Avevo 6 anni quando mia madre è andata via di casa.
Siamo 4 fratelli e con mio padre la vita è diventata sempre più difficile: tornava a casa ogni giorno ubriaco e ci picchiava spesso, senza motivo. Era una vita insopportabile. Un giorno il mio fratello più grande decide di andare alla Polizia per denunciarlo. Il papà va in carcere e noi veniamo messi in un orfanotrofio.

In quell’ambiente non trovo pace: difficoltà da ogni parte. Una notte, siamo scappati di nascosto e per qualche tempo abbiamo trovato rifugio da alcuni parenti. Quando l’assistente sociale mi affida ad una nuova famiglia, insieme ad altri due miei fratelli, ero spaventato ancora una volta… E invece, nell’amore di quella nuova famiglia, ho scoperto il volto vero di Dio: Dio Amore. Non l’avevo mai sperimentato.

Ora mi rendo conto che questi nuovi genitori ci hanno amato “dando la vita” per noi, dal primo giorno e per sempre. Accanto a loro scoprivo che l’amore sanava piano piano tutte le ferite del mio passato. Ma dove mettere i miei passi? Cosa significava, per me, amare? Un giorno ho ricevuto un invito e ho partecipato ad un grande meeting a Roma. Un’esperienza straordinaria: ho intuito che la mia sete di un ideale grande, un ideale vero per cui vivere, trovava una risposta.

Dopo qualche tempo mi attendeva il servizio militare, che in Grecia è obbligatorio. Ero preoccupato, mi sarei trovato di nuovo in un ambiente povero di quei valori che stavo scoprendo. Facendo la valigia, ho preso con me anche un libro di Chiara Lubich che qualcuno mi aveva dato e, nelle lunghe ore di guardia, quando era possibile, lo tiravo fuori dalla tasca e lo leggevo… La luce del Vangelo che Chiara mi spiegava era così forte da sostenermi anche in quei mesi. Anch’io voglio amare in questo modo, senza limiti; voglio imparare meglio l’arte di amare e poi portarla nel mio Paese, in Grecia. Davvero posso dire che “tutto vince l’amore”.

(L. K. – Grecia)

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