“Mettere da parte le proprie idee preconcette e le proprie convinzioni politiche e riimparare a rispettare il prossimo”. Solo così è possibile una politica che coniughi pace e giustizia, bene comune  e che esprima le aspirazioni e le attese dei giovani.

Così i giovani, tramite il loro rappresentante, Laurent Moesching – studente di 22 anni, presidente del Comitato composto da 14 giovani, che ha ideato il  Politics-party.ch -,  hanno mostrato di accogliere la sfida lanciata loro dal messaggio di Chiara Lubich, iniziatrice del movimento politico per l’unità (Focolari): “Se avete il coraggio di avere questa logica di ascolto e di lavoro in comune si metterà in moto un nuovo stile di vita politica”.

E’ questo nuovo stile l’attesa più sentita dai giovani, come è emerso dal vivace dialogo con i politici presenti e dallo scambio di esperienze che si è svolto a Martigny, il 25 e 26 agosto 2007, con 300 partecipanti, di cui 100 giovani e molti politici impegnati a livello nazionale, cantonale e comunale.

Toccante un’esperienza dal Medio Oriente: Hand in Hand.  Ha mostrato quanto ascolto e lavoro comune sia possibile anche in situazioni di grave conflitto. Sonia Chason e Nebal Bakoey hanno descritto il loro impegno nel progetto scolastico “Hand in Hand” (mano nella mano) a Gerusalemme: una scuola che  parte dall’idea che le culture araba ed ebrea sono un valore importante. Ogni classe ha un insegnante ebreo ed uno arabo che preparano insieme  il programma dei corsi. Nebal Bakoey spiega: “Il rispetto è il fondamento di tutti i nostri scambi. Questo non significa che siamo sempre dello stesso parere, ma che diamo importanza a ciò che scopriamo insieme”.

Il pilastro più debole è quello fondamentale – Nel tema principale, Lucia Fronza Crepaz, presidente del Movimento politico per l’Unità a livello internazionale, ha presentato la fraternità universale come “categoria atta ad ispirare l’impegno politico”,  come base della vita civile in una società multiculturale che presenta grandi sfide.  L’ex deputata italiana ha indicato nei poveri una priorità politica, con una immagine significativa: “Per valutare la resistenza di un ponte, non è determinante la capacità di portata del pilastro più forte, ma di quello più debole”. I membri più deboli della nostra società devono avere la priorità “non per pietà – ha aggiunto – ma perché i poveri, lasciati a se stessi, non hanno voce nel quadro della democrazia”.

Musica pop dopo gli interventi – Politics-party: così era stato annunciato questo appuntamento. Dopo la politics è giunto il momento del party: gli interventi hanno ceduto il posto a musica pop e i dibattiti alla danza. L’organizzazione era in mano ai giovani, ed anche in questo la simbiosi tra politica e “party” ha avuto una buona riuscita.

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