Progetto senza titolo 2

Il Vangelo fa germogliare il seme di bontà che Dio ha messo nel cuore umano. È un seme di speranza, che cresce nell’incontro personale e quotidiano con l’amore di Dio e fiorisce nell’amore reciproco. È uno sprone a combattere i cattivi semi dell’individualismo e dell’indifferenza che provocano isolamento e conflitti, a portare i pesi gli uni degli altri, ad incoraggiarci a vicenda.

Eredità
Dopo la morte dei nostri genitori, tra me e mia sorella, entrambe sposate, erano iniziate delle incomprensioni a causa dell’eredità che ritenevamo non ben distribuita, tanto da diventare nemiche. Mi sembrava così assurdo, eppure era così. Guardando i miei figli pensavo che anche loro un giorno avrebbero potuto diventare come noi e cominciai a pensare il da farsi. Presi coraggio e andai da mia sorella. Rimase sorpresa, ma felice di abbracciarmi. Dopo esserci chieste perdono a vicenda, decidemmo di prendere i gioielli di nostra madre, equamente divisi tra noi, e di farne una donazione ad un ente caritativo. Dopo di che ci sentimmo libere: la generosità verso gli altri ci aveva avvicinato tra noi, ma ci faceva anche sentire più vicini i nostri genitori in Paradiso.
(P.F. – Francia)

Ciò che ho in più non mi appartiene
Un po di tempo fa, quando facevamo le notti al centro di prima accoglienza per migranti, Gabriele ed io, dopo aver trascorso la notte lì, la mattina presto abbiamo accompagnato al porto un sacerdote ed alcuni ragazzi ospiti del centro. Dovevano partire per fare dei documenti. Faceva freddo, noi eravamo vestiti bene, ma uno dei ragazzi aveva indosso solo una maglietta leggera. Gli chiesi se non avesse freddo, ma realizzai dal suo sguardo che non avevo capito la mia domanda. Allora mi sfilai il giubbotto (sotto avevo un maglione pesante) e glielo passai. Gabriele da parte sua gli diede qualche moneta per prendersi qualcosa durante la giornata. Tornai a casa con una grande gioia nel cuore. A casa, mia moglie mi disse che sua sorella da tempo voleva farmi un regalo, e la scelta era ricaduta su un giubbotto.
(Rosario – Italia)

 Tutti figli di Dio
Come tutte le mattine, salendo sulla metro piena di gente di tutti i tipi, di solito intente a leggere o ad armeggiare con lo smartphone, ho provato per tutte quelle persone un senso di pena, di tristezza. Sapranno per cosa vivere? Avranno un ideale nella vita? Ma poi ho pensato: ciascuno di loro avrà avuto un dolore nella vita, forse qualcuno di loro adesso soffre per qualcosa…e li ho visti in modo diverso: non più come povera gente, ma come figli di Dio, che ama ciascuno e ci sostiene.
(C.T. – Italia)

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Ero all’università per fare un esame, quando ho visto che il contabile era venuto a cercare uno studente che non era in regola con le tasse universitarie. Visto che in quel momento disponevo di soldi in tasca, ho proposto a quello studente di pagare io per lui. Da allora siamo diventati amici. Conoscendolo meglio, ho saputo che era orfano di entrambi i genitori e che cercava un lavoretto per pagare l’alloggio universitario. Ho condiviso questa sua necessità con altri amici e ci siamo presi l’impegno di aiutarlo sia economicamente che spiritualmente.
(Steve – Burundi)

a cura di Chiara Favotti

 

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