Bagno di ragazzi per Maria Voce al Convegno annuale dei giovani cattolici olandesi, organizzato il 6 novembre dalla Conferenza episcopale insieme a vari movimenti. Migliaia i partecipanti. Lo stile è quello dei concerti rock, ritmo veloce, canzoni a tutto volume, simpatia, ma anche riflessione. L’identità cattolica, minoritaria in Olanda, è fortemente sottolineata.

Tra una canzone di argomento religioso e l’altra, l’intervista ad un sacerdote, poi tocca a Maria Voce. Un gruppetto di gen sale con lei sul palco. Le pongono alcune domande. Le risposte sottolineano l’unità più che la diversità: «Prima di essere di questa chiesa o di quell’altra, credenti o no, siamo tutti figli di Dio, quindi fratelli». Maria Voce ricorda quando conobbe il Movimento, come fu colpita dall’affermazione: «Questa non è un’organizzazione, è una vita; se tu vivi il vangelo fai parte di questo gruppo».

Seguono altre canzoni, l’intervista al vescovo che da 12 anni segue i giovani e che ora lascia questo incarico ad un suo vescovo ausiliare (anche lui intervistato), un video sulla GMG, un quarto d’ora di Radio Maria che ha aperto le trasmissioni in Olanda. E poi la santa messa, i workshop, gli stand. Tante emozioni, soprattutto emozioni. Ma anche in tanti un serio impegno a vivere e testimoniare quel “fuoco” a cui la giornata era intitolata e che oggi è stato acceso o riacceso. La presentatrice ripete: «Facciamoci accendere!».

Nel pomeriggio, nella cittadella Marienkroon, Maria Voce incontra i membri dei Focolari arrivati da Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda e Finlandia. «Abbiamo sempre sognato che Chiara Lubich potesse venire a visitare i nostri paesi, ma non è riuscita. Ora questo è un momento storico per noi». Così accolgono la presidente, con familiarità, confidenza, tanto calore (e dicono che i popoli del nord sono freddi!), raccontando vittorie e difficoltà, soprattutto nel campo dell’ecumenismo.

Maria Voce li ringrazia per la loro fedeltà e li incoraggia: «Dobbiamo arrivare alla famiglia universale. Ricordiamoci però che noi non facciamo il dialogo tra le religioni, ma tra le persone. Ad esempio nel recente grande incontro fra le Religioni ad Assisi ho avuto una grande gioia perché quasi tutti i convenuti, di diverse religioni, conoscevano il Movimento e mi testimoniavano la loro riconoscenza. Certo, a volte possiamo scoprire differenze che non riusciremo mai a superare, ma possiamo però accettarci fino in fondo, amandoci così come siamo. E devo testimoniare che nel 2011 ho avuto la sorpresa di trovare persone di altre religioni non più solo in dialogo con noi come dall’esterno, ma tutti insieme davanti al mondo per testimoniare l’ideale dell’unità.» Alla fine le canzoni, le foto, i saluti, un po’ di commozione e la promessa di rivedersi presto, magari in uno di questi paesi nordici!

Ultimo momento della giornata, l’incontro con gli abitanti della cittadella, specialmente i pionieri, sulle cui vite e disponibilità a lasciare tutto, è nata e cresce Marienkroon. Persone che magari non hanno mai avuto il microfono in mano in occasioni pubbliche, ma che ora, davanti alla presidente, si fanno coraggio e donano con semplicità il racconto dei momenti più intimi della loro vita. «Lavoro nella cittadella perché le persone possano dire: “Com’è bello qui”. E trovare Dio, perché Dio è bello». Marienkroon: una cittadella unica, una cittadella fatta di cuori.

Dall’inviato Giulio Meazzini

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