Foto: Consiglio Ecumenico delle Chiese


Abbiamo ricevuto il messaggio del Rev. Prof. Dr Ioan Sauca, Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC). Lo ringraziamo per il suo sostegno e  incoraggiamento per questa edizione della Settimana Mondo Unito. Facciamo nostro il suo sprone ad essere sempre costruttori e promotori di unità nel nostro contesto quotidiano e per il mondo!

Saluto alla Settimana Mondo Unito 2020

Rev. Prof. Dr Ioan Sauca
Segretario Generale

In qualità di Segretario Generale in carica del Consiglio Mondiale delle Chiese, è per me una gioia salutarvi e incoraggiarvi nella ricorrenza della Settimana dell’Unità con la solenne proclamazione pasquale:

Cristo è risorto! Egli è davvero risorto!

La comunione mondiale delle chiese è solidale con voi, e noi preghiamo per la guarigione e il risanamento dell’umanità e di tutto il creato di Dio, soprattutto in questo tempo di incertezza e di paura causato dalla pandemia del COVID-19.

In tali circostanze, ci rendiamo ancora più conto di quanto siamo uniti come unica umanità: condividiamo le stesse paure, le stesse sfide e lo stesso anelito al benessere della nostra unica famiglia umana. Inoltre, alla luce della risurrezione di Gesù, abbiamo motivo di condividere anche una stessa speranza di vita rinnovata, nell’operare  e nel camminare verso il regno di giustizia e di pace di Dio.

Voi, giovani dei Focolari, così chiaramente orientati a unire l’umanità, rivelate le reali dimensioni e aspirazioni della visione di Chiara Lubich per il movimento ecumenico: non solo colmare le antiche divisioni tra i cristiani, ma vivere la sequela di Cristo in modo tale da sanare il mondo.

Siete un dono per le nostre comunità. La vostra passione e il vostro desiderio di cambiare il mondo ispirano e motivano tutti noi che ci confrontiamo con la realtà di oggi. In modi grandi e piccoli, questa generazione sta facendo fronte alle sfide più ardue del cambiamento climatico, della disuguaglianza economica, dei bisogni dei migranti e dei rifugiati. E, come possiamo vedere oggi, l’esperienza digitale della vostra generazione ci porta a nuovi modi di riflettere e a riflettere sulla nostra visione comune dell’ unità dei cristiani, come espressa nella preghiera di Gesù in Giovanni 17:21.

Lì Gesù ha pregato ” perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”. La visione di Gesù non si limita alla nostra famiglia cristiana, ma include tutta l’umanità e quanto Dio ha creato.

Così, nonostante le incertezze e la paura, il nostro è anche un tempo di resurrezione con enormi opportunità di incontrarsi e di servirsi l’un l’altro, sorelle e fratelli. La preghiera di Gesù ci ricorda che l’unità cresce per servire un bisogno più grande.

In Giovanni 20:23 Gesù appare ai suoi discepoli che si sono isolati in una stanza chiusa a chiave. Gesù li rassicura, dicendo: “La pace sia con voi”. Ma non si ferma lì. Dando la pace una seconda volta, aggiunge: “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”. Il compito e la chiamata a lavorare per la pace sono chiari.

Mentre iniziate questa edizione della Settimana dell’Unità in diverse parti del mondo, vi invito a riflettere sulle parole di Gesù nell’attuale contesto di bisogno di unità e di pace: come viviamo oggi l’unità di Dio in un mondo che soffre? In quanto giovani, come rispondiamo alle disparità e alle necessità del mondo, affinché la pace di Dio dimori in tutta l’umanità e nell’intero creato?

Ginevra, 28 aprile 2020

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