2014_07_Angiolino_1Angiolino il “decentrato”: sarebbe questa, penso, la definizione più appropriata per lui. Uno che trova il suo “centro” non più nel proprio io, ma nell’altro. “Vivere da decentrato”, è diventato per Angiolino Lucchetti la molla della sua vita. 75 anni trascorsi in vari posti d’Italia, poi in Belgio e in Argentina, e ora, da qualche anno, a Roma.

«Nei primi tempi qui a Roma ero un po’ a disagio: conoscevo pochissima gente; nello stesso tempo avvertivo il bisogno di fare qualcosa per gli altri, che spesso mi apparivano stanchi, stressati, scontenti, immersi nei loro problemi. Da allora, con semplicità ho cominciato a far conoscenza con chi mi capitava a tiro, a cominciare dai negozianti, dal fioraio, dal barista, dal giornalaio…

Ma soprattutto con tanti poveri che chiedono l’elemosina. Spesso, quando vado in chiesa, li vedo
venirmi incontro anche in quattro o cinque. C’è chi mi chiede qualche soldo, chi un paio di pantaloni o altri indumenti. Ma anche quando non ho niente da dare, mi fermo a parlare con loro e si sentono accolti. Ogni tanto, passo a salutare un rumeno che, per via di un incidente, si ritrova la gamba rigida: è sposato, ha una figlia e mi considera come il suo papà.

Qualcuno m’informa di non aver fatto colazione? Allora lo invito al bar oppure vado a fargli un po’ di spesa. Hasamed del Bangladesh porta avanti la famiglia pulendo i vetri delle auto. Quando insiste per offrirmi un cappuccino, lascio che paghi lui: per rispetto alla sua dignità. Se qualche bisogno supera le mie possibilità, prego l’Eterno Padre; e tante volte la risposta arriva.

Una volta, non sapendo più come aiutare una signora rumena in grande necessità, le ho dato la mia catenina d’oro. A volte, senza badare a chi mi guarda (da tempo ho perso il rispetto umano), mi siedo lì con loro ad ascoltare cosa mi raccontano… Non risolvo i loro problemi, però
almeno sentono di avere qualcuno che gli vuol bene. Non sempre questo mio modo di fare è visto di buon occhio. Una volta un tale mi ha addirittura minacciato: «Lei dà troppa con confidenza a quelli là, poi se ne approfittano e vengono a rubare. Se continua così, io la denuncio alla polizia!».

Quanto a me, vado avanti lo stesso, convinto che l’esempio trascina. Come quella volta: pioveva e giù dai Musei Vaticani vedo arrivare un barbone anziano, inzuppato di pioggia, malfermo sulle gambe e con una scarpa tutta sdrucita. Puzzava di vino e capitava a proposito! Infatti, avevo appena ricevuto per la pensione dei soldi in più.
“Vieni, ti compro un paio di scarpe”. Mentre entravo nel negozio, un signore mi fa: «Contribuisco anch’io con dieci euro».

Fra l’altro mi ritrovo un certo talento a fare il clown usando per i miei giochini un metro di legno pieghevole, e quello che ricevo negli spettacolini tra amici mi serve per aiutare dei seminaristi extracomunitari rimasti senza soldi perché il vescovo che li aiutava è morto, o altri, nel Congo, che altrimenti non potrebbero proseguire gli studi; a una coppia di lì che non sapeva come pagare un taglio cesareo ho potuto mandare qualche aiuto: ora gli è nata una bambina. Quando capita, racconto questi fatterelli in giro; ed è già la seconda volta che il mio barbiere, invece di farsi pagare, mi dice: «I soldi che avresti dovuto dare a me mandali in Congo».
Vivere così è un investimento: per esempio, certe volte esco di casa chiuso in me stesso, un po’ appesantito per qualche problema personale, ma basta adocchiare uno dei miei amici poveri per dirmi: coraggio, Angiolino, dai, esci fuori da te stesso, fagli un sorriso… E, dimenticandomi di me, ritorno libero e contento.

Fonte: Città Nuova online

7 Comments

  • Angolino: Siempre has sido ejemplo a seguir para todos quienes hemos tenido la gracia de conocerte y compartir algo de nuestras vidas con la tuya, tan maravillosa, siempre un don para los demás.
    Te queremos mucho y te tenemos muy presente.
    Emilio Almeida ( Córdoba, Argentina)

  • Thank you Angiolino for sharing on how to love the others. Keeping you always in my thoughts and prayers.
    Rene Montes
    Sydney, Australia

  • Grazie Angiolino di tutto. Le esperienze raccontate sono quelle come hai vissuto sempre in un modo o l’altro, fuori di te. Dare gioia agli altri attraverso la tua propria gioia. Sono felice di avere un fratello maggiore come te. Conta su di me anche quando è difficile.

  • Gracias Angiolino!!! Siempre me sorprendió tu espontaneidad y tu amor concreto. Tu paso por la zona Córdoba dejó sus huellas profundas, y más de uno se convirtió con tu actuación de “el metro”.
    Un grandísimo abrazo.

  • gracias agiolino por tu amor que me da coraje para hacer lo mismo.yo lo conosco y vivi con el en suisa y en argentina lo vi varias veses.siempre su amor es concreto y alegre.un gran abraso angel te quiero mucho y rezo por vos yn todas tus intenciones.me gusta su experiencia…es lo que el papa francisco nos pide a todos los cristianos

  • ¡Gracias! es verdad,vive una familia pobre al final de la calle y yo tampoco puedo solucionar sus problemas, pero tomar a las niñas en los brazos, besarlas y amarlas, sí puedo. Cariño es tal vez lo que más necesitan, sin importarme si están sucias, son Jesús.

  • dear angoilino thank you very much for act towards the fellow freinds especially those in Africa. thanks alot am also one one of those seminarians in uganda and the focolare movements. i love being in the movement because of its spirituality and its activities. please let the lord do more in you. may you please also include on list because as a seminarian am struggling please i need your asisstence. thank you very much.

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