M.: ho sposato C. 28 anni fa; era una persona allegra, generosa, gran lavoratore e in possesso di un senso degli affari non comune, che gli ha consentito di raggiungere una certa agiatezza. Purtroppo è caduto nella trappola dell’alcool e la vita accanto a lui si è fatta sempre più difficile.
Un giorno, durante una delle solite discussioni, mi dice che sono molto prepotente ed autoritaria: capisco che devo cambiare ancora e chiedo a Gesù di aiutarmi ad essere umile. L’alcool intanto continua la sua azione demolitrice: ora C. è abulico e non si interessa più degli affari e della famiglia. Ben presto la situazione precipita fino al punto che ci vengono confiscati casa e terreni su richiesta dei creditori.
E’ un momento di grande dolore che mi ricorda la frase dei Vangelo: “Non temete, io sono con voi … ” e avverto che Lui è veramente accanto a noi in questa prova. Non altrettanto accade a C., che non trova di meglio che stordirsi sempre di più con l’alcool fino a perdere i sensi. Tra noi non è più possibile il dialogo né alcuna manifestazione d’affetto, ma io ed i figli lo accettiamo così, con la fede sicura che tutto vince l’amore. Un giorno lui se ne va di casa.

S., la figlia:”… Vedere mio padre venire distrutto giorno dopo giorno dalla schiavitù dell’alcool mi aveva reso triste e sola; non riuscivo a dare un senso alla mia esistenza.
Un anno fa ho accettato di partecipare a una Mariapoli, solo perché non avevo altri programmi in quei giorni; al termine mi sono chiesta: “E adesso come faccio a ritornare ad affrontare la realtà di casa mia che non è altrettanto gradevole?”. I primi giorni ho tentato di incamminarmi sulla via dell’amore attraverso tanti piccoli gesti, ma ben presto mi sono dimenticata di come avevo vissuto in Mariapoli.
Dopo qualche mese partecipo ad un incontro del Movimento in un’altra città e lì avviene la mia conversione: scopro la forza dell’amore, credo che tutto, anche la situazione peggiore, vince l’amore.
Pochi giorni dopo questa mia fede rinnovata è messa alla prova: papà se ne va di casa. Iniziano così tre terribili mesi, nei quali provo dentro di me rabbia, tristezza, solitudine e angoscia, anche perché lui non si fa vivo nemmeno al telefono. Siamo avvolti dall’amore della grande famiglia del Movimento: trovo la forza di andare oltre questo dolore e di non giudicare papà proprio per l’amore delle ragazze gen, mie amiche.     Un giorno trovo la forza di scrivergli una lettera:
“Ciao, caro papà,
in questi giorni il mio pensiero è costantemente rivolto a te: penso a Dio, a noi due, a quanto ti voglio bene’, a quanto prego per te, a quanto vorrei esserti accanto, così come so di avere Dio accanto a me”…

M.:”Passano tre mesi. Questo nostro dolore ci fa penetrare nel dolore di Gesù: anche Lui sulla Croce aveva gridato l’abbandono del Padre. Troviamo pace in tanto strazio grazie anche all’amore della famiglia soprannaturale che ci circonda, finché arriva una telefonata di C. che ci avverte che sta tornando.
Proviamo gioia e rabbia allo stesso tempo: abbiamo il timore che tutto ritorni come prima con le ubriacature e le inevitabili discussioni; vorremmo rimproverarlo e rinfacciargli tutto, ma basta una telefonata con una persona dei Movimento a noi tanto vicina per vedere tutto alla luce di Dio e trovare la forza di lasciare da parte ogni risentimento.
Ci ricordiamo della Parola di Vita: “Bisognava far festa e rallegrarsi, perché tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. Cerchiamo di viverla accogliendolo festosamente, col cuore pieno di gratitudine per Dio che ha voluto che ritornasse.

Sono passati altri tre mesi da quel giorno, e C., sostenuto dal nostro amore, non ha più bevuto.
E’ una gioia grande constatare il suo cambiamento: si è completamente trasformato, proprio come il figliol prodigo del Vangelo. Accostatosi spontaneamente alla confessione, partecipa ogni giorno alla santa Messa, e preghiamo insieme in famiglia.
Anche noi siamo state rinnovate da questa esperienza. Ora sappiamo che possiamo ricominciare sempre, come stiamo facendo insieme. Abbiamo veramente iniziato una nuova vita. Ringraziamo Dio, per il suo Amore senza misura.

M. e S. – Colombia

 

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