Nella storia del Movimento dei focolari in Croazia il duro conflitto con Serbia e Bosnia (1991-1995) in seguito al crollo dei regimi comunisti dell’europa orientale,  è stato un periodo certamente drammatico ma foriero di sviluppi impensati: si sono rivissuti i primi tempi del Movimento a Trento durante il secondo conflitto mondiale. Paradossalmente in quegli anni il Movimento ha visto la sua maggiore diffusione: attraverso i contatti personali avuti nel portare gli aiuti umanitari arrivati dai paesi europei, e le grandi manifestazioni: lo storico Genfest, una grande manifestazione dei giovani, nel 1993, con più di 3.000 giovani, l’incontro di Umanità Nuova per una cultura di pace nel momento di maggior conflitto e tensione, il concerto del  complesso internazionale Gen Verde, il Family-fest, un incontro/festa delle famiglie.

La cittadella ‘Faro’ a Krizevci, nel nord della Croazia, si è manifestata davvero all’altezza del suo nome: oltre ai Croati, tanti sono passati dalla Serbia e dalla Bosnia,  ritrovando la forza di perdonare e di ricominciare. Oggi è il centro del Movimento per la Croazia e tutto il Sud-est europeo.

La tappa storica più importante  è stata, comunque, la venuta di Chiara Lubich  in Croazia, nel 1999. Oltre che con i membri del Movimento di tutto il Sud-est europeo, in quella occasione Chiara si è incontrata con i movimenti e le comunità ecclesiali nella cattedrale di Zagabria, e poi con la Conferenza episcopale croata. Da allora si sta sviluppando una proficua collaborazione tra i movimenti, associazioni e comunità e insieme si cerca di portare i valori nella società civile.

I primi albori del Movimento dei focolari in Croazia risalgono, tuttavia, al 1960, quando Marco Tecilla, tra i primi focolarini, andava periodicamente a trovarvi delle persone che avevano conosciuto il Movimento. Negli stessi anni il giovane vescovo di Spalato mons. Frane Franić veniva in contatto con il Movimento in Italia insieme a gruppi di giovani  in  pellegrinaggio a Roma  con l’agenzia turistica del Movimento “Incontri Romani”.

Sono i tempi duri del regime comunista e la Chiesa è perseguitata, ma il seme di una nuova spiritualità ha trovato  terreno fertile. In molte città sono nate comunità collegate con un foglietto su cui era stampata la Parola di vita, una pagina del Vangelo tratta dalla liturgia del mese, commentata da Chiara Lubich,  e qualche esperienza. Nel 1969 è uscito il primo libro in lingua croata “Živjeti život” (Vivere la vita), traduzione delle “Meditazioni” di Chiara Lubich.

Con l’arrivo della libertà,  animate dall’amore reciproco fioriscono le opere più varie. Nella cittadella ‘Faro’ vi sono in corso alcune attività e imprese dell’ Economia di comunione. La Scuola materna “Raggio di sole” è un prezioso laboratorio che offre spunti per l’elaborazione delle linee della pedagogia di comunione anche alle Università di Zagabria e di Skopje. In collaborazione con la città si sta sviluppando una rete di sportivi che vogliono portare la cultura della fraternità anche nello sport.