Movimento dei Focolari
Un minuto per la pace

Un minuto per la pace

Si rinnova anche quest’anno l’iniziativa “Un minuto per la pace”, promossa dal Forum internazionale di Azione cattolica, insieme a Azione cattolica italiana, Azione cattolica argentina, Commissione nazionale Giustizia e Pace della Conferenza episcopale argentina e altri soggetti, nel quarto anniversario dell’incontro di Papa Francesco con il presidente israeliano Shimon Peres e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, avvenuto in nei Giardini Vaticani l’8 giugno 2014. Per rilanciare il messaggio di pace di quella giornata, la proposta è quella di fermarsi alle ore 13.00 (di ogni fuso orario) di venerdì 8 giugno, per un minuto di preghiera o di silenzio, da soli o in gruppo. La proposta è rivolta a credenti e non credenti. «Al lavoro, in strada, a casa, tutti sono invitati per un minuto a una preghiera che “porti molto lontano” abbracciando il mondo. È un modo semplice – affermano i promotori – per ricordare che ognuno di noi può essere ogni giorno strumento di pace». (altro…)

La tragedia del Vulcano del Fuego

Sono immagini impressionanti quelle che arrivano dal Guatemala. Le ultime notizie parlano di quasi 200 dispersi, 3.000 gli sfollati e almeno 75 persone rimaste uccise dall’eruzione del Vulcano del Fuego, che ha sorpreso gli abitanti dei villaggi limitrofi lo scorso 3 giugno. Un bilancio destinato purtroppo ad aumentare, come hanno affermato le autorità locali. La catastrofe, da molti associata a quella di Pompei, nel 79 d.C., rende molto difficile il lavoro dei soccorritori. La ricerca dei corpi prosegue ininterrottamente, sotto grandi quantità di lava e cenere. Il Vulcano del Fuego (a 3.763 metri) si trova a 40 chilometri sud-ovest di Guatemala City. Secondo i vulcanologi, è l’eruzione più grande registrata nel paese negli ultimi 40 anni e fa parte di un periodo di maggiore attività vulcanica iniziato negli ultimi 15 anni. Papa Francesco ha espresso la sua “vicinanza e consolazione per i parenti delle vittime, dolore per l’improvviso disastro naturale, preghiere per quanti sono stati drammaticamente colpiti e riconoscenza per quanti lavorano ai soccorsi. (altro…)

Movimento politico per l’unità: “Dare un’anima alla democrazia”

Il Movimento politico per l’unità del Movimento dei Focolari (MPPU-Italia): «Un laboratorio internazionale di lavoro politico comune tra cittadini, funzionari, studiosi, politici impegnati a più livelli, di ispirazioni e partiti diversi, che mettono la fraternità a base della loro vita» (Chiara Lubich), tiene un DIALOGO sul tema: “Dare un’anima alla democrazia. La rappresentanza come spazio d’incontro fra politici e cittadini” . L’incontro si svolge nella Sala Toniolo, 1° Piano Largo Toniolo, Roma Avvia il dialogo il prof. Alberto Lo Presti dell’Istituto universitario Sophia. Seguono interventi dei partecipanti: parlamentari, sindaci, amministratori e cittadini Depliant Invito Accrediti: mppu-italia@mppu.org – cell. 3395942149 Via Piave, 15 – 00046 Grottaferrata, Roma (Italy) |tel.+39 06 945407210 |fax +39 06 9412080 | info@mppu.org | www.mppu.org

