L’11 e il 12 marzo 2022, si terrà, nel cuore di Firenze (Italia), il Convegno dal titolo “Il Concilio Vaticano II e il carisma dell’Unità di Chiara Lubich”, evento nato dalla collaborazione tra il Centro Chiara Lubich e l’Istituto Universitario Sophia che si potrà seguire anche in diretta streaming in italiano e inglese.

L’11 e il 12 marzo 2022, Firenze, culla del Rinascimento, sarà la cornice che ospiterà il Convegno dal titolo Il Concilio Vaticano II e il carisma dell’Unità di Chiara Lubich.

L’appuntamento, partendo da un’attenta analisi dell’evento conciliare, si propone di andare al cuore di questo percorso in itinere, un momento che dopo essersi fissato nella storia si realizza nel tempo. Due giornate intense che apriranno, grazie alla presenza di numerose personalità e autorità, un cammino di indagine e approfondimento, delineando il legame vitale tra il carisma della fondatrice dei Focolari e il Vaticano II. Tre sessioni dai titoli significativi: Una coincidenza cronologica e kairologica: un Concilio e un carisma; La Parola si fa Chiesa; La Chiesa si fa Parola.

Vincenzo Di Pilato, docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica Pugliese,  e Florence Gillet del Centro Chiara Lubich, teologa e studiosa della fondatrice dei Focolari, tra le voci di questo Convegno, rispondono ad alcune domande riguardo all’evento.

Prof Di Pilato, su cosa, in particolare, questo momento di scambio vuole far luce?
Nella sua intenzione originaria, il convegno si collocava all’interno del Centenario della nascita di Chiara Lubich (1920-2020). Tuttavia, a causa dell’emergenza sanitaria mondiale è stato rinviato fino a oggi. L’obiettivo era ed è rimasto quello di sondare la reciprocità feconda tra il carisma dell’unità e le due Costituzioni promulgate dal Concilio Vaticano II sulla Rivelazione di Dio e sulla Chiesa: Dei Verbum e Lumen gentium. Quanto i due documenti hanno trovato nell’esperienza ecclesiale suscitata dal carisma dell’unità un loro fecondo luogo di interpretazione e di sviluppo? E viceversa: quanto la fioritura di vita ecclesiale promossa dal carisma dell’unità sia stata resa possibile proprio dall’orizzonte dischiuso dall’evento straordinario del Concilio? Sono le domande di fondo che accompagneranno il dialogo in sala tra i partecipanti. Va comunque ricordato che è stato il Vaticano II a ribadire questa unità essenziale tra doni gerarchici e doni carismatici (cf. Lumen gentium, n. 4). Sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI giunsero a parlare di “coessenzialità” di questi doni, mentre recentemente papa Francesco ha sottolineato quanto l’azione dello Spirito Santo produca “armonia” tra i diversi doni, richiamando le aggregazioni carismatiche all’apertura missionaria e alla sinodalità.

Dott.ssa Gillet, da quali domande siete partiti per organizzare questo convegno?
Ci si può chiedere se è troppo ardito mettere in parallelo due eventi così diversi. Che rapporto ci potrebbe essere tra un Concilio ecumenico che ha visto intervenire 3000 Vescovi e grandi teologi con visioni profetiche per la Chiesa, e un carisma dato da una giovane donna vent’anni prima, da cui è nata un’Opera sparsa in tutto in mondo?
Per rispondere notiamo in primo luogo la sintonia nell’origine: lo Spirito Santo che vuole parlare al mondo alle soglie del terzo millennio. Poi si tratta di due eventi in cammino che si dovranno sempre più fecondare a vicenda: il Concilio Vaticano II non è stato ancora pienamente recepito, anche se la sua recezione è oggi significativamente in atto nel processo sinodale voluto da papa Francesco. Ci riserva ancora delle sorprese. Anche il carisma dell’unità ha ancora da svelare tutta la sua potenzialità, deve tradursi in vita nel popolo di Dio, insomma è solamente agli inizi come disse sempre il Papa in visita a Loppiano nel 2018.

Prof Di Pilato, come rileggere il carisma dell’unità di Chiara Lubich alla luce di ciò che sta accadendo oggi nel mondo?
Se la pandemia sembrava il contesto funesto in cui si sarebbe dovuto inizialmente celebrare il convegno, la scelta di rinviarlo ci ha catapultati improvvisamente in un altro scenario non meno drammatico. In questo senso, l’esperienza paradigmatica di Chiara Lubich e delle sue prime compagne a Trento, durante il secondo conflitto mondiale, ci offre una chiave di lettura del convegno. È noto a tutti il ruolo che la Parola di Dio assunse per quelle giovani donne in un tempo segnato dal crollo degli ideali in cui erano cresciute. La luce che affiorava dalle pagine del piccolo Vangelo che portavano con sé durante i bombardamenti, le ha guidate a risanare le ferite fisiche ed esistenziali, a ispirare milioni di persone nel mondo e a coinvolgerle nella realizzazione del sogno di Dio: la fraternità universale, “che tutti siano uno”. Ed è stata la Parola di Dio tradotta in impegno sociale a favore dei poveri e dei più bisognosi ad aver generato una Chiesa viva come ebbe modo di confermare, con stupore e gioia grande, il loro Vescovo di allora. Anche oggi, mentre tutto sembra nuovamente crollare sotto i colpi di una politica miope e smemorata, non ci resta altro di sicuro tra le mani che la Parola di Vita, la sola capace di rigenerare la Chiesa. Ed è su questa testimonianza di vita che la Chiesa potrà diventare per il mondo intero Parola autorevole di pace e di unità.

Per seguire in diretta streaming l’evento: https://live.focolare.org/firenze2022 .

Maria Grazia Berretta

Comunicato Stampa in italiano

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