Storie di riscatto ed emancipazione dalla logica della violenza, della sopraffazione, del malaffare, dell’omertà. Contro la logica della morte che costituisce l’essenza della criminalità organizzata. Per una cultura della vita, della legalità, della libertà. Storie di uomini e donne che ce l’hanno fatta. Che hanno alzato la testa. Insieme. Perché insieme si può.

Storie come quelle di Ercolano, prima città del sud nel quale il pizzo è stato dichiarato fuorilegge; grazie al lavoro congiunto di cittadini, istituzioni, magistrati, forze dell’ordine. Storie come quella della Calcestruzzi Ericina di Trapani sulla quale la mafia aveva messo gli occhi, riscattata dalla cooperativa di ex dipendenti dell’azienda. Con coraggio e ostinazione. Segno di una (lenta) rivoluzione per riaffermare da cittadini la cultura della legalità.

Nel corso del cantiere Legalità (Caserta, 29 luglio-2 agosto) gli autori dialogheranno con i Giovani per un Mondo Unito proveniente da tutta Italia.

Gli autori:

Gianni Bianco, barese, 43 anni, è giornalista Rai. Da cronista si occupa spesso di corruzione, mafie e malaffare. Già collaboratore dei settimanali Espresso e Grazia, per anni voce di Radio Capital, redattore a Rainews 24 poi inviato del programma di approfondimento Primo Piano, ha condotto per un stagione il programma di quotidiano Zona Cesarini su Radiouno. Attualmente è caposervizio della redazione cronaca del Tg3.

Giuseppe Gatti, barese, 44 anni, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dal 2008 segue le inchieste sulla criminalità organizzata pugliese. Entrato in magistratura a 27 anni, ha svolto funzioni di Pubblico Ministero presso le Procure di Urbino e Foggia. Da diversi anni svolge attività didattica, collaborando con istituti scolastici e universitari oltre che con associazioni impegnate nella lotta alle mafie e al crimine organizzato.

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