Quanti prossimi incontri nella giornata tua – dall’alba alla sera – in altrettanti vedi Gesù.

Se il tuo occhio è semplice chi guarda in esso è Dio. E Dio è Amore e l’amore vuole unire conquistando.

Quanti – errando – guardano alle creature e alle cose per possederle! Ed il loro sguardo è egoismo o invidia o, comunque, peccato. O guardano dentro di loro per possedersi, per possedere la loro anima, e il loro sguardo è spento perché annoiato o turbato.

L’anima, perché immagine di Dio, è amore e l’amore ripiegato su se stesso è come la fiamma che, non alimentata, si spegne.

Guarda fuori di te: non in te, non nelle cose, non nelle creature: guarda al Dio fuori di te per unirti con lui.

Egli è in fondo ad ogni anima che vive e, se morta, è il tabernacolo di Dio che essa attende a gioia ed espressione della propria esistenza.

Guarda dunque ogni fratello amando e l’amare è donare. Ma il dono chiama dono e sarai riamato.

Così l’amore è amare ed esser amato: come nella Trinità.

E Dio in te rapirà i cuori, accendendovi la Trinità che in essi riposa magari, per la grazia, ma vi è spenta.

Non accendi la luce in un ambiente – pur essendovi la corrente elettrica – finché non provochi contatto dei poli.

Così la vita di Dio in noi: va messa a circolare per irradiarla al di fuori a testimoniare Cristo: l’uno che lega Cielo a terra, fratello a fratello.

Guarda dunque ad ogni fratello donandoti a lui per donarti a Gesù e Gesù si donerà a te. E’ legge d’amore: “Date e vi sarà dato” (Lc 6,38).

Lasciati possedere da lui – per amore di Gesù -, lasciati “mangiare” da lui – come altra Eucaristia -; mettiti tutto al servizio di lui, che è servizio di Dio, ed il fratello verrà a te e t’amerà. E nel fraterno amore è il compimento d’ogni desiderio di Dio che è comando: “Io vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 13,34).

L’amore è un Fuoco che compenetra i cuori in fusione perfetta.

Allora ritroverai in te non più te, non più il fratello; ritroverai l’Amore che è Dio vivente in te.

E l’Amore uscirà ad amare altri fratelli perché, semplificato l’occhio, ritroverà sé in essi e tutti saranno uno.

E attorno a te crescerà la Comunità: come attorno a Gesù dodici, settantadue, migliaia…

E’ il Vangelo che affascinando – perché Luce in amore – rapisce e trascina.

Poi morrai magari su una croce per non esser dappiù del Maestro, ma morrai per chi ti crocifigge, e così l’amore avrà l’ultima vittoria.

Ma la sua linfa – sparsa pei cuori – non morrà.

Frutterà, fecondando, gioia e pace e Paradiso aperto.

E la gloria di Dio crescerà.

Ma tu sii quaggiù l’Amore perfetto.

Chiara Lubich

Pubblicata sul giornale “La Via”, 12 novembre 1949, e ripresa in parte su: Chiara Lubich, La dottrina spirituale, Roma 2006, p. 134-135.

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