamico nord-africano.

Libri

VISIONE DI DIO E VISIONE DEL MONDO NELLA SOFIOLOGIA DI S. BULGAKOV. ALCUNE RIFLESSIONI SU “L’ALTRO DI DIO” DI P. CODA – di L’ubomír Zák – La recente pubblicazione de “L’altro di Dio2. Rivelazione e kenosi in Sergej Bulgakov (Città Nuova, Roma 1997) di P. Coda è un importante evento che conferma il sempre crescente interesse della teologia italiana, ma non solo, per il patrimonio teologico e filosofico di S.N. Bulgakov, uno dei pensatori ortodossi più originali di questo secolo. Proseguendo nel suo cammino di ricerca teologica scandita dai volumi Evento pasquale. Trinità e storia (1984) e Il negativo e la Trinità. Ipotesi su Hegel (1987), Coda mostra come nella teologia bulgakoviana, illuminata dal simbolo della Sofia, la kenosi del Cristo e il suo abbandono sulla croce possono diventare centrale chiave ermeneutica per penetrare nel mistero trinitario dell’Amore di Dio e nel destino di divinizzazione dell’uomo creato a sua immagine. Caratterizzato da un’interpretazione attenta e penetrante di Bulgakov e da una profonda sensibilità ecumenica, L’altro di Dio si presenta come uno stimolante contributo alla ricerca dei nuovi percorsi necessari per un ripensamento della teologia in generale e dell’ontologia trinitaria in particolare.

 

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