In Italia la celebrazione del Villaggio per la Terra si trasforma in una maratona multimediale
Il 50° Anniversario di Earth Day ha luogo mentre l’umanità si confronta con la sfida del coronavirus che ci porta a rivedere le nostre priorità, i valori e gli obiettivi…
Oggi più che mai sentiamo l’urgenza di cambiare il modello economico e sociale che ha governato lo sviluppo negli ultimi decenni e vogliamo dare un messaggio di speranza, offrire una chiave di lettura che evidenzi la centralità dell’uomo e la necessità di rispettare il pianeta. Abbiamo alzato l’attenzione del mondo su questi temi ed è stata dirimente l’Enciclica di Papa Francesco Laudato Si con il principio dell’ecologia integrale. Si è creata oggi una sensibilità mondiale ma bisogna passare all’azione. Il coronavirus alimenta questa esigenza di cambiamento.

VILLAGGIO PER LA TERRA, Earth Day Italia, Villa Borghese, Roma 21 aprile 2018
© Lorenzo Gobbi/Smile Vision Srls
Ciò che emerge osservando lo sviluppo della pandemia è l’interdipendenza dei problemi e delle soluzioni. Un elemento chiave anche nella battaglia per la tutela della terra…
Il grande concetto che il Papa ha trasmesso al mondo è che non esiste una questione ambientale, una questione sociale e una economica, ma ne esiste una umana in cui tutti questi fattori sono interdipendenti. Questa coscienza diventa operativa quando ci si rende conto che basta poco perché una crisi sanitaria come questa metta in luce problemi che sembravano scollegati. Emerge qui l’importanza delle relazioni umane e dell’impegno per una solidarietà economica e sociale.
La Giornata ha un respiro mondiale. Che legame c’è fra le celebrazioni in Italia e quelle in altri paesi?
Il coronavirus ha costretto tutti noi a digitalizzare le celebrazioni portandole in Rete. Abbiamo visto che dando vita ad una maratona digitale tante connessioni si sono andate creando. È la bellezza di un passo avanti che quasi miracolosamente, nell’emergenza, è avvenuto in spirito di unità, e che oggi nei 193 Paesi dove si festeggia l’Earth Day ci fa sentire più collegati e ci porta a unire gli sforzi per un maggiore rispetto per l’uomo e per il pianeta.
Per l’Italia, come si svolgeranno le celebrazioni?
Abbiamo organizzato una maratona multimediale chiamata “OnePeople, OnePlanet” per ricordare che apparteniamo a un’unica famiglia umana e viviamo in un unico pianeta. La realizzeremo con tanti partner mediatici fra cui la Rai che la trasmetterà in modo integrale dalle 8 alle 20 su Rai Play, ma anche con innesti in altri media, in contenitori rai e con collegamenti internazionali con tanti paesi dove parleremo di popolazioni indigene, deforestazione, della bellezza del nostro pianeta.
Claudia Di Lorenzi
Non ho parole al momento, sono troppo triste e confusa, ma la mia unica risorsa è la PREGHIERA, non solo per il coronavirus, ma la Preghiera per la mia vita
Come dice Papa Francesco, non c’è un solo problema, ma tutto è concatenato. Bisogna guardare all’umanità come ad un prisma, per questo ci vuole una cultura nuova che faccia sintesi. Spero sia questa la modalità dell’iniziativa. Come sta facendo Luigino Bruni.
Mai come in questo momento “storico” il vostro lavoro potrà e dovrà lasciare il segno. Nelle vostre mani c’è la risposta al messaggio che ci è stato lanciato, purtroppo a carissimo prezzo , dalla Terra, da Lui … da chi ognuno vuole credere.Grazie e buon lavoro.