20151013EquipeCMS«In questi anni penso di aver visitato da solo almeno 50mila pazienti». A parlare è Carlo Montaguti, focolarino medico, direttore del Centro Medico Sociale della cittadella dei Focolari a Man, in Costa d’Avorio. «Nel mio Paese, l’Italia, facevo il medico, ma non in un modo così intensivo. Chi mi ha preceduto, c’era ancora la guerra, prima di partire mi ha detto: Carlo, se tu non li curi, non c’è nessuno che lo fa».

I pazienti arrivano anche di notte. Si compila il libretto sanitario nell’apatam (la tettoia) antistante, e poi si entra per la visita medica, presso uno dei tre dottori del centro, di cui uno musulmano. I medici prescrivono gli esami di laboratorio e in circa due ore si hanno i risultati. In una seconda visita si fa la diagnosi e si prescrive la terapia. Nel giro della mattinata si riesce a fare tutto. «Non è scontato avere un laboratorio di analisi come questo in un piccolo centro di periferia», continua Carlo. «Ho lavorato 4 anni senza laboratorio ed è stato davvero difficile». Luc Dro, responsabile del laboratorio, spiega che essendo in una zona tropicale, è molto richiesta la ricerca del parassita della malaria e altre malattie endemiche, ma il laboratorio è in grado di fare un vero check-up completo.  Nel centro c’è anche una piccola farmacia, dove sono state registrate oltre 100mila consultazioni.

«Facciamo ogni sforzo possibile per mettere il paziente al cuore del nostro lavoro – dice il dott. Alavo Bazini – ed è questo che spiega l’affluenza. Non è sufficiente dire “i medicinali sono gratuiti”, se poi le persone non sono contente. È questo che fa l’originalità del nostro centro». Quando è possibile c’è anche un mediatore culturale che traduce in lingua locale.

«Siamo dotati anche di internet con connessione wi-fi – spiega il dott. Eliassa Sow – Così possiamo fare delle ricerche e collaborare con altri medici a distanza». «Sono arrivato nel 2004 – continua il dott. Montaguti nel suo racconto – quando il centro era costituito da due piccole stanze per le consultazioni e una per fare delle medicazioni. Le persone ci apprezzavano soprattutto perché durante la guerra del 2002, nel momento più difficile quando tutti gli stranieri partivano, abbiamo deciso di restare rischiando la vita. Hanno capito che eravamo lì per loro e questo ha generato la fiducia». «Qualche volta ci capita che il lunedì, dopo la chiusura del weekend, i pazienti dicano: “Dottore, ho tenuto la malattia per te”. A meno che non si tratti di situazioni molto gravi, preferiscono aspettare un giorno e soffrire un po’, ma venire qui!».

Uno dei punti forti del centro è anche l’équipe sanitaria, coinvolta in tutto il processo di cura. Quando la crisi politico-militare è finita e la situazione nella regione si è calmata, il centro si è ingrandito e nel 2008 si è trasferito in una nuova struttura. «Sembrava già un sogno – ricorda Carlo – ma dopo due anni con l’affluenza dei pazienti – oltre 80 al giorno più gli accompagnatori: una piccola folla! -, non reggeva più. E abbiamo continuato a sognare».

Ed è così che lo scorso 10 ottobre si è inaugurato il nuovo Centro Medico Sociale Focolari a Man, a pochi passi dalla Mariapoli Victoria, operativo dallo scorso 7 settembre. Un’architettura moderna per una struttura di oltre 1000 mt2, con l’aggiunta di nuovi servizi: 15 posti letto, lo studio dentistico, la sala di fisioterapia, nuove apparecchiature per la diagnostica (ecografia, elettroforesi dell’emoglobina e microbiologia). In questi ultimi giorni è stato ultimato il trasferimento del centro nutrizionale, per la cura della malnutrizione infantile, precedentemente situato nel quartiere di Libreville.

All’inaugurazione, insieme a 300 persone, erano presenti il dott. Mabri, Ministro della pianificazione e dello sviluppo che è anche il presidente della Regione delle Montagne, il Nunzio apostolico Mons. Joseph Spiteri e il vescovo di Man Mons. Béby Gnéba, il prefetto (che qui rappresenta il presidente), il sindaco, l’ex ministro dell’istruzione, il direttore regionale della sanità, la tv ivoriana, le radio e i giornali. Un clima di festa grazie anche alle prestazioni della compagnia di danza tradizionale “Tro Afrique. ” I capi tradizionali hanno presieduto una cerimonia nella quale, in lingua locale, il popolo assegnava ai Focolari la terra degli avi per il centro medico e lo benediceva.

Ma l’evento ha avuto anche un respiro internazionale grazie ai tanti messaggi di sostegno ricevuti. Una pagina Facebook con foto e commenti permetteva di seguire l’evento in tempo reale. Una grossa partecipazione quindi, e un augurio, giunto dalla presidente dei Focolari, Maria Voce: «che il nuovo centro medico contribuisca a portare avanti il progetto di Dio della fratellanza universale».


Video di presentazione del Centro Medico (in francese)

No comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *