«Oh, una luce con i chiodi!
Così un bambino dinanzi al cero pasquale.
I chiodi li sentiamo.
Ma la luce, la vediamo? E noi, siamo luce?
Noi siamo inchiodati:
a noi stessi e agli altri,
al nostro tempo e alle nostre responsabilità.
Uno si è lasciato inchiodare alla nostra croce.
E da essa è sceso.
Inchiodato sino alla morte.
In questo modo egli è divenuto la luce,
la luce che penetra attraverso le porte chiuse.
Egli è risorto
E mostra i segni dei chiodi.
Luce inchiodata.
I chiodi li sentiamo.
Ma la luce, la vediamo? E noi, siamo luce?»
(Dalla lettera pastorale in occasione della Pasqua 1984)
Klaus Hemmerle, La luce dentro le cose, Città Nuova, Roma 1998, pag. 109.
Belissimo testo…io sono nata il sabato santo,24 marzo del 1951.Mi chiedevo sempre :perchè non nascere il giorno dopo che era Pasqua e anche l’Annunciazione?Mi ha risposto un’amica,senza volerlo,scrivendomi una meditazione,dove alla fine si diceva:”Passa la vita,vigilia di festa.Passa la vita,ma il Paradiso resta…Allora ho pensato che dopo una lunga vita costellata di crisi depressive,forse la vera festa la farò in Paradiso!!!Speriamo!Auguri a tutti