“La Chiesa è continuamente generata dalla Parola di Dio”, ha sottolineato in apertura il promotore dell’incontro, card. Miloslav Vlk. E ha invitato i vescovi a farne esperienza durante la loro convivenza. Si tratta infatti – ha sottolineato citando il documento preparatorio del Sinodo – di “cogliere nuove vie, perché la Parola di Dio sia approfondita e vissuta nella Chiesa” in modo da diventare “Parola di verità e di amore per tutti gli uomini”. Occorre far fronte – ha detto ancora il Cardinale di Praga – “all’attuale inflazione di parole, dando spazio al Vangelo come Parola che trasforma le persone e le strutture”.

“La vita della Parola di Dio è stata la roccia sulla quale si è costruito tutto, la chiave per affrontare tutte le situazioni” – così d. Oreste Basso, Copresidente del Movimento dei Focolari, nel suo saluto ai vescovi, ha sintetizzato l’esperienza dei Focolari. E ha citato tra gli effetti: “l’unione con Dio, un completo cambiamento di mentalità, l’unità: si diventa uomini nuovi, un popolo nuovo”.

Nei loro interventi i 90 vescovi, che provengono da 42 nazioni di quattro continenti, hanno sottolineato l’importanza di non fermarsi alla contemplazione della Parola di Dio, ma di passare poi all’attuazione nella vita e alla condivisione delle esperienze. Spiccava l’appassionata testimonianza di alcuni vescovi provenienti da Paesi a maggioranza mussulmana. “Quando il Vangelo è vissuto – hanno assicurato – suscita simpatia ben oltre i confini visibili della Chiesa”.

“Un pensiero di apprezzamento per questo spirito di comunione, per la fraternità che fate crescere tra di voi”, è stato formulato dal Card. Giovanni Battista Re venuto a Castel Gandolfo per presiedere la concelebrazione di apertura. “Nel mondo di oggi – ha detto il Prefetto della Congregazione per i vescovi – dobbiamo affrontare tanti problemi, e allora abbiamo bisogno del sostegno reciproco, dell’affetto fraterno di altri vescovi”. Facendo riferimento al tema del prossimo Sinodo, ha incoraggiato i vescovi a “non rassegnarci a un mondo senza Dio”. E ha ribadito: “Il nostro mondo, nonostante tutte le apparenze, ha sete di spiritualità, ha sete di Dio”.

Una comunità vivace e multiforme, suscitata dal Vangelo con l’apporto degli odierni carismi: la realtà che i Vescovi hanno potuto conoscere quando domenica pomeriggio si sono recati in visita alla parrocchia di s. Giovanni della Croce in cui collaborano armoniosamente sacerdoti e laici di diversi Movimenti e Comunità (Cammino neocatecumenale, Focolari, S. Egidio, Comunità Casa di Maria, Associazione SACRE) come lievito di unità in un nuovo quartiere della periferia di Roma. “Un nuovo stile di leadership che andrebbe promosso non solo nella Chiesa, ma anche nel mondo”, ha commentato un vescovo. “Trasmetterò questa esperienza nella mia diocesi”.

Il tema di Chiara Lubich: “La Parola genera Cristo”, videoregistrato, ha aperto la seconda giornata del Convegno evidenziando con grande forza l’esigenza di vivere la Parola: “La Parola di Dio non opera nulla in noi se non la viviamo. Ma se la viviamo sostituisce il nostro modo di pensare, di volere e di agire in tutte le circostanze della vita, per cui vivendo la Parola, non siamo più noi a vivere, ma Cristo in noi”. Ne elenca poi gli effetti: “La Parola rende liberi. Frutta la santità, porta gioia, produce opere. Chi vive la Parola ottiene tutto, “genera Cristo” “depositando nel cuore dei fratelli”, la Parola stessa.

L’incidenza del Vangelo fra i giovani, nella vita delle famiglie e nei mezzi di comunicazione saranno tra le tematiche che i vescovi affronteranno nei prossimi giorni.

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