Tra i ragazzi di strada

Nel Focolare di Città del Messico, la Chiesa in uscita di Papa Francesco ha la voce e il volto anche di Reina Cruz, salvadoregna, animatrice di una comunità che condivide la parola di vita in situazioni difficili, a pochi chilometri dalla capitale messicana. Nel gruppo che si è scelto di accompagnare c’è anche chi spaccia e consuma droga. Le focolarine portano la voce del Papa nelle periferie, come egli spesso invita a fare, in sobborghi difficili, poveri, popolati da milioni di persone che, grazie a loro, per la prima volta possono ascoltare una pagina del Vangelo. Non è facile, confessa Reina, «ma andare in un contesto in cui ragazzi di 13-14 anni vivono praticamente senza familiari ci fa capire che dobbiamo portare almeno la nostra presenza. Un accompagnamento che si allarga alle zone più remote, come la visita ai missionari saveriani presenti nella foresta di Santa Cruz, intensificata nella settimana santa e nella Pasqua. Catechesi e aiuti materiali hanno creato un fecondo clima comunitario nelle parrocchie che abbiamo conosciuto». In questi angoli spesso dimenticati, le ragazze hanno presentato la spiritualità del focolare, ben diffusa oramai in centottantadue paesi del mondo, con centri in ottantasette nazioni, anche in Messico, e centodiecimila membri. Con l’ottica di accompagnare i fratelli, caratteristica del movimento fondato da Chiara Lubich (che con la visita del 10 maggio di Papa Francesco a Loppiano si sente maggiormente incoraggiato a continuare il cammino iniziato dalla serva di Dio), i gruppi messicani si sono inseriti in diverse esperienze sociali. «Con altre undici persone — racconta Reina — andiamo a visitare Santiago de Anaya, Actopan, nello stato di Hidalgo, nel cuore del Messico». Senza aspettare nulla in cambio, nemmeno l’interesse per la loro spiritualità, hanno iniziato un cammino con i padri missionari del Verbo Divino. Unico obiettivo, offrire spunti di riflessione comunitaria nella quotidianità: la parola di Dio e le sue conseguenze nella vita grazie alle coppie di laici impegnati. Il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga tra gli adolescenti ha allertato i partecipanti al Focolare, spingendoli ad ascoltare le terribili esperienze e condividendo il messaggio evangelico anche con i ragazzi che vivono soli per strada. «Il 6 maggio, a esempio, si sono avvicinate due ragazzine di 14 e 17 anni per raccontarci, tra le lacrime, la crescita del consumo di droga tra i loro amici». La maggiore tra le due era stata cacciata di casa dalla mamma, ricorda Reina, e la ragazza era disperata per la rottura del legame con la madre. Che fare? Come aiutare? Accogliere le domande sulle ferite familiari è parte del compito di accompagnamento che vivono i seguaci di Chiara Lubich. Sfide sempre maggiori che descrivono una società con valori sempre più fragili, vincoli familiari deboli o molte volte assenti. Così la loro presenza rimane spesso l’unico punto di riferimento per persone che, nel momento della crescita, necessitano di uno scoglio al quale aggrapparsi per non rischiare di affogare nelle droghe o nella disperazione. Ecco l’importanza dell’ascolto, spiegano al Focolare di Città del Messico, di proporre la preghiera, e degli incontri di spiritualità per il rinnovamento della loro vita in Dio. L’obiettivo rimane l’unità e il dialogo con i sacerdoti del posto per agire insieme, evitando fratture, e guardare a progetti di sviluppo, come l’economia di comunione, occasioni per uscire dalla povertà e camminare verso la dignità. Un viaggio da fare in compagnia della Vergine Maria, una madre che non abbandona i propri figli, «nemmeno i più soli».   Fonte: Osservatore Romano (altro…)

¿Nacemos estrellados?

¿Nacemos estrellados?

 ¿Nacemos estrellados?En este libro, Gabriel Ferrero, doctor en Astronomía, reúne una serie de artículos de divulgación que ha publicado en la revista Ciudad Nueva entre los años 2009 y 2016. Son artículos sobre temas relacionados, fundamentalmente, con la física y la astronomía.

La fascinación que el autor experimenta por el conocimiento científico se ve reflejada en cada uno de los textos, que, estamos seguros, disfrutará también el lector. Ferrero tiene la virtud de tocar temas complejos y por lo general difíciles de abordar para el “lego” con un lenguaje sumamente accesible, una prosa amena y utilizando ejemplos de la vida cotidiana.

“En el último siglo, la ciencia ha producido un vastísimo conjunto de conocimientos que nos revela un mundo sencillamente maravilloso”, dice el autor en su introducción. Y esa maravillosa complejidad del mundo que habitamos es presentada a los lectores en sus diferentes aspectos: la primera parte, dedicada a la cosmología, nos habla, entre otras cosas, del tamaño y la evolución del universo; la segunda parte nos permite aprender sobre las estrellas, los planetas y la posibilidad de vida extraterrrestre; la última parte es una rica reflexión sobre el quehacer científico, sus motivaciones, y la constante búsqueda de respuestas… y nuevas preguntas que nos permiten admirar y seguir conociendo la maravillosa creación que nos rodea.

