Video di Chiara Lubich al Genfest 1990

«(…) Quale funzione avete voi, Giovani per un mondo unito? Voi volete condividere con i vostri coetanei le aspirazioni e le lotte perché prevalgano i grandi valori che propugnano: la libertà, i diritti umani, la democrazia, l’uguaglianza…

Voi poi, siete fortemente decisi a dare il vostro contributo concreto ai problemi, (…) sostenendo o dando origine a nuove opere, a micro realizzazioni che dimostrino agli adulti che cosa si potrebbe fare, anche su vasta scala, qualora si possedessero gli strumenti, la competenza, l’esperienza, la maturità.
Potete dare ciò che è più importante: potete offrire un’anima a quanti lavorano in quest’immenso cantiere, che è oggi il nostro pianeta (…), saziare la fame di sacro e di santo, dello spirituale che ogni cuore porta con sé. Ma come? Sappiamo che Dio, spiritualissimo, è Amore. È, dunque, l’amore l’elemento spirituale più atteso: quell’amore che Dio, fattosi uomo, ha portato sulla terra.

Immaginiamo che ripassino davanti ai nostri occhi alcune scene sintomatiche del mondo d’oggi.
Osserviamo nell’Est, in nazioni che hanno visto i recenti cambiamenti, gente che esulta di gioia per le ritrovate libertà; insieme persone impaurite e deluse, depresse per il crollo dei loro ideali. Leggiamo sui volti minacce di rivalse, di vendette, anche di odio.
E pensiamo: che cosa direbbe Gesù se apparisse in mezzo a loro? Ne siamo certi: parlerebbe oggi, come allora, ancora di amore. “Amatevi – direbbe – come io ho amato voi” (Gv 15,12).
È soltanto insieme, nella concordia, nel perdono, che si può costruire un solido futuro.
Trasferiamoci, come per susseguenti immaginarie dissolvenze, in altri luoghi, su un paese dell’America latina, ad esempio: di là grattacieli, spesso moderne cattedrali erette al dio-consumo, e di qua baracche, favelas e miseria, fisica e morale, e malattie d’ogni genere.

Che cosa direbbe Gesù a questa vista desolante? “Ve l’avevo detto di amarvi. Non l’avete fatto ed ecco le conseguenze”.
E se altri quadri ci offrissero, come in un collage, squarci di città, conosciute come le più ricche del mondo, e altre con tecniche le più avanzate, e panorami di ambienti desertici con uomini, donne e bimbi che muoiono di fame. Che direbbe Gesù se apparisse nel bel mezzo? “Amatevi”.

O se vedessimo immagini di lotte razziali con stragi e violazione di diritti umani… O interminabili conflitti come quelli che avvengono in Medio Oriente, col crollo di case, feriti, morti ed il continuo micidiale cadere di bombe o di altri ordigni mortali?… Domandiamoci ancora: che direbbe Gesù di fronte a tanti drammi? “Ve l’avevo detto di volervi bene. Amatevi come io vi ho amato”.
Sì, così direbbe di fronte a questi ed alle più gravi situazioni del mondo attuale.
Ma la sua parola non è solo un rimpianto di ciò che non è stato fatto. Egli la ripete oggi per davvero. Perché Egli è morto, ma è risorto e – come ha promesso – è con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.

E ciò che dice è di un’importanza immensa. Perché questo “Amatevi a vicenda come io vi ho amati” è la chiave principale per la soluzione d’ogni problema, è la risposta fondamentale ad ogni male dell’uomo. (…) È esigentissimo e forte ed ha però il potere di cambiare il mondo.
(…) E un amore pronto a dare la vita è ciò che Egli chiede anche a noi verso i fratelli.
Non è sufficiente per Lui l’amicizia o la benevolenza verso gli altri; non gli basta la filantropia, né la sola solidarietà. L’amore che chiede non si esaurisce nella non-violenza.
È qualcosa d’attivo, d’attivissimo. Domanda di non vivere più per sé stessi, ma per gli altri. E ciò richiede sacrificio, fatica. Domanda a tutti di trasformarsi da uomini pusillanimi ed egoisti, concentrati sui propri interessi, sulle proprie cose, in piccoli eroi quotidiani che, giorno dopo giorno, sono al servizio dei fratelli, pronti a donare persino la vita in loro favore.

(…) Andate, dunque, avanti senza esitazione. La giovinezza, che possedete, non fa calcoli, è generosa: sfruttatela. Andate avanti voi cristiani che credete in Cristo. Andate avanti voi di altre religioni, sostenuti dai nobilissimi principi su cui poggiate. Andate avanti voi di altre culture, che magari non conoscete Dio, ma sentite nel cuore l’esigenza di porre tutti i vostri sforzi per l’ideale d’un mondo unito. Tutti, mano nella mano, state certi:la vittoria sarà vostra».

Chiara Lubich

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