L’emergenza educativa è una delle sfide più urgenti di questa nostra epoca: è necessario infatti rinnovare gli itinerari formativi, per renderli adatti alla vita delle persone che si relazionano nell’era della globalizzazione.

Come fare? Il compito non è facile, ma neppure impossibile. Un gruppo di educatori italiani, insegnanti, dirigenti, animatori di gruppi giovanili, psicologi, pedagogisti, si sono riuniti in un “Tavolo Nazionale dell’Educazione”, che dal 2010 si riunisce a Grottaferrata (Roma), presso la sede del Movimento Umanità Nuova, che ne è l’ente promotore insieme ad AMU, EDU e Ragazzi per l’Unità.

Cecilia Landucci insegna lettere in una scuola secondaria di primo grado in provincia di Roma ed è coordinatrice dell’iniziativa nell’ambito della commissione “Educazione e cultura” di Umanità Nuova: «Il Tavolo è una rete concreta fra noi educatori, grazie alla quale possiamo sperimentare una comunione di vita che diventa metodo di lavoro; la conoscenza delle varie esperienze promuove la collaborazione, fa uscire dall’isolamento, favorendo la diffusione di quanto già in atto come vita e come pensiero culturale nel campo dell’educazione alla luce del Carisma dell’Unità; l’obiettivo è l’elaborazione di un progetto per la scuola italiana, che possa contribuire alla sua ridefinizione».

Il Tavolo mette dunque in rete iniziative educative, didattiche e metodologiche di varie parti d’Italia, come l’educazione alla pace, alla cittadinanza, all’apprendimento, che mostrano come solo un’autentica relazione interpersonale, di donazione reciproca, può essere il principio di ogni grande evento educativo, in grado di favorire la piena realizzazione della personalità di ciascuno e di tutti.

Ne sono testimoni gli studenti di un liceo scientifico in provincia di Catania, in cui da anni sono in atto vari percorsi pedagogici di educazione al bene comune, per valorizzare non solo il patrimonio culturale delle singole discipline, ma l’unità del sapere umano e i valori universali, al fine di aiutare gli alunni ad interiorizzarne i messaggi per trasformarli in modus vivendi. Con il coinvolgimento di docenti di varie materie, vengono proposti incontri con associazioni impegnate nell’ambito dello sviluppo, della cooperazione e del volontariato. “Noi ragazzi non siamo soliti riflettere su questioni di questo genere, ma questo incontro ci ha aperto gli occhi, facendoci capire che l’intervento di ognuno, nel nostro piccolo, può essere decisivo”. (I.P. II A).

I ragazzi diventano così protagonisti di azioni di solidarietà e condivisione, come, ad esempio, il “sostegno a distanza” di bambini che vivono situazioni difficili, ma anche all’interno della classe, facendo circolare materiali, talenti e competenze. “La fame, le guerre nel mondo, i paesi del terzo mondo…titoli che ormai conosciamo bene, titoli così lontani dalla nostra realtà da farci sentire impotenti… Nel nostro piccolo possiamo aiutare anche noi, incominciando dalla gente che ci circonda, dai poveri del nostro paese”. (G.M. III A)

Una delle ultime novità dei lavori del Tavolo è la messa in agenda per il 2013 di un “ Meeting Internazionale del Mondo dell’Educazione”, che si terrà a Castelgandolfo (Rm) il 6-7-8 settembre 2013. Il Meeting avrà lo scopo di mettere insieme quanti nel mondo si occupano di educazione a vario titolo: la famiglia, naturalmente tutto il comparto scuola, i catechisti, gli animatori di gruppi, gli studiosi, i ragazzi. «Si costruirà insieme un momento comune, forte e significativo»- conclude Cecilia Landucci – «che a livello internazionale, avrà come base di lavoro il confronto, l’ascolto, lo scambio di idee e di percorsi educativi, le buone prassi realizzate e le progettualità da avviare».

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