Un sacerdote giapponese, nel 1968, di ritorno dall’Italia dove aveva conosciuto il Movimento dei Focolari coinvolse molti nella sua esperienza. Si formarono, così, gruppi di aderenti sostenuti anche, dalla comunità del Movimento nelle Filippine.

Testimoniare la presenza di Gesù nella comunità, dialogare e collaborare con il buddismo e le altre religioni. Questa la specifica fisionomia e le caratteristiche particolari del Movimento in Giappone che Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, individuò e definì nella sua prima visita del 1981.

Attualmente ci sono tre centri del movimento (i focolari)  nell’area di Tokyo (il primo venne aperto nel 1976) e uno a Nagasaki.

La comunità formata da persone delle più varie vocazioni: dai bambini, ai giovani e agli adulti, è disseminata dal nord dell’arcipelago giapponese (Hokkaido), alle isole più a sud (Okinawa) ed è legata dal mensile giapponese “UNO” che ha una tiratura di 1.100 copie.

Nel corso dell’anno si svolgono varie attività, suddivise per diramazioni o insieme come le Mariapoli di Tokyo, Nagasaki, Okinawa a cui partecipano  cristiani,  buddisti e non credenti

Il dialogo con i buddisti dei movimenti nuovi e delle scuole tradizionali giapponesi, in atto da più di 30 anni, ha sviluppi non comuni a livello istituzionale e della vita sia nell’ambito dello scambio spirituale sia nella collaborazione pratica.