Il 9 maggio Chiara è invitata ad intervenire all’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale, formata da 16 vescovi. Quella Slovacca è espressione di una Chiesa che all’Est, più di altre, è riuscita a rimanere viva, perché il popolo è rimasto radicalmente cristiano. Su 5.500.000 abitanti, oggi i sacerdoti cattolici sono 1780 e i seminaristi addirittura 700.

Dopo la presentazione dell presidente della Conferenza, mons. František Tondra, che ha mostrato gratitudine per l’azione evangelizzatrice del Movimento dei Focolari in questo Paese, Chiara esprime ammirazione per questo popolo disseminato di martiri, vittime degli ultimi decenni, il cui “sangue” – ha detto – è stato seme di tante nuove vocazioni. Ha auspicato che, per la sua posizione geografica e la sua storia, sempre più possa essere “ponte di unità tra l’Europa occidentale e quella orientale”.

Chiara comunica la sua esperienza degli inizi, sin da quando a 18 anni aveva in cuore “un unico struggente desiderio: conoscere Dio”. Tratteggia poi nascita e sviluppi di un carisma che dovrà “concorrere a costruire la Chiesa-comunione e attuare “una nuova evangelizzazione”. Alcune domande dei vescovi avviano un dialogo intenso e vivace. Una di queste verte sul bisogno di unità in una terra che soffre divisioni e contrasti. “Bisogna ravvivare la fraternità universale – dice Chiara -, avvicinando tutti, anche i fedeli di altre religioni.” Mons. Jan Sokol, arcivescovo-metropolita della diocesi di Bratislava-Trnava: “La mia impressione è molto forte. E’ qualcosa che dà sollievo e incoraggia, soprattutto sulla questione di costruire l’unità, così importante specialmente da noi ai tempi d’oggi, in cui c’è una grande frammentazione, a tutti i livelli: politico, economico e purtroppo a volte anche ecclesiale.” Il Presidente della Conferenza Episcopale, Mons.Tondra, commenta: “Il Papa sottolinea tanto i Movimenti, perché nel mondo di oggi, che va verso l’individualismo, dobbiamo offrire la possibilità di vivere in comunione”.

 

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