L’intervento di Maria Voce al Congresso Internazionale di pastorale degli anziani “La Ricchezza degli anni”

Riconoscere che l’altro, con la sua diversità, è un dono per me. E costruire rapporti di fraternità fondati sull’ascolto autentico, che mette da parte stereotipi e pregiudizi e si apre a percorsi nuovi. Sono questi i presupposti per coltivare il dialogo fra le generazioni e stabilire fra giovani e adulti un rapporto di amore reciproco.

È questo il cuore del messaggio che Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, ha inteso offrire col suo intervento al primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, promosso dal 29 al 31 gennaio dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, presso l’Augustinianum di Roma (Italia). Di fronte a circa 550 esperti e operatori pastorali provenienti da 60 Paesi, Maria Voce ha proposto una riflessione sul tema del dialogo fra le generazioni.

Cogliendo nell’attualità di oggi, a livello globale, “un’atmosfera di nuova intesa tra le generazioni”, Maria Voce prende ad esempio manifestazioni pacifiche che recentemente hanno visto la mobilitazione di giovani, adulti e anziani, per evidenziare che ad accomunarli è stata la volontà di incontrarsi e di creare connessioni dirette, per esprimere ciascuno il proprio pensiero e chiedere un rinnovato impegno “per il bene comune, i diritti umani, la solidarietà e la pace”. Se in questi contesti i giovani si sono fatti promotori di un messaggio di rinascita, i più maturi, trainati dal loro entusiasmo, hanno scelto di condividerne le sfide e l’impegno.

Sui frutti che nascono dall’alleanza fra le generazioni, Maria Voce lascia la parola a Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari: “Fin dall’inizio – raccontava Chiara – abbiamo avvertito con i giovani un rapporto che non esiterei a definire trinitario. Constatavamo nella nostra generazione di adulti tutto il peso, il valore dell’incarnazione e della concretezza. Nella generazione dei giovani invece tutta l’idealità, l’autenticità, la forza rivoluzionaria, la certezza della vittoria. Se la prima generazione ci sembrava a mo’ del Padre, la seconda ne era la bellezza, lo splendore e quindi a mo’ del Figlio, Verbo del Padre. E tra le due un rapporto di amore reciproco, quasi una corrente di Spirito Santo che dà al mondo una grande testimonianza”.

Quindi la Presidente dei Focolari traccia alcune vie da percorrere per riprodurre questa alleanza fra le generazioni. Anzitutto sottolinea la necessità di un ascolto profondo e cioè “liberare le menti e i cuori da pregiudizi e stereotipi”. Poi è necessario abbandonare la rappresentazione statica dell’altro per cui l’adulto sarebbe noioso e fermo al passato, e il giovane verrebbe sottovalutato e giudicato negativamente. Infine, è decisiva la disponibilità ad aprirsi a nuovi schemi per superare insieme le difficoltà.

Maria Voce conclude riproponendo l’immagine della Chiesa tratteggiata da un giovane durante il Sinodo a loro dedicato: “La Chiesa è una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle e i giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là”.

Claudia Di Lorenzi

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