La ricorrenza internazionale del 27 gennaio, stabilita con una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, viene celebrata in commemorazione di tutte le vittime della Shoah. Il 27 gennaio 1945 le Forze Alleate abbattevano il cancello di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Al di là di quel cancello, oltre la scritta «Arbeit macht frei» (Il lavoro rende liberi), il mondo vide con orrore quel che era successo e conobbe la portata di un progetto di eliminazione di massa che aveva causato la morte di sei milioni di persone.

A 73 anni dalla fine della Shoah, in varie parti d’Europa e del mondo vengono proposti ogni anno incontri, cerimonie, iniziative e momenti di narrazione dei fatti da parte dei superstiti, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, per “non dimenticare” uno dei più terribili esempi di odio razziale e perché simili atrocità non si ripetano più in nessuna parte del pianeta.

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