Nell’estate 1990 partecipai ad un grande festival musicale a Plzeò, intitolato “Porta”. In quel periodo non ero ancora stato battezzato e, dopo il crollo del regime comunista, nel novembre 1989, ero alla ricerca di qualcosa cui orientare la mia vita. Le idee che fino ad allora mi avevano affascinato erano la resistenza passiva contro il socialismo, il darwinismo, il movimento dei “Tramp”, le “protest songs”. Questo festival era espressione di una delle correnti spirituali seguite dai giovani in quel periodo. Davanti alla porta d’ingresso al festival c’era un gruppo di giovani assai particolare che annunciavano Cristo in un modo radicale. Rivolgevano la parola a quelli che passavano e discutevano apertamente con loro. Il loro entusiasmo, ma nello stesso tempo anche la loro spontaneità, mi affascinava. Non temevano di affrontare chiunque, ed entravano nell’intimo dell’uomo in modo immediato, anche suscitando talvolta reazioni negative.

Il culmine per me è stato quando, davanti alla cattedrale di San Bartolomeo, ho incontrato il gruppo, ed uno di loro, vestito con una tonaca bianca che lo faceva apparire come una persona del medioevo, si è avvicinato e mi ha detto: “Gesù ti ama!”. La mia prima reazione è stata di insultarlo, mollandogli un pugno sul mento, ma non riuscii a farlo, per motivi che io stesso non capivo. A dir la verità, ero stato educato alla scuola comunista, dove mi si insegnava che “bisogna che la Chiesa – come nemico del progresso, della scienza, della cultura e dell’ umanità – sia sempre e dappertutto combattuta nel modo più radicale” (p.e. quando avevo 16 anni rubavo nelle chiese i libri, per poter almeno in qualche modo danneggiare la Chiesa). In quel momento però mi ero trovato come ‘paralizzato’ e così gli ho lanciato solo qualche insulto. Questo è stato il mio primo incontro con il coordinatore nazionale del Movimento “Luce – Vita”.

Quelle sue parole però mi avevano folgorato così fortemente, che sono andato dall’altra parte della città, dove c’era una piccola chiesa e lì ho tentato maldestramente di pregare. C’era in me una lotta: da una parte, questo modo di Evangelizzare suscitava in me una reazione contraria, dall’altra volevo conoscere il programma e la vita di quel gruppo, perché riuscivano in un modo chiaro a esprimere gli elementi fondamentali della fede cristiana.

La mia preghiera é stata esaudita perfettamente, perché un anno dopo ho cominciato a prepararmi per il Battesimo presso la chiesa di S.Egidio a Praga, dove una volta “per caso” ho letto su un cartello: “Se volete essere battezzati, venite il 10.9. (1991) alle 16.00 nel catecumenato” . Arrivando lì all’ora giusta, ho visto davanti alla porta della chiesa un gruppo di giovani. Quando si é aperta la porta, é venuto verso di me quell’uomo che avevo incontrato al festival, e che dice: “Ciao! Sono Padre Jan. Voi siete venuti per via del Battesimo? Venite avanti…”.

Così sono stato battezzato. Più tardi, nel maggio 1992, é arrivata un’altra sfida: “Adesso andremo ad annunciare Cristo sulle strade!”. Una parte dei neofiti lì radunati subito ha rifiutato questa proposta; gli altri sono rimasti senza fiato, e con un certo tremore si sono detti d’accordo. É difficile descrivere le mie prime impressioni sulla nostra Evangelizzazione: un misto di angoscia, di balordaggine, di gaff, di timidezza nell’avvicinarci alla gente, di incidenti…. Era tutt’ altro che l’annuncio gioioso di Cristo, ma ci eravamo ormai gettati “nell’acqua” e dovevamo “nuotare”. La necessità di lasciarsi trasformare dalla Parola di Dio mi ha spinto a conoscere sempre di più il programma del Movimento “Luce – Vita” che ha una sua dimensione formativa ed evangelizzatrice, come possibilità di crescere nella fede per me personalmente e per gli altri credenti. E così dal 1992 sto partecipando agli incontri estivi dell’ Oasi, e dal 1997 anche come animatore.

M. D.

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