Presente nelle Filippine dal 1966, lo spirito del Movimento dei focolari è pian piano penetrato in moltissimi ambienti, sia a livello religioso che civile.

I suoi membri, circa 5.000 i più vicini e oltre 100.000 gli aderenti e simpatizzanti, hanno influito e continuano a farlo in varie e diverse circostanze della vita del paese.

Chiara Lubich ha visitato il paese due volte: nel 1982, quando ha sottolineato quale “pozzo di petrolio spirituale” fossero le Filippine per il resto dell’Asia, grazie alla grande e matura presenza di cristiani; e nel 1997 quando ha ricevuto dall’Università’ di Sto. Tomas a Manila la laurea honoris causa in Teologia, prima donna e laica a ricevere tale onorificenza, conferimento che ha permesso di stabilire rapporti di collaborazione con l’Università, particolarmente nel campo dell’Economia di Comunione.

I centri dei focolari sono presenti a Manila, Cebu e Davao e le varie comunità del Movimento sono sparse in tante delle migliaia di isole che compongono l’arcipelago filippino. Nonostante le distanze, sono accomunate dallo stesso stile di vita e dunque, nelle poche occasioni in cui ci si può ritrovare insieme, si sperimenta un vero spirito di famiglia, così consono alla cultura locale.

La Mariapoli Pace di Tagaytay, una delle cittadelle del Movimento dei focolari nel mondo, fondata da Chiara Lubich nel 1982, è testimone della possibilità di un amore concreto e reciproco anche nell’ambito del dialogo interreligioso.

Da sottolineare la partecipazione di molti sacerdoti e seminaristi alla vita del Focolare, nonché di parecchi amici vescovi, grazie proprio alla scuola per sacerdoti che si trova a Tagaytay.

Lo spirito  dei Focolari si è affermato anche come possibile risposta a diversi problemi sociali del paese. Da notare infatti una presenza notevole nel campo sociale (Bukas Palad, Pag-asa, Sulyap ng Pag-asa, Focolare Carpentry) e dell’adozione a distanza, con vari centri dal nord al sud del paese.

Di particolare rilievo l’impegno delle aziende che aderiscono al progetto per un’economia di comunione, di volontari ospedalieri (Sinag Volunteers) in varie strutture sanitarie pubbliche, di diversi giornalisti nel campo dei media e di una vivace attività a livello educativo.

Ancora da sottolineare il dialogo interreligioso che viene portato avanti grazie a una proficua collaborazione con parecchi amici musulmani e con alcuni hindu e buddisti. Non manca inoltre una vivace comunione di vita con i fratelli delle altre chiese e comunità ecclesiali cristiane.