Sabato 12 ottobre è stato inaugurato a Padova l’asilo nido “Chiara Lubich. Una grande festa che ha coinvolto l’intera comunità del quartiere Altichiero a pochi minuti dal centro storico di Padova. Più di trecento persone presenti alla cerimonia del taglio del nastro.

Claudio Piron, assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Padova, ha sottolineato le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione comunale a intitolare a Chiara Lubich il nuovo asilo nido. “La scelta – ha detto – di intitolare delle scuole a persone che hanno dato un contributo allo sviluppo della pedagogia, della formazione delle nuove generazioni (…).La cosa che sempre mi ha coinvolto di Chiara è la sua capacità di dialogare con tutti, di cercare di trovare sempre ciò che può mettere in relazione le persone, le situazioni, non dar nulla per scontato … mettere la fratellanza come punto fondamentale di tutta una vita, un impegno e una proposta educativa, associativa, una proposta di vita che è diventata l’esperienza di milioni di persone: mi sembra un valore antico che ha trovato una grande possibilità di essere attuato ogni giorno».

«E’ una condizione fondamentale quella di ricordare le persone, come Chiara Lubich, che con la loro testimonianza hanno dato senso non solo alla loro vita, ma anche a quella degli altri – ha sottolineato Ivo Rossi, Sindaco reggente della città di Padova –. Abbiamo bisogno, in una comunità smarrita come quella in cui viviamo, di ritrovare, attraverso queste figure, dei cardini in cui muovere anche la nostra comunità».

Una città unita nel ricordo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari già premio Unesco per l’educazione alla pace e ai diritti umani. «Ragazzi onesti, credibili ed autentici possono essere in grado di cambiare il mondo», ha precisato l’assessore con delega alle politiche scolastiche e giovanili del comune di Padova Claudio Piron, sostenitore dell’iniziativa.

Tra gli ospiti anche Omar Ettahiri, segretario dell’associazione marocchina della città di Padova, che ha voluto mettere al centro del suo pensiero il carisma della Lubich come maestra del dialogo interreligioso e donna di pace: «Noi abbiamo conosciuto il suo Movimento 12 anni fa. Con quello che lei ha seminato in questi 70 anni l’ha proprio meritato! E speriamo che sia contenta in cielo!».

Un’occasione per ricordare anche il profilo educativo e scolastico della fondatrice dei Focolari che all’inizio degli anni Quaranta, poco più che ventenne, insegnava tra i banchi delle scuole elementari della provincia di Trento con un modello didattico «capace di comprendere, includere e motivare i suoi studenti». «Una vita quella di Chiara – ha sottolineato il professor Milan, ordinario di pedagogia all’Università di Padova – in grado di donare un esempio».

A conclusione, è stato ancora l’assessore Piron, citando la scrittrice francese Marguerite Yourcenar, a ribadire l’importanza e il valore del progetto per tutta la comunità perché «Fondare biblioteche ed asili è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito».

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