Come un grande canto di lode a Dio e con l’anima in festa, si è aperto e si è chiuso il Convegno internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, indetto “per interrogarsi sulla sfida della maturità e farsi benedizione gli uni per gli altri”, svoltosi dal 18 settembre presso il Centro Mariapoli a Castel Gandolfo.
Sono venuti in più di mille da 72 Paesi di tutto il mondo, per partecipare con il tipico entusiasmo carismatico a questo evento.

Sulla sfida impegnativa della santità per il Rinnovamento Carismatico, alla luce della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Novo millennio ineunte”, ha parlato il padre Raniero Cantalamessa, che ha guidato il ritiro spirituale. Il predicatore della Casa Pontificia ha pure risposto ad una serie di domande sul rapporto tra fedeltà allo Spirito e istituzione, sottolineando anche il profondo cambiamento che il Rinnovamento Carismatico continua a produrre nella vita di tante persone:

Vedo gli stessi effetti in tantissime persone, con un cambiamento radicale che naturalmente suppone poi di essere coltivato attraverso i Sacramenti e il Magistero, per poter arrivare alla perfezione della vita cristiana. Ho visto gente trasformata, abbiamo sentito qui la testimonianza di una coppia: venivano entrambi da una vita disperata, rotta, perduta, e adesso è un matrimonio santo, in cui risplende proprio la santità che ci ha incantato tutti quanti. Le stesse cose nei sacerdoti, negli sposati e non si può negare che questo sia l’opera dello Spirito Santo. Il mio desiderio per tutti noi è che questa grazia sia condivisa da tutti, che la Chiesa non guardi al Rinnovamento Carismatico come un’isola di alcune persone particolarmente prone all’emozionalismo, ma che vedano che questa è la norma della vita cristiana. Gesù ha concepito la sua vita, la vita che ci ha dato sulla Croce, per essere vissuta nello Spirito.

“Dodici giorni di benedizioni” era il tema promettente dell’incontro, in un clima di profonda comunione spirituale, ad esprimere quasi palpabilmente che, in Cristo Signore e Salvatore, l’Amore si è fatto carne in mezzo a noi. E’ la benedizione più grande quella che si incarna nella “spiritualità di comunione”, tanto incoraggiata dal Papa e testimoniata anche da Chiara Lubich, ospite del convegno carismatico.
Una testimonianza dell’amore che si fa aiuto per i poveri l’ha recata il prof. Andrea Riccardi, della Comunità di Sant’Egidio.

da Radiogiornale Radiovaticana,
26 settembre 2003

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