Dall’ 11 al 17 febbraio, si incontrano a Castelgandolfo Vescovi amici del Movimento dei Focolari. A questa 30a edizione del convegno sono attesi cento partecipanti da ogni parte del globo.

E’ la prima volta che i Vescovi partecipanti a questi Convegni incontreranno Papa Benedetto XVI, in occasione dell’Udienza generale di mercoledì, 15 febbraio.

Punto di riferimento dell’incontro, che viene promosso dal Card. Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga, è l’Enciclica “Deus caritas est”, che sarà approfondita, in particolare, con un commento del Card. Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze.

In linea col pensiero di Benedetto XVI, l’incontro si concentrerà su Gesù crocifisso come sorgente e modello dell’amore, focalizzando lo sguardo sul dolore dell’abbandono, tanto difficile da capire, eppure tanto vicino all’uomo moderno, come sottolinea Chiara Lubich con la spiritualità dell’unità.

Altri punti di interesse saranno l’evangelizzazione tra i giovani, la collaborazione tra i nuovi movimenti ecclesiali in vista della grande convocazione fatta dal Papa per la Pentecoste di quest’anno, in Piazza S. Pietro, le opportunità dell’ecumenismo spirituale, assieme a testimonianze di vita di vescovi, sacerdoti e laici.

Dimensioni portanti saranno le celebrazioni liturgiche, animate ogni giorno dai vescovi di un continente diverso, e la comunione fraterna, nell’intento di rivivere l’atmosfera del Cenacolo, dove gli apostoli erano riuniti unanimi con Maria, la madre del Signore.

L’esperienza degli ultimi 30 anni è stata per i Vescovi partecipanti a questi Convegni uno stimolo a scoprire spazi sempre nuovi di comunione e a percorrere con ottimismo evangelico, assieme alle loro Comunità diocesane, le vie del dialogo, per essere, in mezzo ai molteplici conflitti, lievito di riconciliazione e di pace.

L’obiettivo di questi convegni è approfondire l’esperienza di condivisione spirituale e di fraternità tra Vescovi, cominciata nel lontano 1977 su iniziativa dell’allora Vescovo di Aquisgrana, Klaus Hemmerle, e subito incoraggiata da Papa Paolo VI e poi da Papa Giovanni Paolo II. Attingendo alla spiritualità dell’unità, essi vogliono mettere in atto e promuovere quella “spiritualità di comunione” che Papa Wojtila II ha ripetutamente proposto al Popolo di Dio e in particolare ai Vescovi.

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