Ciudad Nueva

Profezia di una Chiesa in uscita

Profezia di una Chiesa in uscita

Il volume pubblica gli Atti dell’evento inaugurativo del Centro Evangelii Gaudium (CEG) uscito a vita pubblica l’11 novembre 2016. Sorto dalla sinergia dell’Istituto Universitario Sophia con le espressioni di impegno ecclesiale del Movimento dei Focolari e ancorato allo stile sinodale che la Chiesa oggi è chiamata a fare proprio, nel solco tracciato dal magistero del Concilio Vaticano II, intende dare slancio e contenuto alla conversione pastorale cui Papa Francesco con decisione richiama. Laboratorio permanente di formazione, studio e ricerca nell’ambito dell’ecclesiologia, della teologia pastorale e della missione, della teologia spirituale e della teologia dei carismi nella vita di una Chiesa chiamata allo slancio missionario, il CEG, traendo ispirazione e nome dall’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, alla luce degli impulsi spirituali e delle esperienze suscitati dal carisma dell’unità, si propone come luogo del pensare in dialogo e in presa diretta con le sfide pastorali a servizio di una Chiesa in uscita. Collana: Le cattedre di Sophia Città Nuova Ed.

Vangelo vissuto: Beati gli operatori di pace

La torta Alle volte, in famiglia, non è sempre tutto facile. Quando meno te l’aspetti, può scoppiare una lite. Lo scorso fine settimana siamo andati a trovare una famiglia. Mia moglie aveva passato l’intera giornata in cucina per preparare una torta. Stavamo quasi per arrivare, in macchina, quando mi accorgo, troppo tardi, che dovevo svoltare. Freno bruscamente e la torta finisce a terra. Si è accesa una discussione. Volevo argomentare che quello non era il posto giusto dove portare una torta, che poteva cadere, come infatti era successo. Però mi sono fermato e ho chiesto scusa. Piano piano la tensione è scesa. Quando siamo arrivati dagli amici, senza niente da portare e sporchi di torta, l’armonia era già tornata. Enrique – Spagna Un fratello sfortunato Ero appena scesa dal treno quando sono stata travolta da un ragazzo di colore, inseguito da tre uomini che gridavano: «È un ladro, fermatelo!». I tre lo hanno raggiunto e hanno cominciato a picchiarlo. Vedendo la scena, mi sono precipitata a fargli da scudo: era un ragazzo, poteva avere sedici anni. Raggomitolato a terra cercava di spiegare, in un italiano stentato, che aveva rubato perché da giorni non toccava cibo. Ai carabinieri, accorsi nel frattempo, ha spiegato che era fuggito dal Congo, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia. Ho ottenuto il permesso di accompagnarlo al pronto soccorso. «Tu mi hai salvato la vita, tu sei la mia mamma italiana!», mi diceva lungo la strada. La diagnosi: trauma cranico e tre costole rotte. Inevitabile il ricovero. Essendo sprovvisto di vestiario adatto, sono andata a comperarglielo. Al ritorno, qualcuno mi ha chiesto come mai mi prodigassi tanto per uno sconosciuto, per di più un ladruncolo. Ho risposto: «Sono cristiana, è mio dovere aiutare un fratello più sfortunato». Anna Maria – Italia Benedizione negata G. aveva concluso la sua esistenza nel modo più triste e vergognoso, dopo una notte passata tra alcol e prostitute. Non solo: la notte prima di morire, aveva preso con sé il figlio quindicenne e lo aveva condotto nel mondo che era solito frequentare per insegnargli ad “essere uomo”. Venni chiamato per benedire la salma. Risposi che non meritava la benedizione della Chiesa. Mi sembrava, così facendo, di difendere la giustizia, di dare un buon esempio. Poi però non ho avuto più pace. Pensavo alla vedova, ai figli. Avevo negato loro un po’ di conforto, condannando un prossimo di cui conoscevo solo la storia esteriore, ergendomi a suo giudice, al posto di Dio. Dopo una notte insonne, mi decisi. Andai a trovare la vedova e i figli di quell’uomo, per chiedere perdono e prendere accordi per una messa in suffragio del loro caro. Forse questo gesto ha portato loro un po’ di pace. E. P. – Italia   Naso aquilino Tra noi ragazze parliamo molto di ciò che fa parte della nostra vita, di come vestirci, truccarci e via dicendo. Un giorno una di loro mi ha messa in ridicolo, facendo notare che avevo il naso aquilino. È scoppiata una risata generale. Sono andata via disper ata e per diversi giorni sono stata di umore nero. A casa i miei mi vedevano in quello stato senza poter far niente. Una sera, mia sorella mi ha invitata a partecipare assieme a lei ad un gruppo che metteva a base di ogni azione il Vangelo. L’ho seguita. Lì mi è sembrato di entrare in un altro mondo, dove contavano le cose che veramente hanno valore e non inezie come il naso o il vestito. Da allora ho trovato una grande pace dentro di me. Ora mi sento veramente me stessa. C. K. – Polonia (altro…)