Notizie sulla “Mariapoli” svolta alla presenza di 280 persone: un’esperienza straordinaria che testimonia la vitalità di una comunità impegnata a vivere, anche in Africa, la fraternità universale
20/07/2010

Dar-es-Salaam è una stupenda città della Tanzania che si affaccia sull’Oceano Indiano, proprio sulla baia che vede l’isola di Zanzibar stagliarsi all’orizzonte. Una città ricca, che porta ancora i segni del dominio coloniale ma che oggi, pur avendo perso lo status di capitale del paese, conserva una vitalità e un’immagine ricche di speranza.

E proprio in questa città, alla scuola secondaria St. Joseph, si è svolta dal 24 al 28 Giugno, la “Mariapoli 2010”. Hanno partecipato 280 persone, tra giovani, famiglie, bambini e adolescenti. Non sono mancati i seminaristi, le suore e due vescovi, per comporre un’unica vera città, seppur temporanea, rappresentativa di tante altre comunità, talvolta molto distanti tra loro: Tabora, Singida, Bukoba, Songea, Mbeya, Iringa, Dar: in ognuno di questi luoghi sarebbe possibile trovare tracce di vita di un popolo che dà un contributo concreto a realizzare brani di fraternità universale.

“Dio ti ama immensamente”, questo il titolo e il programma dei tre giorni di dialogo e approfondimento dell’ideale della fraternità universale, che ha dato modo ai partecipanti di scoprire, ancora una volta, l’enorme potenzialità e la bellezza di una vita spesa per il Vangelo, spesa per Dio; basta leggere alcune impressioni per rendersene conto: “E’ la mia primissima volta in contatto col Movimento, ho imparato tanto e ho visto l’unità realizzata fra tutti i tipi di persone, di religioni diverse, di colore diverso, tribù” – racconta un seminarista di Segerea. E un religioso – Padre Emile Kindole, afferma: “Mi ha colpito tanto il suggerimento di tradurre ogni evento della mia vita in: “Dio mi ama”. Ho imparato ad essere ottimista, vedere Dio in ogni persona e in ogni cosa che mi succede nella vita. Poi fare tutto in unità e con amore”.

Norbert, 17 anni, è rimasto invece molto impressionato dalla storia di Chiara Luce Badano, che la Chiesa riconoscerà beata il prossimo 25 Settembre: “Mi ha colpito tanto Chiara Luce, nel dolore causato dalla malattia ha vissuto e ha preso tutto da Dio. Anch’io voglio cercare solo il Regno di Dio(…) Dio ci ama immensamente, sia nelle cose buone sia in quelle difficili”.

Ognuno dei partecipanti ha avuto così modo di riscoprire l’Amore di Dio nella propria vita, nei diversi momenti della mariapoli: dall’ascolto di una conversazione di Chiara Lubich su un aspetto della spiritualità, a quello di alcune testimonianze dei presenti; dai momenti dedicati ai giovani, a quelli di relax e di svago: ognuno, mettendosi al servizio del prossimo, ha sperimentato una gioia – così ci scrivono- che non è mai estemporanea e che dona la forza di prendere decisioni prima impensate.

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